BARI - Il 30 agosto 2022, alle ore 19, si inaugura a Bari la prima mostra d’arte da balcone: si tratta di una collettiva, intitolata “Il mattino ha Lory in bocca”, che nasce da un’idea del curatore Francesco Paolo Del Re e viene allestita sui balconi di un appartamento al primo piano nel quartiere Madonnella, all’angolo tra via Dalmazia e via Spalato, di proprietà dei collezionisti Loredana Savino e Matteo De Napoli, organizzatori dell’evento espositivo.
Visibile liberamente da chiunque passi per strada, la mostra presenta dal 30 agosto al 4 settembre le opere di tredici artisti: Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Marika D’Ernest, Luca De Napoli, Sabino de Nichilo, Antonio Milano, Ezia Mitolo, Stefania Pellegrini, Fabrizio Provinciali, Giuseppe Verga, Claudio Zorzi.
Fotografie, dipinti, sculture, installazioni, neon: le opere vengono esposte sul balcone e stese all’aria aperta come si mette il bucato ad asciugare nelle belle giornate.
In occasione dell’inaugurazione, Natascia Abbattista è protagonista della performance intitolata “Perdere l’amore”, che si svolge su uno dei balconi affacciato sulla strada, a diretto contatto con i passanti.
In concomitanza con la mostra e anche successivamente sarà possibile visitare, su appuntamento, la collezione d’arte di Loredana Savino e Matteo De Napoli che raccoglie opere di Cristiano De Gaetano (tra le altre, l’“Autoritratto con le mani di pane”, un olio su tela del 2003) e di Natascia Abbattista, Giovanni Albore, Michele Ardito, Mariantonietta Bagliato, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Marika D’Ernest, Gaël Davrinche, Luca De Napoli, Saverio Paternoster, Senait Stella, Teresa Vallarella, Giuseppe Verga. La visita si può prenotare telefonando al numero 3381016153.
Scrive il curatore Francesco Paolo Del Re: “Oggi Bari è una città con pochissimi spazi e pochissima attenzione per l’arte contemporanea. A questa mancanza noi abbiamo deciso di rispondere a modo nostro, pensando a un’arte che – se non ha muri, non ha porte e non ha luoghi in cui ritrovarsi – ha però balconi. Su questi balconi abbiamo deciso di abitare con una festa artistica temporanea e irriverente. Nel nostro panorama di balconi, l’arte esce dai limiti e dagli spazi tradizionalmente deputati alla sua esposizione e alla sua fruizione e si conquista un’insolita ribalta urbana, un palcoscenico cittadino tutto da inventare, per misurarsi con la realtà e interromperla con i suoi segni, introducendo una discontinuità chiassosa ed eccentrica nello scenario consueto delle passeggiate del quartiere Madonnella. Fuori dalla metafora, l’arte va così a occupare letteralmente lo spazio indicato dall’espressione stare fuori come un balcone, che adoperiamo per indicare un comportamento bizzarro e insolito. Tredici artisti che stanno fuori come un balcone scelgono di esporre le loro opere su uno spazio di confine tra il dentro e il fuori, tra la privatezza della casa e il suolo pubblico, tra il non mostrato e il visibile, tra il pieno e il vuoto. Un’arte liminale, di confine, che – mostrata sulla facciata di un palazzo – è rinfacciata e sfacciata. Non intervento di arte urbana, non street art, non operazione di arte pubblica, non esercizio di un candeggio giusto o sbagliato: ‘Il mattino ha Lory in bocca’ è semplicemente un modo per salutare agosto e, convenzionalmente, la fine delle vacanze. Un inno alla scanzonatezza e all’impermanenza luminosa dell’estate. Una mostra da balcone, leggera della leggerezza dei panni stesi al sole, esposta al vento, effimera e festosa come una bandiera sciorinata, che si offre fiera della sua stranezza, prima che cambi il tempo”.
Visibile liberamente da chiunque passi per strada, la mostra presenta dal 30 agosto al 4 settembre le opere di tredici artisti: Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Marika D’Ernest, Luca De Napoli, Sabino de Nichilo, Antonio Milano, Ezia Mitolo, Stefania Pellegrini, Fabrizio Provinciali, Giuseppe Verga, Claudio Zorzi.
Fotografie, dipinti, sculture, installazioni, neon: le opere vengono esposte sul balcone e stese all’aria aperta come si mette il bucato ad asciugare nelle belle giornate.
In occasione dell’inaugurazione, Natascia Abbattista è protagonista della performance intitolata “Perdere l’amore”, che si svolge su uno dei balconi affacciato sulla strada, a diretto contatto con i passanti.
In concomitanza con la mostra e anche successivamente sarà possibile visitare, su appuntamento, la collezione d’arte di Loredana Savino e Matteo De Napoli che raccoglie opere di Cristiano De Gaetano (tra le altre, l’“Autoritratto con le mani di pane”, un olio su tela del 2003) e di Natascia Abbattista, Giovanni Albore, Michele Ardito, Mariantonietta Bagliato, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Marika D’Ernest, Gaël Davrinche, Luca De Napoli, Saverio Paternoster, Senait Stella, Teresa Vallarella, Giuseppe Verga. La visita si può prenotare telefonando al numero 3381016153.
Scrive il curatore Francesco Paolo Del Re: “Oggi Bari è una città con pochissimi spazi e pochissima attenzione per l’arte contemporanea. A questa mancanza noi abbiamo deciso di rispondere a modo nostro, pensando a un’arte che – se non ha muri, non ha porte e non ha luoghi in cui ritrovarsi – ha però balconi. Su questi balconi abbiamo deciso di abitare con una festa artistica temporanea e irriverente. Nel nostro panorama di balconi, l’arte esce dai limiti e dagli spazi tradizionalmente deputati alla sua esposizione e alla sua fruizione e si conquista un’insolita ribalta urbana, un palcoscenico cittadino tutto da inventare, per misurarsi con la realtà e interromperla con i suoi segni, introducendo una discontinuità chiassosa ed eccentrica nello scenario consueto delle passeggiate del quartiere Madonnella. Fuori dalla metafora, l’arte va così a occupare letteralmente lo spazio indicato dall’espressione stare fuori come un balcone, che adoperiamo per indicare un comportamento bizzarro e insolito. Tredici artisti che stanno fuori come un balcone scelgono di esporre le loro opere su uno spazio di confine tra il dentro e il fuori, tra la privatezza della casa e il suolo pubblico, tra il non mostrato e il visibile, tra il pieno e il vuoto. Un’arte liminale, di confine, che – mostrata sulla facciata di un palazzo – è rinfacciata e sfacciata. Non intervento di arte urbana, non street art, non operazione di arte pubblica, non esercizio di un candeggio giusto o sbagliato: ‘Il mattino ha Lory in bocca’ è semplicemente un modo per salutare agosto e, convenzionalmente, la fine delle vacanze. Un inno alla scanzonatezza e all’impermanenza luminosa dell’estate. Una mostra da balcone, leggera della leggerezza dei panni stesi al sole, esposta al vento, effimera e festosa come una bandiera sciorinata, che si offre fiera della sua stranezza, prima che cambi il tempo”.