ALTAMURA (BA) - Continua a muoversi verso latitudini geografiche eccentriche e orizzonti sonori originali, nel segno della tradizione e dell’innovazione, Suoni della Murgia, la rassegna musicale internazionale, giunta alla 21esima edizione, organizzata nelle masserie storiche del territorio di Altamura e in corso ormai dal 18 giugno. Domani (1 agosto) e martedì (2 agosto) altri due appuntamenti, entrambi nell’anfiteatro naturale della affascinante Dimora Cagnazzi. La prima serata sarà molto intensa e ricca: in programma, a partire dalle 20.30, il concerto di Sumaia Karimi, cantante afghana, che proporrà le canzoni tradizionali del suo Paese, insieme al musicista connazionale Sirat Aziz Ullah, accompagnati da talentuosi artisti locali: Francesco Marcello Sette e Grazia Guglielmi. Sempre nella stessa serata spazio al cinema con una retrospettiva sul regista Agostino Di Ciaula, con la proiezione di quattro cortometraggi, alla presenza della figlia Marinetta Di Ciaula, in collaborazione con l’associazione cinematografica Formiche Verdi. Chiusura di nuovo in musica con Michele Ciccimarra (cupaphon e percussioni); Nanni Teot (tromba, flicorno, digital effects). Prima degli spettacoli, alle 19.30, verrà presentata la mostra d’arte di Vittorio Racano e Giuseppe Vallarelli, intitolata ‘Golem’, allestita nella Dimora storica. A illustrarla l’artista e cantastorie Emar Orante.
Molto attesa la serata del 2 agosto, sempre a Dimora Cagnazzi: si parte alle 20.30 con Claudio Farinone che proporrà “Notturno per chitarra sola”. Seguirà “Pietrafonia”, al secondo atto dopo la prima esibizione dell’anno scorso. Si tratta di un esperimento in cui si mescolano la musica e l’arte della scultura, della pietra in particolare, e in cui si materializzano sonorità nuove ed evocative. Sul palco la voce di Maria Moramarco, i flauti e gli strumenti a fiato in genere di Fabio Mina e le percussioni di Francesco Savoretti. Con la partecipazione per il secondo anno consecutivo dello scultore Vito Maiullari, che “firma” alcune installazioni d’autore, sia a Dimora Cagnazzi che nella masseria di Lamalunga, intitolata quest’ultima “Fossile contemporaneo”, di Luigi Bolognese alla chitarra e incursioni del cantastorie Emar Orante (Donato Laborante).
(Per raggiungere Dimora Cagnazzi https://goo.gl/maps/82oeeGjyk5fnuQGdA )
Il 4 agosto ancora un appuntamento nello splendido Jazzo Corte Cicero, la Murgia più verace e autentica, con un altro doppio concerto di grande livello. Si parte con gli Arctic Duo: Daniele Di Bonaventura, compositore e arrangiatore marchigiano (bandoneon-live electronic) insieme a Arild Andersen, musicista norvegese, (contrabbasso live electronic). Conclude la serata il pianista, autore e compositore Angelo Trabace con lo spettacolo “Sbarco”, titolo anche della sua raccolta musicale.
Il 5 agosto un “fuori programma” alla Dimora Cagnazzi con il pianoforte del compositore Rocco De Rosa, autore di musica da film (ultima colonna sonora composta quella di “Dante” di Pupi Avati). Lo spettacolo si intitola “Rotte distratte”. Insieme al gruppo Uaragniaun firmò le musiche di “Io non ho la testa“, di Michele Lanubile, allievo di Ermanno Olmi, film girato sulla Murgia alcuni anni fa, che verrà proiettato subito dopo lo spettacolo musicale.
L’ultimo appuntamento della rassegna è previsto per il 21 agosto nella masseria Madonna dell’Assunta con Andrea Parodi Zabala e Borderlobo.
Nata nel segno del genere folk e popolare, pur mantenendo stretti i suoi legami con la world music, la rassegna “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, organizzata dall’associazione omonima, si sta evolvendo, indirizzandosi anche verso altri orizzonti sonori con performance artistiche e musicali di genere e segno stilistico molto diversi tra loro. La manifestazione si fonda sulla radicata esperienza del gruppo musicale “Uaragniaun” e della sua voce, la cantante Maria Moramarco, da anni impegnati nella riscoperta dei canti dell’Alta Murgia ma anche nella contaminazione con altri generi e con altri percorsi. Il festival rappresenta una occasione per riproporre e promuovere la musica popolare ed etnica di studio e di ricerca, oltre che un momento di forte scambio culturale tra nazioni e culture geograficamente lontane. Nel corso degli anni la manifestazione è cresciuta in qualità e rinomanza grazie all’impegno del gruppo Uaragniaun e di Maria Moramarco, la Voce della Murgia, che le hanno impresso una particolare connotazione. Un progetto che ha portato nel territorio oltre centottanta artisti e permesso l'ascolto di musiche e l’approccio a lingue e dialetti poco conosciuti. Direttore artistico è Luigi Bolognese, chitarrista dello storico gruppo altamurano. Da qualche anno, dopo aver ospitato i concerti nei centri cittadini del territorio o nelle aree naturali del Parco dell’Alta Murgia, i promotori hanno fatto la scelta, fortunata, di “coniugare” la musica e le masserie storiche recuperate negli ultimi tempi, dal punto di vista architettonico, e rianimate, dal punto di vista economico, grazie, in particolare, alle iniziative dei privati. Luoghi incantati, ma allo stesso tempo vissuti durante tutto l’anno da chi li conduce, fanno da cornice agli spettacoli. Un vero refrigerio, in un periodo torrido, da tanti punti di vista, per corpo e anima degli spettatori. Nelle serate non manca il ristoro gastronomico, sempre molto apprezzato.
