Caro energia, Confesercenti Bari: pronti alla serrata


BARI - «Se il governo non batte subito un colpo (ma di quelli forti, non contentini), per il pagamento delle bollette energetiche delle piccole e medie imprese, il 90% di queste sono disposte a chiudere e sospendere le proprie attività ad oltranza!». Antonello Magistà, coordinatore provinciale della Fiepet Confesercenti (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici), lancia l’ennesimo grido d’allarme sugli aumenti delle utenze che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose attività commerciali. Bollette ormai mediamente quasi triplicate, in alcuni casi persino quintuplicate. E non è finita qui, perché è già stato annunciato che, ad ottobre, sono in arrivo ulteriori rincari. 

Il sistema economico è al collasso: «Continuare a lavorare tra enormi sacrifici, senza produrre profitti, ma al contrario producendo perdite, combattendo contemporaneamente con la diminuzione della clientela, la contrazione della spesa, l’inizio dei rimborsi degli “aiuti” Covid, la diminuzione fisiologica dei flussi turistici, l’aumento delle materie prime, in queste condizioni è assolutamente impossibile», sottolinea il coordinatore provinciale Fiepet. Tra poche settimane si torna al voto. Antonello Magistà chiede che la battaglia politica, per una volta, passi in secondo piano rispetto alla crisi che attanaglia le attività commerciali e, più in generale, il paese: «La vita commerciale di una grossissima fetta del tessuto produttivo italiano, rappresentato da piccole e medie imprese, è seriamente a rischio. Non è più tempo di tergiversare. 
Antonello Magistà, coordinatore prov.le Fiepet Confesercenti
I sacrifici di una vita e il nostro futuro sono in bilico. Fermate la campagna elettorale e trovate una soluzione seria!», è il monito conclusivo di Magistà. Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari, sottolinea un altro aspetto che, in prospettiva, può risultare drammatico per la sopravvivenza delle attività commerciali: «Sinora- sottolinea Raffaella Altamura- il periodo estivo, grazie ai flussi turistici ed agli eventi organizzati nelle città, consentiva agli esercenti di creare una sorta di salvadanaio per i periodi più difficili, in particolare ottobre e novembre. Ora, gli incassi maggiori derivanti dal lavoro estivo, serviranno soltanto a contrastare gli aumenti, e forse non basteranno nemmeno. Significa- conclude Raffaella Altamura- che siamo di fronte alla concreta ipotesi che il peggio debba ancora arrivare. In virtù di questo, gli aiuti del Governo non solo soltanto necessari, ma improcrastinabili».

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