Nuova Serie “7”. Il grido di guerra di Monaco nel settore delle grandi ammiraglie


ROBERTO BERLOCO - Ebbene, eccola qui, finalmente! Per quanto annunciata - e sognata - fin dallo scorso anno, la settima generazione della Serie “7” farà il proprio ingresso effettivo nelle concessionarie europee da Novembre prossimo, ma è già dall’Aprile scorso che è possibile parlarne con scienza e coscienza, grazie al definitivo svelamento deciso da BMW, che ha pure contemporaneamente aperto agli ordinativi.

Subito una doverosa premessa. Resta assolutamente integra la monumentalità dei modelli che l’hanno preceduta. Non muta neppure d’uno spillo lo spirito dello stile tipico delle BMW, trasparente fin dal primo colpo d’occhio, assorbito dal solito piacere che provocano le forme eleganti, robuste e dinamiche cui c’è abitudine ad ogni nuovo parto della Casa di Monaco di Baviera.

Ed è con il medesimo, immediato impatto, che, però, si avverte come qualcosa di profondamente nuovo sia avvenuto. Nel solco di quella barocca impostazione del frontale inaugurato dall’ultima “4” e, poi, dalla “X7”, anche in questa, che è la berlina ammiraglia per eccellenza secondo i canoni BMW, il muso s’impone in senso verticale, con vistosa scena del doppio rene.

Una fanaleria sviluppata su due piani provvede, poi, a dare il principale tocco d’intrigo al massiccio complesso che compone tutta l’area anteriore, con il livello più in alto che ospita le luci di posizione, mentre anabbaglianti e abbaglianti risiedono in quello sotto ad incavo. Si tratta di un particolare distintivo ripreso dalla stessa “X7”, con la sua ristilizzazione di qualche mese fa.

Ma le novità non si fermano al vestito, pure se, detto chiaro, quelle estetiche più rilevanti vanno concentrate soprattutto sul davanti. Sotto il cofano, infatti, si cela, innanzitutto, una delle motorizzazioni elettriche più potenti tra quelle in dote alle auto di classe Premium. In numeri, un paio di motori capaci di sviluppare 544 cv per una punta di autonomia di ben 625 km. Fatto ancora inusuale per l’azienda bavarese, è proprio con questa gioia di potenza tutta elettrica, che la nuova “7”, siglata “i7 XDrive 60”, raggiungerà sola e prima le concessionarie europee nell’Autunno entrante.

Poi, entro la Primavera del 2023, a questa che, visti i tempi, rappresenta il tetto neanche così sorprendente della gamma, andranno affiancandosi diverse versioni “di mezzo”, nessuna, cioè, a vocazione esclusivamente endotermica. Segno, questo, di quanto sia reale la profondità della svolta impressa dalla Casa bavarese alle proprie produzioni - almeno finché lo sguardo rimanga fermo all’Europa - in linea con le impostazioni di Bruxelles, che vogliono un’accelerazione sul fronte dell’elettrico fino allo scoccare del nuovo anno zero sul tema, fissato per il 2035.

Si contemplano, così, sul versante benzina, una “740i” mild-hybrid da 3.0 litri per 380cv,  una “760i xDrive” mild-hybrid da 543cv, una “750e xDrive” plug-in hybrid da 8 cilindri e 489 cv e una “M 760e xDrive” plug-in hybrid da 571 cv. Su quello del gasolio e restando nel capitolo plug-in, in vetrina c’è solo, per ora, una “740d xDrive” da 3.0 litri. Collocata in un momento posteriore, forse pure nel corso dell’anno venturo, per l’ambito dell’elettrico integrale, un nuova punta avanzata, la “i7 M70 xDrive”, con una cavalleria stimata nell’ordine dei 600 purosangue.

Per tradizione, quando l’ammiraglia di Casa si rinnova, lo fa lasciando i finestrini aperti, a modo che il vento del nuovo possa soffiare pure all’interno, creando e modellando con l’obiettivo non solo di aumentare l’agio della vivibilità per chi guida e passeggeri, ma pure per stupirne i sensi.

E’ quanto accaduto anche stavolta e, bisogna ammettere, in misura alquanto generosa. Fin dall’ingresso nell’abitacolo, grazie all’atmosfera creata dalle luci di benvenuto, una speciale, sensazionale occasione che BMW chiama “Great Entrance Moments”, porta l’accoglienza ad una dimensione fuori dall’ordinario. E, per chi siede dietro, oltre alle lussuose comodità della selleria e ai vari conforti dell’elettronica, il “Theatre Screen” da 31,3”, in grado di riprodurre una vera e propria, piccola sala cinematografica.

La lista potrebbe continuare copiosa, mirando, ad esempio, le funzionalità dell’infotelematica, densa dei sistemi più avanzati offerti della tecnologia dell’epoca corrente; o lasciandosi cullare dalle delizie offerte dalla guida autonoma, che può spingersi fino ai 130 km/h; oppure, ancora, gratificando l’udito con un impianto di serie da diciotto altoparlanti e 655W, se non voglia optarsi, con un ovvio supplemento di costo, per il “Diamond Sorround Sound System”, da trentasei bocche e 1965W.

Quanto ai prezzi, il listino muove da una soglia di poco più di 147 mila euro per l’elettrica pura, e da 83.386,00 euro della “740i” benzina per la famiglia delle ibride.

In attesa della risposta del mercato, anche se importanti segnali positivi già non mancano, un fatto certo risale senz’ombra di dubbio: con questa nuova “7”, la lotta per la supremazia nel settore delle limousine d’alto di gamma, si arricchisce di una concorrente ancora più agguerrita, capace di sicuro filo da torcere per dirette rivali come Audi “A8” e Mercedes Classe “S”.

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