FRANCESCO GRECO – Per uno di quei paradossi delle guerre, dopo l’8 settembre 1943 l’Italia fu sotto il fuoco dei tedeschi (non più alleati) e degli Alleati che cercavano di liberare il Paese. Sullo sfondo la lotta partigiana combattuta sui territori.
Su questo canovaccio storico, il 19 luglio 1943 il quartiere di San Lorenzo fu oggetto del primo grande bombardamento civile della storia di Roma. Gli angloamericani miravano allo Scalo ferroviario centrale, ma centinaia di bombe delle fortezze volanti colpirono, oltre al popolare quartiere, anche quelli confinanti: l’Appio, il Tuscolano, il Prenestino e la prima parte delle vie Prenestina e Tiburtina.
Oltre al pastificio “Pantanella” e il birrificio “Wührer”, che bruciarono per giorni e la semoleria “Cerere”, quasi demolita.
Effetti collaterali si direbbe. Le vittime dei bombardamenti furono migliaia, sepolte nei palazzi squarciati dagli ordigni, che rimasero per anni quale simbolo di quegli eventi a futura memoria delle atrocità delle guerre.
Ma se la ricostruzione rimosse le macerie dalle strade del quartiere, benché illanguidita dal trascorrere del tempo (sono eventi di 79 anni fa), la memoria di quei giorni terribili, come un filo rosso ha attraversato i decenni giungendo sino a oggi e benché i testimoni dei fatti siano quasi tutti morti, le nuove generazioni ne hanno conservato traccia.
Quei fatti rivivranno nella loro drammaticità il 19 luglio con uno “strumento” antico: il teatro. In occasione del 79° anniversario, l’Associazione culturale Ria Chuelo-Pro Loco San Lorenzo (col patrocinio del Municipio Roma II Assessorato alla Cultura), commemorerà le bombe su San Lorenzo con una lettura/spettacolo di testi dal libro di Cesare De Simone “Venti angeli sopra Roma”.
Brani di cronaca si intrecciano con le testimonianze dirette e i canti di guerra, creando atmosfere dense di storia all’interno di un capannone per la lavorazione del marmo.Location (Ditta Giammei, Via dei Volsci, 167) scelta non per caso. Infatti marmisti e fioraie (nel quartiere c’è il cimitero del Verano) furono un pezzo di popolazione colpita dalle bombe.
“Gli attori – spiega la regista Rossella De Salvia - indosseranno, tra le bianche polveri del marmo, sobri abiti da sera, eleganti e colorati (Maison Valentino) per rendereomaggio a quel sacrificio che ha contribuito alla conquista della libertà ”. Sulla genesi dello spettacolo aggiunge: “Venti angeli era il codice radio che indicava l’altitudine di ventimila piedi per sganciare sullo Scalo ferroviario. In volo ogni angelo equivaleva infatti a mille piedi di altezza”.
A mò di dedica postuma, osserva De Simone: “Ai Romani che sono morti nei bombardamenti su Roma del 1943 e del 1944, vittime innocenti della guerra fascista. Ai giovani piloti da caccia italiani che in quella estate del ’43 salivano uno contro cento ad intercettare le nuvole di ferro degli aerei nemici e ai ragazzi statunitensi poco più che ventenni arsi dentro ai bombardieri esplosi nel cielo del Lazio, venuti a morire in quei globi di fuoco perché gli italiani ritrovassero la strada di un’antica saggezza e di una nuova libertà ”.
“Venti angeli sopra San Lorenzo” fa parte del progetto “Mappe Emozionali: San Lorenzo” concepito dalla suddetta Associazione Culturale per promuovere e valorizzare la cultura di un bellissimo rione, progetto rivolto ai giovani, gli studenti, gli abitanti del quartiere stesso e della città tutta.
L’attrice romana (origini salentine) Francesca Stajano-Sasson svela il retroscena della sua presenza nel cast: “La presidentessa dell’Associazione, Rossella De Salvia, mi ha vista nello spettacolo su Shakespeare (“Romeo & Giulietta en plein air”, regia di Marta Bifano, n.d.r.) delle scorse settimane e mi ha scritturata”.
Altri attori: Maurizio Di Meo, Luciano Masala, Massimo Napoli, Rita Pasqualoni, col coro di musica popolare “Brancoro”. Sipario alle ore 18,30.