BARI - Scompare uno degli artisti più noti del panorama pittorico barese, Gennaro Picinni. Il noto pittore, di fama nazionale, aveva 89 anni. “Bari piange la scomparsa di un suo figlio illustre, il maestro Gennaro Picinni, artista amatissimo nella sua terra, apprezzato anche a livello nazionale e internazionale - commenta il sindaco di Bari appresa la notizia della scomparsa -. La sua feconda carriera artistica, sbocciata nel 1950 all'interno de “I pittori del Naviglio”, un gruppo di creativi affascinati dall'astrattismo come interpretazione della complessità del reale, ci ha donato nel tempo opere immaginifiche e potenti, realizzate con una originale combinazione di forme, colori e linee.
Profondamente legato alla sua città, il maestro ha donato al Comune di Bari due medaglioni che ricordano il bicentenario della fondazione della Bari moderna, ed è dello scorso mese di luglio la delibera con la quale la giunta ha accettato un ulteriore dono dell’artista, la tela “Murat Avatar”, che a breve sarà esposta nelle sale di Palazzo di Città.
Al talento di Picinni dobbiamo anche diversi quadri che celebrano il Teatro Petruzzelli e la decorazione di alcune delle porte dell’Arena della Vittoria in occasione dei Giochi del Mediterraneo del 1997, quando l’artista condivise l’idea dell’amministrazione comunale di impreziosire uno degli impianti sportivi simbolo della città.
Oggi perdiamo un artista originale e prolifico, capace di reinventare con la sua sensibilità luoghi e soggetti per noi familiari, rendendoli unici.
A sua moglie e ai suoi familiari giunga l’abbraccio affettuoso della città”.
Profondamente legato alla sua città, il maestro ha donato al Comune di Bari due medaglioni che ricordano il bicentenario della fondazione della Bari moderna, ed è dello scorso mese di luglio la delibera con la quale la giunta ha accettato un ulteriore dono dell’artista, la tela “Murat Avatar”, che a breve sarà esposta nelle sale di Palazzo di Città.
Al talento di Picinni dobbiamo anche diversi quadri che celebrano il Teatro Petruzzelli e la decorazione di alcune delle porte dell’Arena della Vittoria in occasione dei Giochi del Mediterraneo del 1997, quando l’artista condivise l’idea dell’amministrazione comunale di impreziosire uno degli impianti sportivi simbolo della città.
Oggi perdiamo un artista originale e prolifico, capace di reinventare con la sua sensibilità luoghi e soggetti per noi familiari, rendendoli unici.
A sua moglie e ai suoi familiari giunga l’abbraccio affettuoso della città”.