BARI - Dalle infezioni batteriche e virali, con particolare attenzione all’emergenza pandemica Covid-19, alle malattie neurologiche e cardiovascolari, dal cancro alle malattie rare, fino alla scoperta di nuovi medicinali grazie all’intelligenza artificiale. Sono queste solo alcune delle tematiche affrontate nel corso della XXVII edizione del congresso“National Meeting on Medicinal Chemistry” (NMMC27), il principale evento scientifico della comunità dei chimici farmaceutici italiani, accademici e industriali.
L’evento si sta svolgendo a Bari, all’Università degli Studi “Aldo Moro”, in programma dall’11 al 14 settembre 2022.
Un incontro con la stampa si è svolto lunedì 12 settembre alle ore 11.00 nella saletta attigua alla sala “Aldo Moro” (Aula Magna) della Facoltà di Giurisprudenza. Sono intervenuti Francesco Leonetti, direttore del Dipartimento di Farmacia e Scienze del Farmaco dell’Universita’ degli Studi di Bari, Gianluca Sbardella (chair Comitato Scientifico del Congresso), Cosimo Altomare (chair Comitato Organizzatore), Jurgen Bajorath (Plenary lecturer, Università di Bonn, Germania), Marcello Leopoldo (del Comitato Organizzatore).
“Negli ultimi anni – ha dichiarato il professor Marcello Leopoldo, ordinario di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - si è riscontrata una costante crescita dell’export del settore farmaceutico del Sud. Nel terzo trimestre 2020 l’export ha segnato un aumento di circa il 10%, quasi il triplo del ritmo di crescita nazionale. Molto forte il peso della Puglia. Nel primo semestre 2020 (dati Bankitalia di novembre 2020) l’export ha raggiunto i 372 milioni, grazie soprattutto alla presenza di industrie multinazionali in provincia di Bari e Brindisi”. Secondo i dati pubblicati dal Centro Studi Farmindustria Puglia nel Luglio 2022, il settore farmaceutico in Puglia conta più di 700 addetti diretti e circa 900 nei settori fornitori ed è il secondo settore per export con il 14% sul totale del manufatturiero. La provincia di Bari – precisa - è risultata nel 2021 tra le principali province per valore delle esportazioni, seconda solo a Napoli nel Mezzogiorno d’Italia, con 621 milioni di euro, pari al 17% sul totale, mentre la provincia di Brindisi è tra le principali province per presenza di addetti nella farmaceutica sul totale del settore manifatturiero”.
“Nel nostro contesto regionale, questi dati – aggiunge il professor Cosimo Altomare, ordinario di Chimica Farmaceutica nell’Università di Bari e presidente del Comitato organizzatore del Congresso - sottolineano ancor più la necessità di investire risorse nell’adeguamento dei percorsi formativi nel settore farmaceutico. In questo, la nostra università, con il suo Dipartimento di Farmacia, è stata sempre pronta a riformare i suoi corsi di studio, soprattutto nei contenuti, a promuovere Master in collaborazione con le realtà professionali e produttive, e a progettare corsi di dottorato di ricerca innovativi, intersettoriali e a forte caratterizzazione industriale. Una formazione al passo con i tempi, in grado di generare innovazione autentica nei processi di ricerca e sviluppo dei farmaci, è il principale obiettivo che la nostra comunità accademica persegue da tempo, con discreti successi anche in termini di progetti assegnati. Un congresso, come quello che stiamo vivendo, è anche occasione preziosa per uno scambio di esperienze e per la condivisione di obiettivi didattici e scientifici”.
