6 settembre '32: 90 anni fa nacque Radio Bari-Eiar

NICOLA ZUCCARO - Bari 6 settembre 1932. Alle ore 10, all'apertura della Terza Edizione della Fiera del Levante, con la lettura da parte del ministro dei Lavori Pubblici Araldo Di Crollalanza del messaggio inviato dal capo del Governo Benito Mussolini, viene inaugurata ufficialmente Radio Bari. Dopo le prove tecniche di trasmissione che durarono fino al 7 agosto 1932, anche il capoluogo pugliese fu sede di una delle tante stazioni dell'Ente italiano audizioni radiofoniche (EIAR), presenti nel territorio nazionale. 

L'inizio della programmazione, risalente all'11 settembre 1932, fu consentito dall'antenna operante su 1112 kHz e con una potenza di 20 kW. Gli impianti per le trasmissioni erano inglesi e prodotti dalla Marconi Company. I 2 tralicci d'acciaio di 250 piedi (76,20m) che sostenevano l'aereo erano quantomeno di produzione americana e con ubicazione in Ceglie del Campo. 

La sede degli studi, dotata di 2 auditori, comprendeva anche la reggenza EIAR ubicata al civico n.247 di via Niccolò Putignani. Nel settembre del 1933, in occasione della quarta edizione della Fiera del Levante, fu inaugurato il collegamento telefonico musicale tra gli studi Eiar di Bari e quelli di Napoli, allineando così la stazione alla rete nazionale. 

Il 15 gennaio 1934, con l'entrata in vigore del piano di Lucerna per la ripartizione delle frequenze, Radio Bari cambiò frequenza e si pose sui 1059 kHz. Una seconda trasmittente, che entrò in funzione il 26 agosto 1935, fu installata presso la sede della Fiera del Levante e nacque così la nuova stazione di Bari II. 

Gli impianti di Radio Bari durante la Seconda guerra mondiale non subirono alcun danno, nemmeno dal bombardamento tedesco del 2 dicembre 1943, sebbene Bari I, da sola, avesse una potente antenna superiore a quella di tutte le altre stazioni dell'Italia a sud di Roma. Il 5 settembre 1943 giunse alla sede EIAR di Bari l'ordine di smontare la trasmittente di Ceglie del Campo per trasferirla in una zona più lontana dal fronte, mentre per Bari II era prevista la distruzione. 

L'iniziativa del reggente della sede, l'Ingegnere Giuseppe Damascelli il quale, prima dell'armistizio, con la collaborazione di alcuni tecnici, aveva provveduto a mettere al sicuro gli strumenti più delicati nella sede del Vescovado di Bitonto (atto che, dopo la morte, gli valse l'intitolazione di una strada nella città di Bari) e la difesa armata dopo, salvarono gli studi e le trasmittenti dalla distruzione. 

I tecnici avevano comunque provveduto a depotenziare l'impianto di Ceglie del Campo, nell'eventualità che fossero caduti in mano ai tedeschi, novelli nemici dall'8 settembre 1943. La stazione fu riportata alle condizioni originarie con l'arrivo delle truppe angloamericane. Per la grande considerazione delle installazioni di Bari, gli interventi di manutenzione furono eseguiti celermente e puntigliosamente dai rispettivi comandi militari. 

Nel 1944, col trasferimento del Governo italiano a Salerno, la stazione cominciò a perdere i suoi collaboratori, trasferiti a Radio Napoli. Iniziò così il lento e graduale declino di Radio Bari che continuò a trasmettere dagli studi di via Putignani n.247 fino all'11 marzo 1959. A partire da questa data, con l'inaugurazione del Palazzo costruito in via Dalmazia, la denominazione Radio Bari andò in disuso e la leggendaria stazione EIAR del capoluogo pugliese confluì nel settore radiofonico della neonata sede regionale Rai per la Puglia.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto