GINEVRA - L'Organizzazione mondiale della sanità fornisce un
aggiornamento sui casi mondiali di Monkeypox:
oltre 12mila quelli segnalati da maggio scorso. In
Italia, l'Istituto superiore della Sanità ne registra più
di 400.
“Questa è la prima volta che la trasmissione locale del vaiolo delle scimmie è stata segnalata in Paesi recentemente colpiti senza collegamenti epidemiologici ai paesi dell’Africa occidentale o centrale che hanno precedentemente segnalato il vaiolo delle scimmie”, riporta l’Oms.
Da solo il vaccino non può fermare l’epidemia di vaiolo delle scimmie. “Chiediamo, per il momento, di adottare misure per ridurre questo rischio”, per esempio “limitando i partner sessuali e le interazioni” dice il direttore dell’ufficio europeo dell’Oms Hans Kluge. Sebbene comincino a osservarsi casi di trasmissione domestica, “dobbiamo rispondere concentrandoci sulla modalità di trasmissione dominante (il contatto pelle a pelle durante gli incontri sessuali) e sui gruppi a più alto rischio”. Alcuni paesi hanno già iniziato una campagna vaccinale.
Dall’inizio dell’epidemia fino al 25 luglio sono stati segnalati in Europa 9.697 casi di vaiolo delle scimmie, di cui quasi 2mila sono stati notificati negli ultimi sette giorni. Sono i dati che emergono dall’ultimo aggiornamento sull’andamento dell’epidemia elaborato congiuntamente dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Tra i Paesi europei, la Spagna resta la più colpita con 3.151 casi. Seguono Germania (2.352), Francia (1.567), Paesi Bassi (712), Portogallo (588), Italia (407), Belgio (312), Austria (109), Svezia (79), Irlanda (69), Danimarca (59), Polonia (48), Norvegia (46), Ungheria (33), Slovenia (28), Grecia (24), Romania (20), Malta (17), Repubblica Ceca (16), Lussemburgo (16), Finlandia (13), Islanda (9), Croazia (8), Bulgaria (4), Estonia (4), Lettonia (3) e Slovacchia (3).
“Questa è la prima volta che la trasmissione locale del vaiolo delle scimmie è stata segnalata in Paesi recentemente colpiti senza collegamenti epidemiologici ai paesi dell’Africa occidentale o centrale che hanno precedentemente segnalato il vaiolo delle scimmie”, riporta l’Oms.
Da solo il vaccino non può fermare l’epidemia di vaiolo delle scimmie. “Chiediamo, per il momento, di adottare misure per ridurre questo rischio”, per esempio “limitando i partner sessuali e le interazioni” dice il direttore dell’ufficio europeo dell’Oms Hans Kluge. Sebbene comincino a osservarsi casi di trasmissione domestica, “dobbiamo rispondere concentrandoci sulla modalità di trasmissione dominante (il contatto pelle a pelle durante gli incontri sessuali) e sui gruppi a più alto rischio”. Alcuni paesi hanno già iniziato una campagna vaccinale.
Dall’inizio dell’epidemia fino al 25 luglio sono stati segnalati in Europa 9.697 casi di vaiolo delle scimmie, di cui quasi 2mila sono stati notificati negli ultimi sette giorni. Sono i dati che emergono dall’ultimo aggiornamento sull’andamento dell’epidemia elaborato congiuntamente dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall’ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Tra i Paesi europei, la Spagna resta la più colpita con 3.151 casi. Seguono Germania (2.352), Francia (1.567), Paesi Bassi (712), Portogallo (588), Italia (407), Belgio (312), Austria (109), Svezia (79), Irlanda (69), Danimarca (59), Polonia (48), Norvegia (46), Ungheria (33), Slovenia (28), Grecia (24), Romania (20), Malta (17), Repubblica Ceca (16), Lussemburgo (16), Finlandia (13), Islanda (9), Croazia (8), Bulgaria (4), Estonia (4), Lettonia (3) e Slovacchia (3).
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Salute e benessere