“A proposito di contenuti scientifici - prosegue il professor Altomare - il Congresso nazionale è anche l’occasione per verificare il punto in cui si trova la comunità scientifica dei chimici farmaceutici per quanto riguarda la ricerca. Se assumessimo i contributi scientifici al meeting di Bari 2022 come indicatori dello stato dell’arte della ricerca farmaceutica accademica (e non solo), cosa potremmo rilevare? Poco meno di 300 scienziati e ricercatori, provenienti da tutta Italia, ma anche da alcuni paesi europei (10% circa, ndr) si riuniscono la prima volta in presenza, dopo due anni di eventi virtuali, e presentano circa 60 comunicazioni orali e 120 poster. I contributi scientifici affrontano le nuove sfide della ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci, soprattutto nell’ambito dei tumori (30% dei contributi, ndr), delle malattie neurologiche (25%, ndr), e della pandemia da Covid-19 (25%, ndr), con una particolare attenzione all’applicazione delle nuove tecnologie (chimica green, intelligenza artificiale, ndr). I bersagli molecolari più studiati per queste patologie sono le proteine coinvolte in processi chiave dello sviluppo della malattia (60%), oltre ad una rilevante presenza di ricerche basate sull’approccio multi-bersaglio (13%), ovvero l’uso di singoli farmaci attivi contemporaneamente su diversi bersagli terapeutici coinvolti in una determinata patologia. Oltre un terzo delle ricerche presentate sono il frutto di collaborazioni internazionali tra università/enti di ricerca italiani e stranieri, dei quali due terzi europei e un terzo extraeuropei, soprattutto americani. Questi dati descrivono la vitalità di una comunità scientifica impegnata a sviluppare tecnologie innovative in un settore importante per la salute, quale quello farmaceutico e dei prodotti salutari”.
Il congresso di livello internazionale, riunisce esperti di spicco di varie discipline accademiche, e torna a Bari dopo 28 anni, e questa volta è congiunto con la XIV edizione dello “Young Medicinal Chemists’ Symposium” (NPCF14). La precedente edizione del 1994 fu organizzata dal compianto professorVincenzo Tortorella, preside della Facoltà di Farmacia barese per lunghi anni (1975-2005) ed eminente studioso di chimica farmaceutica.
Hanno organizzato il congresso la Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana (DCF-SCI) in collaborazione con il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi Aldo Moro, sede del Comitato organizzatore locale. Il congresso ha ricevuto il patrocinio gratuito dell’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani.
Il congresso si svolge nelle aule dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e “Vincenzo Starace”, a Palazzo Del Prete, in Piazza Cesare Battisti.
Cliccando sul sito web https://www.nmmc2022.com/ è possibile accedere al programma, con notizie relative ad argomenti, relatori, eventi culturali e organizzazione.
Circa 300 sono i delegati (oltre 10% stranieri; circa 30% di giovani under-35) di provenienza accademica (università, enti di ricerca) e industriale che parteciperanno al congresso. Dall’organizzazione e dagli sponsor saranno assegnate 43 borse di studio a giovani ricercatori.
Il congresso, con cinque relazioni plenarie e dieci keynote di eminenti scienziati europei, oltre che di circa cinquanta“comunicazioni orali” ed un’ampia sessione poster, affronta argomenti di frontiera nell’ambito della ricerca e sviluppo dei farmaci nelle principali aree terapeutiche: dalle infezioni batteriche e virali, con particolare attenzione all’emergenza pandemica Covid-19, alle malattie neurologiche e cardiovascolari, al cancro e alle malattie rare. In cinque sessioni scientifiche saranno presentate le applicazioni alla drugdiscovery di tecniche di intelligenza artificiale e i recenti progressi nelle tecnologie chimiche e biofisiche sostenibili. Il meeting, svolto in presenza dopo due anni di attività a distanza, rappresenta una preziosa opportunità per stabilire e rafforzare reti di collaborazione scientifica interdisciplinare, fattore chiave per affrontare con successo le sfide della scoperta di nuove terapie farmacologiche intelligenti.
Nell’ambito del congresso sono previste iniziative di networking e di public engagement. Si segnala, in particolare, la tavola rotondaaperta al pubblico(il 12 settembredalle ore 18.00 alle 19.00, in lingua italiana) sul tema “Malattia di Lafora: dalla ricerca di farmaci ai diritti dei pazienti. Per una stretta cooperazione tra ricerca e assistenza”, con la partecipazione di medici, farmacisti, altro personale sanitario, associazioni di pazienti e ricercatori.
Nel corso di questa edizione del congresso sarà conferita,ad uno studioso distintosi per il contributo alla crescita della comunità farmaceutica, la medaglia in memoria del professor Luigi Musajo, pugliese di origine (nato a Locorotondo) e professore di Chimica farmaceutica dell’Ateneo di Bari nel decennio 1932-1942, pioniere della moderna chimica farmaceutica.La Divisione di Chimica Farmaceutica premierà due ricercatori dell’accademia e dell’industriaper l’eccellenza dei lavori scientifici e due tesi di dottorato di ricerca conseguito nell’anno 2021. Durante il congresso sarà ricordata la figura del professor Vincenzo Tortorella, fondatore e promotore della comunità scientifica farmaceutica italiana ed europea.
