BARI - Nei mesi precedenti e durante la campagna elettorale per le regionali 2020 elevavamo con forza il monito a fermarsi, a non utilizzare le istituzioni per l’acquisizione del consenso, a non illudere la gente con delibere di giunta regionale, direttive dell'assessorato, delibere e bandi delle ASL e delle sanitaservice ma purtroppo inutilmente. C'era da vincere una campagna elettorale, mantenere il potere, sconfiggere l'avversario che avrebbe rivoluzionato il sistema Emiliano eliminando poltrone e carrozzoni ma, in uno stato di bisogno e di necessità di lavoro, ha prevalso l’aderenza all’offerta di eldorado che il sistema Emiliano metteva in campo.
Oggi vengono in evidenza tante storture e tante opacità.
Quello che però resta confinato è segregato nel campo dell’omertà sono alcune domande che tutti si porgono ma che restano inespresse: Emiliano ha permesso tutto questo? Emiliano ha tratto la massima utilità da questo sistema? Quanto hanno inciso queste pratiche sull’esito delle elezioni? Quanto queste pratiche hanno inquinato e inquinano gli esiti delle elezioni nei Comuni?
E non parliamo solo di sanitaservice ma di tutto il sistema di Aziende, Enti, Agenzie ecc., ecc. senza trascurare la Protezione Civile.
Non basta guardare dentro le sanitaservice ma occorre valutare la congruità, l’utilità, l’opportunità, la legittimità degli atti adottati da chi è molto più in alto. Atti ai quali i manager dei vari Enti dipendenti dalla Regione hanno dovuto dare seguito in un momento particolare quale quello elettorale quando invece si doveva compiere ordinaria amministrazione, quello che per Draghi è il disbrigo degli affari correnti.
Da parte nostra chiederemo al Presidente del Consiglio di avviare una discussione sul tema della pervasività delle strutture regionali e degli Enti dipendenti per come si evidenzia in questi giorni.
Il silenzio del Consiglio, quasi a girare lo sguardo da altra parte salvo poi a prendere ipocritamente le distanze a buoi scappati, non è tollerabile.