ANCONA - Sono 900 gli interventi effettuati da 350 vigili del fuoco che da tre giorni stanno operando nelle zone devastate dall'alluvione delle Marche. In particolare, 250 operano nel territorio della provincia di Ancona e 100 in quello di Pesaro Urbino: rispettivamente 600 e 300 gli interventi realizzati. Dopo il ritrovamento di ieri, a Serra de' Conti (An), del corpo senza vita dell'undicesima vittima, continuano le ricerche degli ultimi due dispersi nella zona di Barbara (An).
Le squadre sono impegnate con gli escavatori per la rimozione di fango e detriti, mentre continuano i lavori di rimozione degli alberi abbattuti e con le pompe di drenaggio per le operazioni di drenaggio. Le ricerche per il piccolo Mattia, 8 anni, e Brunella Chiù, la 56enne che era in macchina con la figlia, sono ancora infruttuose, e risultano ancora disperse nell'alluvione che ha colpito le Marche. La ricerca si concentra nell'area di Contrada Coste, nel Comune di Barbara e si estende a tutta l'area interessata dall'acqua bomba
Intanto Tiziano Luconi non perde la speranza di ritrovare vivo il figlio di 8 anni. All'Ansa l'uomo ha detto: "Voglio credere che Mattia sia vivo, forse si è aggrappato a una pianta". Poi ha aggiunto: "La forza di andare avanti mi dà solo la speranza e la voglia di credere con tutto il cuore che Mattia è vivo"
«Serve un piano straordinario su scala nazionale, perché il problema riguarda tutti i territori. Occorre dare risposte concrete ai cittadini e per farlo occorre essere messi in condizione di agire, con risorse sufficienti. Il chiacchiericcio è zero", ha detto, nelle interviste a Qn e al Corriere della Sera, il governatore delle Marche e assessore all'emergenza Francesco Acquaroli, parlando di quanto accaduto nel suo territorio
Il governatore ha risposto anche alla polemica sui lavori non eseguiti: "C'è un progetto di ristrutturazione di Misa e Nevola il cui costo supera i 100 milioni di euro. Ma per la gestione e la pianificazione di tutti i disagi nelle Marche abbiamo 50 milioni di euro di euro fondi. Per tutta la questione dell'instabilità: metà di quanto servirebbe per Misa"
A Senigallia e in tutta l'area devastata dall'esondazione del fiume Misa, dalle centinaia di case allagate si stanno spalando i fanghi e drenando le acque, in un'area molto vasta, che si estende a destra del fiume dalla frazione di Bettolelle a alla costa, e a sinistra ingloba le frazioni di Vallone e Borgo Bicchia, 06 maggio 2014.
In merito agli interventi di messa in sicurezza delle sponde fluviali, già un documento della Regione Marche del 2016 sosteneva la necessità di realizzare i lavori. "E' evidente che sono necessari diversi interventi per poter mettere in sicurezza il fiume Misa", è quanto affermato nel tracciato di progetto per la media e bassa valle del Misa. Per ridurre "il più possibile il picco di portata che attraversa il centro di Senigallia", ha aggiunto, è stato necessario intervenire "arrotolando e aumentando il più possibile la capacità di deflusso" nella città.