Un incontro con la stampa si è svolto lunedì 12 settembre alle ore 11.00 nella saletta attigua alla sala “Aldo Moro” (Aula Magna) della Facoltà di Giurisprudenza. Sono intervenuti Francesco Leonetti, direttore del Dipartimento di Farmacia e Scienze del Farmaco dell’Universita’ degli Studi di Bari, Gianluca Sbardella (chair Comitato Scientifico del Congresso), Cosimo Altomare (chair Comitato Organizzatore), Jurgen Bajorath (Plenary lecturer, Università di Bonn, Germania), Marcello Leopoldo (del Comitato Organizzatore).
“Negli ultimi anni – ha dichiarato il professor Marcello Leopoldo, ordinario di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” - si è riscontrata una costante crescita dell’export del settore farmaceutico del Sud. Nel terzo trimestre 2020 l’export ha segnato un aumento di circa il 10%, quasi il triplo del ritmo di crescita nazionale. Molto forte il peso della Puglia. Nel primo semestre 2020 (dati Bankitalia di novembre 2020) l’export ha raggiunto i 372 milioni, grazie soprattutto alla presenza di industrie multinazionali in provincia di Bari e Brindisi”. Secondo i dati pubblicati dal Centro Studi Farmindustria Puglia nel Luglio 2022, il settore farmaceutico in Puglia conta più di 700 addetti diretti e circa 900 nei settori fornitori ed è il secondo settore per export con il 14% sul totale del manufatturiero. La provincia di Bari – precisa - è risultata nel 2021 tra le principali province per valore delle esportazioni, seconda solo a Napoli nel Mezzogiorno d’Italia, con 621 milioni di euro, pari al 17% sul totale, mentre la provincia di Brindisi è tra le principali province per presenza di addetti nella farmaceutica sul totale del settore manifatturiero”.
“Nel nostro contesto regionale, questi dati – aggiunge il professor Cosimo Altomare, ordinario di Chimica Farmaceutica nell’Università di Bari e presidente del Comitato organizzatore del Congresso - sottolineano ancor più la necessità di investire risorse nell’adeguamento dei percorsi formativi nel settore farmaceutico. In questo, la nostra università, con il suo Dipartimento di Farmacia, è stata sempre pronta a riformare i suoi corsi di studio, soprattutto nei contenuti, a promuovere Master in collaborazione con le realtà professionali e produttive, e a progettare corsi di dottorato di ricerca innovativi, intersettoriali e a forte caratterizzazione industriale. Una formazione al passo con i tempi, in grado di generare innovazione autentica nei processi di ricerca e sviluppo dei farmaci, è il principale obiettivo che la nostra comunità accademica persegue da tempo, con discreti successi anche in termini di progetti assegnati. Un congresso, come quello che stiamo vivendo, è anche occasione preziosa per uno scambio di esperienze e per la condivisione di obiettivi didattici e scientifici”.
“A proposito di contenuti scientifici - prosegue il professor Altomare - il Congresso nazionale è anche l’occasione per verificare il punto in cui si trova la comunità scientifica dei chimici farmaceutici per quanto riguarda la ricerca. Se assumessimo i contributi scientifici al meeting di Bari 2022 come indicatori dello stato dell’arte della ricerca farmaceutica accademica (e non solo), cosa potremmo rilevare? Poco meno di 300 scienziati e ricercatori, provenienti da tutta Italia, ma anche da alcuni paesi europei (10% circa, ndr) si riuniscono la prima volta in presenza, dopo due anni di eventi virtuali, e presentano circa 60 comunicazioni orali e 120 poster. I contributi scientifici affrontano le nuove sfide della ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci, soprattutto nell’ambito dei tumori (30% dei contributi, ndr), delle malattie neurologiche (25%, ndr), e della pandemia da Covid-19 (25%, ndr), con una particolare attenzione all’applicazione delle nuove tecnologie (chimica green, intelligenza artificiale, ndr). I bersagli molecolari più studiati per queste patologie sono le proteine coinvolte in processi chiave dello sviluppo della malattia (60%), oltre ad una rilevante presenza di ricerche basate sull’approccio multi-bersaglio (13%), ovvero l’uso di singoli farmaci attivi contemporaneamente su diversi bersagli terapeutici coinvolti in una determinata patologia. Oltre un terzo delle ricerche presentate sono il frutto di collaborazioni internazionali tra università/enti di ricerca italiani e stranieri, dei quali due terzi europei e un terzo extraeuropei, soprattutto americani. Questi dati descrivono la vitalità di una comunità scientifica impegnata a sviluppare tecnologie innovative in un settore importante per la salute, quale quello farmaceutico e dei prodotti salutari”.
