Opera di 'DiRò' terza classificata nel Concorso internazionale ‘Apulia Contemporary Art Prize’


BARI - Si deve alla volitiva presidente del CIF provinciale di Bari la dottoressa Cristina Maremonti aver creato, all’interno dell’edizione di BITLIBRI 2022, degli intermezzi raffinati per dare spazio ad originali progetti artistici: uno di questi, fra i tanti, è stato quello ideato da Vincenzo Di Cillo e Patrizia Rossini. La coppia di eclettici artisti, meglio conosciuta come i «DiRò», sono dei valenti pittori e scultori che ci fanno pensare a quella ‘frase sibillina’ che afferma: “Bisogna battere il ferro fin che è caldo, ma forse le camicie non si stirano in questo modo”.

Proprio una loro opera è stata premiata come terza classificata nella categoria informale del Concorso internazionale ‘Apulia Contemporary Art Prize’ svoltosi dal 1° al 18 luglio 2022 presso il Plesso di Santa Teresa dei Maschi a Bari, patrocinato da UNIBA Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (DIRIUM) e Bibart Biennale, con la direzione artistica di Miguel Gomez e Marina Gonta.

L’evento ha visto la partecipazione di 48 artisti provenienti da Grecia, Cipro, Puglia, Sicilia, Calabria, Lazio e Lombardia.

La mostra ha avuto un numero importante di visitatori circa 400 presenze prevalentemente turisti stranieri che hanno apprezzato la qualità delle opere esposte. L’opera dei DiRò scelta nella prima selezione tra quelle presentate, è “Puzzle”: quadro,100x100, (https://www.diroarte.it/968-2/ ) che rappresenta la vita e i suoi vari momenti, i vari pezzi del puzzle che comincia dalla nascita per concludersi con la morte. Come tutti i lavori di DiRò, l’opera, oltre al rame trattato, presenta un testo inedito, riflessioni sulla vita e sul suo svolgimento, che si può ascoltare tramite la registrazione dell’attrice Caterina Firinu.

L’esposizione si è conclusa con piena soddisfazione dei partecipanti, organizzatori e pubblico.

A parere di molti i «Dirò» hanno trovato una direzione unica nell’unione come coppia e come sodalizio artistico: le loro istanze creative e i legami affettivi si fondono e montano ed osano in forme nuove, spaziando da forme di ibridazione della pittura materica, alla scultura, alla land art.

L’utilizzo del rame trova la propria giustificazione perché trattasi di un metallo duttile, cangiante e mutevole, alchemico, dai colori caldi e avvolgenti, in divenire sotto l’effetto di reagenti naturali o chimici che ne esaltano le proprietà.

Il rame come simbolo di Venere, dell’amore, dell’equilibrio, della bellezza femminile, della creatività artistica. Il metallo in evoluzione continua, non arresta il suo processo di trasformazione, rendendo ogni opera unica ed essa stessa in continuo cambiamento sia nel tempo che nello spazio, come la vita.

LE PAROLE nelle loro opere, oltre a lasciare una fedele impronta con l’uso del rame, consegnano una traccia attraverso le parole. Il lettering infatti è presente in tutte le opere e le parole supportano, esplicano o si mescolano, con la loro intensità e la loro materialità al rame.

I QRCODE: Ogni opera ha un qrcode. Inquadrandolo si può ascoltare la voce di un’attrice che recita il testo del quadro portando chi guarda, all’interno dell’opera. La voce è di Caterina Firinu. Proprio il caso di dire che il fuoco della pittura, tempera la scultura e s’inchina alla parola.