Mozione gratuità e parità per l’infanzia, Gabellone: “Un passo importante per garantire alle famiglie parità di trattamento”

BARI - Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la mozione a firma del consigliere regionale Antonio Gabellone (FdI) sulla "Gratuità e parità per l'infanzia" in attuazione della Legge 62 del 2000 sulla parità scolastica. “La suddetta Legge dello Stato - ha argomentato Gabellone nella relazione - ha stabilito alcuni principi cardine, e tra questi che la scuola paritaria svolge un servizio pubblico nell’interesse del bene comune, e che il finanziamento della scuola paritaria da parte dello Stato è costituzionalmente legittimo e legittimato. Ma dopo ventuno anni dall’approvazione della legge in argomento, la parità scolastica è ancora lontana dall’essere pienamente realizzata”.

“La mozione approvata - continua Gabellone - rappresenta un primo passo importante per garantire alle nostre famiglie la parità di trattamento nella libera scelta di una scuola dell'infanzia paritaria o statale. Si tenga presente che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, appena approvato dal Parlamento Italiano, alla Missione 4 (Istruzione e ricerca) ha destinato quasi 32 miliardi di euro al miglioramento qualitativo e all’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione, a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Per cui, importante e decisivo sarà anche l'impegno politico assunto dall'Assessore Leo ad interloquire con il Ministero dell'Istruzione per sostenere, nell'ambito delle risorse del PNRR, i necessari investimenti nell'intero segmento 0-6 anni, senza più discriminazioni”.

“La mozione infine, impegna la Giunta regionale, in persona del presidente della Regione Puglia, al fine di garantire alla famiglia la parità di trattamento nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale, di cui alla L. 62/2000, ad interloquire con il Governo ed il Ministero dell’Istruzione affinché giungano ad un intervento risolutivo che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento 0-6 anni, senza più discriminazioni”.

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