Una scelta che si conferma particolarmente felice quella del tour nelle masserie storiche, già adottata nelle edizioni più recenti, visto che nella prima parte della rassegna di quest’anno (ormai si sono consumati otto appuntamenti) si è registrato un ottimo afflusso di spettatori, provenienti anche da altre città della provincia e da fuori provincia. La stagione estiva entra nel vivo adesso e con essa anche i rientri si intensificano, quindi ci si attende un ulteriore incremento di presenze. Coinvolte in questa edizione le masserie Malerba, Madonna dell’Assunta, il Centro visite dell’Uomo di Altamura, la Dimora Cagnazzi e Jazzo Corte Cicero. Suoni della Murgia ha offerto anche quest’anno un cartellone originale, grazie alla presenza di gruppi e artisti italiani e internazionali, provenienti da diverse parti del mondo: dai Balcani ai Paesi Baschi, dall’Afghanistan alla Norvegia. Non solo musica ma anche incroci e incontri con espressioni artistiche diverse: dalla danza alla scultura, dal cinema ai libri.
Il 5 agosto un “fuori programma” alla Dimora Cagnazzi con il pianoforte del compositore Rocco De Rosa, autore di musica da film (ultima colonna sonora composta quella di “Dante” di Pupi Avati). Lo spettacolo si intitola “Rotte distratte”. Insieme al gruppo Uaragniaun firmò le musiche di “Io non ho la testa“, di Michele Lanubile, allievo di Ermanno Olmi, film girato sulla Murgia alcuni anni fa, che verrà proiettato subito dopo lo spettacolo musicale.
L’ultimo appuntamento della rassegna è previsto per il 21 agosto nella masseria Madonna dell’Assunta con Andrea Parodi Zabala e Borderlobo.
Nata nel segno del genere folk e popolare, pur mantenendo stretti i suoi legami con la world music, la rassegna “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, organizzata dall’associazione omonima, si sta evolvendo, indirizzandosi anche verso altri orizzonti sonori con performance artistiche e musicali di genere e segno stilistico molto diversi tra loro. La manifestazione si fonda sulla radicata esperienza del gruppo musicale “Uaragniaun” e della sua voce, la cantante Maria Moramarco, da anni impegnati nella riscoperta dei canti dell’Alta Murgia ma anche nella contaminazione con altri generi e con altri percorsi. Il festival rappresenta una occasione per riproporre e promuovere la musica popolare ed etnica di studio e di ricerca, oltre che un momento di forte scambio culturale tra nazioni e culture geograficamente lontane. Nel corso degli anni la manifestazione è cresciuta in qualità e rinomanza grazie all’impegno del gruppo Uaragniaun e di Maria Moramarco, la Voce della Murgia, che le hanno impresso una particolare connotazione. Un progetto che ha portato nel territorio oltre centottanta artisti e permesso l'ascolto di musiche e l’approccio a lingue e dialetti poco conosciuti. Direttore artistico è Luigi Bolognese, chitarrista dello storico gruppo altamurano. Da qualche anno, dopo aver ospitato i concerti nei centri cittadini del territorio o nelle aree naturali del Parco dell’Alta Murgia, i promotori hanno fatto la scelta, fortunata, di “coniugare” la musica e le masserie storiche recuperate negli ultimi tempi, dal punto di vista architettonico, e rianimate, dal punto di vista economico, grazie, in particolare, alle iniziative dei privati. Luoghi incantati, ma allo stesso tempo vissuti durante tutto l’anno da chi li conduce, fanno da cornice agli spettacoli. Un vero refrigerio, in un periodo torrido, da tanti punti di vista, per corpo e anima degli spettatori. Nelle serate non manca il ristoro gastronomico, sempre molto apprezzato.
Una scelta che si conferma particolarmente felice quella del tour nelle masserie storiche, già adottata nelle edizioni più recenti, visto che nella prima parte della rassegna di quest’anno (ormai si sono consumati otto appuntamenti) si è registrato un ottimo afflusso di spettatori, provenienti anche da altre città della provincia e da fuori provincia. La stagione estiva entra nel vivo adesso e con essa anche i rientri si intensificano, quindi ci si attende un ulteriore incremento di presenze. Coinvolte in questa edizione le masserie Malerba, Madonna dell’Assunta, il Centro visite dell’Uomo di Altamura, la Dimora Cagnazzi e Jazzo Corte Cicero. Suoni della Murgia ha offerto anche quest’anno un cartellone originale, grazie alla presenza di gruppi e artisti italiani e internazionali, provenienti da diverse parti del mondo: dai Balcani ai Paesi Baschi, dall’Afghanistan alla Norvegia. Non solo musica ma anche incroci e incontri con espressioni artistiche diverse: dalla danza alla scultura, dal cinema ai libri.