(ph Sergi Braem) |
Unico fisarmonicista a incidere per la prestigiosa etichetta di musica classica Deutsche Grammophon e con una carriera contrassegnata dalle collaborazioni con Chet Baker, Charlie Haden, Wynton Marsalis, Charles Aznavour e Serge Gainsbourg, giusto per citarne alcuni, Richard Galliano è l’artista che ha mostrato al mondo come fare jazz con l’accordéon, come si chiama la fisarmonica in francese, avendo come punto di riferimento il grande bandoneonista e padre del tango nuevo, Astor Piazzolla, al quale lo scorso anno Galliano ha dedicato un raffinato progetto discografico e dal quale tanti anni fa raccolse un prezioso suggerimento, creando a sua volta una new musette attraverso la fusione del dimenticato valzer popolare francese con il linguaggio del jazz contemporaneo, operazione portata a termine con un dominio totale dello strumento.
Musicista poliedrico e instancabile lavoratore, sempre alla ricerca di nuove ispirazioni, Galliano ha riscritto completamente la storia della fisarmonica a partire dagli anni Settanta, quando lasciò Cannes per accompagnare i grandi interpreti della canzone francese, dai citati Aznavour e Gainsbourg a Serge Reggiani e Claude Nougaro, incontrati durante un periodo del quale Galliano ha poi mantenuto la nostalgia per certe melodie.
Quindi, gli incontri con i giganti del jazz Chet Baker, Charlie Haden, Ron Carter e Michel Portal, che hanno alimentato l’eclettismo musicale del grande fisarmonicista, peraltro appassionato sin dagli anni della gioventù di repertorio classico, esplorato, interpretato e adattato alla propria sensibilità attraverso la rilettura delle opere di Vivaldi, Mozart, Bach e, tra i tanti, anche di Nino Rota, compositore particolarmente caro alla Puglia. Una passione all’origine di una delle sue ultime creazioni, l’oratorio intitolato «Les Chemins Noirs», presentato per la prima volta a La Seine Musicale di Boulogne Billancourt nel gennaio 2020, anno in cui Galliano ha compiuto settant’anni d’età e festeggiato cinquant’anni di carriera.
Il Ritratti Festival proseguirà sino al 1° settembre e la programmazione di questa settimana si chiuderà sabato 16 luglio (ore 21), sul Roof Garden del Teatro Radar, con il concept-show «Born in the U.K.» sulla grande musica inglese di ogni epoca, dal periodo elisabettiano al prog-rock. Il progetto vede insieme la cantante e violista Anne-Lise Binard e gli alchimisti elettronici Gabriele Panico e Maurizio Campo affiancati dal Ritratti Festival Ensemble guidato da Massimo Felici (chitarre) nel quale militano Pasquale Gadaleta (basso e contrabbasso), Johnny Trombetta (tastiere) e l’Apulia Cello Ensemble.
Tutti i dettagli su www.ensemble05.it/festival-2022/. Info 380.2184508.
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Cultura e Spettacoli