BARI - Grosso passo avanti in materia di edilizia in Puglia. Come Regione, infatti, abbiamo varato ieri, 28 luglio 2022, la legge per la riqualificazione e riutilizzo del patrimonio edilizio: uno strumento innovativo di programmazione e pianificazione dello sviluppo urbanistico dei nostri centri abitati. Così Mino Borraccino, consigliere del presidente della regione Puglia per l’attuazione del Piano Taranto.
In piena sintonia col PPTR (Piano paesaggistico territoriale regionale) - prosegue - essa si pone l’obiettivo di offrire, ai soggetti privati, opportunità di migliorare la qualità degli edifici esistenti, anche sotto il profilo della sicurezza.
La legge è articolata, contiene un programma di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, e promuove il riuso attraverso opere che ne migliorano la qualità architettonica ed ambientale dello spazio abitabile con il contenimento del consumo del suolo. Prevede che i Comuni debbano individuare gli ambiti edificati esclusivamente all’interno delle zone caratterizzate da degrado o abbandono del patrimonio edilizio esistente, dove consentire interventi di riuso e riqualificazione, e su immobili con qualsiasi destinazione, attraverso interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione con destinazione finale di tipo residenziale, o destinate ai medesimi legittimi usi preesistenti.
All’individuazione dovrà seguire un apposito atto deliberativo del Consiglio comunale che può consentire, per gli edifici residenziali ubicati nei contesti rurali, interventi di ampliamento nella misura massima del 20% o di demolizione o ricostruzione nella misura massima del 35% e comunque fino ad un massimo di 200 metri cubi, nel rispetto delle norme di tutela paesaggistica di cui al PPTR.
Gli edifici a destinazione residenziale potranno essere ampliati, per una sola volta, massimo del 20% della volumetria complessiva e comunque non oltre 300 mc, al fine di ottenere migliori condizioni di comfort abitativo.
Saranno ammessi interventi di demolizione e ricostruzione di edifici con realizzazione di un aumento sino al 35% della volumetria.
Le disposizioni del testo potranno essere applicate anche in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, con i rispettivi interventi autorizzati previo parere degli organismi preposti, nel rispetto delle prescrizioni e linee guida del PPTR.
La legge non si applica per gli edifici illegittimamente realizzati anche parzialmente, a meno di quelli per i quali sia stato rilasciato titolo edilizio di sanatoria e quelli che abbiano già usufruito degli incentivi di cui alla legge 14 del 2009; a quelli aventi valore storico, culturale e architettonico per i quali il Comune può autorizzare l’intervento previo parere obbligatorio della Commissione locale di paesaggio; all’interno delle zone territoriali omogenee A; agli edifici ubicati in area sottoposta a vincolo paesaggistico, nella Rete Natura 2000, all’interno delle zone destinate a standard urbanistici, nelle oasi istituite con legge regionale per la protezione della fauna selvatica omeoterma, nelle zone umide tutelate d’importanza internazionale, negli ambiti dichiarati ad alta pericolosità idraulica e geomorfologica.
I Comuni avranno facoltà di disporre ulteriori esclusioni dall’applicazione della norma per zone le cui condizioni urbanistiche non consentono incrementi volumetrici aggiuntivi.
Esprimiamo soddisfazione per questa importante legge, fortemente voluta dal Presidente Emiliano, dai molteplici risvolti positivi, perché eviterà il consumo del suolo nella nostra fantastica regione, consentirà la riqualificazione degli immobili esistenti mettendoli anche in sicurezza, favorirà il risparmio energetico, la legalità, oltre a smuovere l’economia, dal momento che si andranno a creare nuove occasioni di lavoro per professionisti, imprese, commercianti dell’indotto edilizia, elettricisti, falegnami, idraulici, operai.