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Il pontefice ha incontrato i sopravvissuti autoctoni alle “scuole residenziali” già una prima volta, a Maskwacis, in Alberta (ovest), prima tappa del suo viaggio, dove questi pensionati gestiti dalla Chiesa cattolica erano più diffusi e dove i bambini hanno subito abusi fisici e psicologici.
“Sono venuto in Canada come amico per incontrarvi, per vedere, ascoltare, imparare e apprezzare come vivono le popolazioni indigene di questo Paese”, ha detto il papa. “Sono venuto come fratello, a scoprire in prima persona i frutti buoni e cattivi prodotti dai membri della famiglia cattolica locale nel corso degli anni. Sono venuto in spirito penitenziale, per esprimervi il dolore che porto nel cuore per il male che non pochi cattolici vi hanno arrecato appoggiando politiche oppressive e ingiuste nei vostri riguardi”.
“Sono venuto come pellegrino, con le mie limitate possibilità fisiche, per muovere ulteriori passi in avanti con voi e per voi”.