Il congresso di livello internazionale, riunisce esperti di spicco di varie discipline accademiche, e torna a Bari dopo 28 anni, e questa volta è congiunto con la XIV edizione dello “Young Medicinal Chemists’ Symposium” (NPCF14). La precedente edizione del 1994 fu organizzata dal compianto professorVincenzo Tortorella, preside della Facoltà di Farmacia barese per lunghi anni (1975-2005) ed eminente studioso di chimica farmaceutica.
Hanno organizzato il congresso la Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana (DCF-SCI) in collaborazione con il Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi Aldo Moro, sede del Comitato organizzatore locale. Il congresso ha ricevuto il patrocinio gratuito dell’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani.
Il congresso si svolge nelle aule dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e “Vincenzo Starace”, a Palazzo Del Prete, in Piazza Cesare Battisti.
Cliccando sul sito web https://www.nmmc2022.com/ è possibile accedere al programma, con notizie relative ad argomenti, relatori, eventi culturali e organizzazione.
Circa 300 sono i delegati (oltre 10% stranieri; circa 30% di giovani under-35) di provenienza accademica (università, enti di ricerca) e industriale che parteciperanno al congresso. Dall’organizzazione e dagli sponsor saranno assegnate 43 borse di studio a giovani ricercatori.
Il congresso, con cinque relazioni plenarie e dieci keynote di eminenti scienziati europei, oltre che di circa cinquanta“comunicazioni orali” ed un’ampia sessione poster, affronta argomenti di frontiera nell’ambito della ricerca e sviluppo dei farmaci nelle principali aree terapeutiche: dalle infezioni batteriche e virali, con particolare attenzione all’emergenza pandemica Covid-19, alle malattie neurologiche e cardiovascolari, al cancro e alle malattie rare. In cinque sessioni scientifiche saranno presentate le applicazioni alla drugdiscovery di tecniche di intelligenza artificiale e i recenti progressi nelle tecnologie chimiche e biofisiche sostenibili. Il meeting, svolto in presenza dopo due anni di attività a distanza, rappresenta una preziosa opportunità per stabilire e rafforzare reti di collaborazione scientifica interdisciplinare, fattore chiave per affrontare con successo le sfide della scoperta di nuove terapie farmacologiche intelligenti.
Nell’ambito del congresso sono previste iniziative di networking e di public engagement. Si segnala, in particolare, la tavola rotondaaperta al pubblico(il 12 settembredalle ore 18.00 alle 19.00, in lingua italiana) sul tema “Malattia di Lafora: dalla ricerca di farmaci ai diritti dei pazienti. Per una stretta cooperazione tra ricerca e assistenza”, con la partecipazione di medici, farmacisti, altro personale sanitario, associazioni di pazienti e ricercatori.
Nel corso di questa edizione del congresso sarà conferita,ad uno studioso distintosi per il contributo alla crescita della comunità farmaceutica, la medaglia in memoria del professor Luigi Musajo, pugliese di origine (nato a Locorotondo) e professore di Chimica farmaceutica dell’Ateneo di Bari nel decennio 1932-1942, pioniere della moderna chimica farmaceutica.La Divisione di Chimica Farmaceutica premierà due ricercatori dell’accademia e dell’industriaper l’eccellenza dei lavori scientifici e due tesi di dottorato di ricerca conseguito nell’anno 2021. Durante il congresso sarà ricordata la figura del professor Vincenzo Tortorella, fondatore e promotore della comunità scientifica farmaceutica italiana ed europea.