BARI - “Siamo e saremo sempre garantisti con tutti coloro che vengono coinvolti nelle inchieste che riguardano direttamente o indirettamente la Regione Puglia. Ma le notizie che giungono da Lecce sono un ulteriore tassello che conferma ciò che, da tempo (ormai troppo tempo), noi denunciamo politicamente: c’è una gestione spregiudicata e clientelare del potere che porta alla creazione di veri e propri gruppi predatori di consenso, che in qualsiasi campagna elettorale sono in grado di sfornare liste a supporto di Emiliano o chi per lui. Perciò, quando quest’ultimo si vanta di vincere tutte le elezioni, possibile che non si fermi mai a riflettere sui vantaggi elettorali che possono derivare da una gestione clientelare del potere? Se in una campagna elettorale c’è chi può utilizzare la forza del potere per elargire nomine, incarichi, consulenze, autorizzazioni, ma soprattutto posti di lavoro, ci potrà mai essere una ‘gara alla pari’ con gli avversari? Ma la vera domanda è: queste assunzioni (specie in Sanità) sono davvero funzionali a garantire una migliore assistenza o vengo fatte per mantenere un sistema di potere? Se la risposta è, malauguratamente, la seconda il danno è ancora più grave perché si tolgono soldi all’assistenza per cittadini che non riescono a curarsi a causa delle lunghe liste di attesa.
Ecco perché le notizie che giungono oggi da Lecce sono solo una conseguenza di tutto questo. Esiste un sistema clientelare per la ricerca del consenso elettorale al quale Emiliano non è, moralmente, estraneo perché è il primo a beneficiarne. Il livello di imbarbarimento che abbiamo raggiunto in questi anni è davvero uno schiaffo a quella Puglia sana ed onesta, a quei tanti giovani che sono costretti a lasciare la nostra regione perché non sono nelle condizioni di potare voti o ‘aragoste’ a questo o quel valvassore di Emiliano.
In tutto questo non va, poi, dimenticato che Emiliano è il presidente che indica e nomina, a proprio discrezionalità, le persone che vanno a occupare i posti apicali della gestione amministrativa (quante volte abbiamo parlato di poltronificio e mercato delle vacche?), per questo non possiamo non chiedergli quali sono le valutazioni che fa prima della nomina e quale monitoraggio effettua dopo averla data. Oppure monitora solo il consenso che il nominato porta?
Infine una considerazione amara sul piano prettamente politico: sono stato un protagonista del decennio Vendola, sempre coerentemente all’opposizione, e più volte ci siamo scontrati sulla VISIONE DELLA PUGLIA, specie in Sanità dove non ho condiviso tante scelte che hanno portato più danni che benefici ai pugliesi, ma lo scontro era politico, a tratti anche ideologico e strumentale. Oggi tutto questo non c’è: la politica regionale è ricerca del consenso attraverso prebende, favori e nomine. Una sconfitta per la nostra democrazia.”
Ecco perché le notizie che giungono oggi da Lecce sono solo una conseguenza di tutto questo. Esiste un sistema clientelare per la ricerca del consenso elettorale al quale Emiliano non è, moralmente, estraneo perché è il primo a beneficiarne. Il livello di imbarbarimento che abbiamo raggiunto in questi anni è davvero uno schiaffo a quella Puglia sana ed onesta, a quei tanti giovani che sono costretti a lasciare la nostra regione perché non sono nelle condizioni di potare voti o ‘aragoste’ a questo o quel valvassore di Emiliano.
In tutto questo non va, poi, dimenticato che Emiliano è il presidente che indica e nomina, a proprio discrezionalità, le persone che vanno a occupare i posti apicali della gestione amministrativa (quante volte abbiamo parlato di poltronificio e mercato delle vacche?), per questo non possiamo non chiedergli quali sono le valutazioni che fa prima della nomina e quale monitoraggio effettua dopo averla data. Oppure monitora solo il consenso che il nominato porta?
Infine una considerazione amara sul piano prettamente politico: sono stato un protagonista del decennio Vendola, sempre coerentemente all’opposizione, e più volte ci siamo scontrati sulla VISIONE DELLA PUGLIA, specie in Sanità dove non ho condiviso tante scelte che hanno portato più danni che benefici ai pugliesi, ma lo scontro era politico, a tratti anche ideologico e strumentale. Oggi tutto questo non c’è: la politica regionale è ricerca del consenso attraverso prebende, favori e nomine. Una sconfitta per la nostra democrazia.”
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