Con LeccePedala in bici anche Sant’Oronzo e Sant’Irene
LECCE - Lecce è bella in bicicletta. Tanto bella che persino Sant’Oronzo e Sant’Irene hanno deciso di salire in sella insieme alla comunità di LeccePedala. Sono i due patroni di Lecce ad essere in primo piano nel nuovo maxi-murale realizzato in questi giorni lungo la nuova pista ciclo-pedonale di via Codacci Pisanelli, una coloratissima opera che il movimento di cittadinanza attiva LeccePedala ha voluto donare alla città, finanziandola interamente con una campagna di crowfunding. All’inaugurazione, programmata per giovedì 22 settembre alle 18, sono stati invitati il sindaco di Lecce Carlo Salvemini e l’assessore alla Mobilità Marco De Matteis.
L’obiettivo dell’operazione “Pedali a colori” è fotografare in questo nuovo murale la gioia di andare in bicicletta, una scelta di mobilità attiva che giorno dopo giorno compiono molti leccesi, consapevoli della necessità di limitare l’uso delle auto che soffocano nell’inquinamento e nel traffico caos la vita sociale della città. “Strappare la città dal traffico caos per restituire spazio alle persone”, spiegano Adriana De Carlo e Andrea Alba, portavoce di LeppePedala, “è una strada obbligata se vogliamo riequilibrare la nostra vita quotidiana e assicurare un futuro dignitoso ai nostri figli. Molto è stato fatto per realizzare a Lecce una rete di percorsi e piste ciclabili e molto resta ancora da fare, ma la vera sfida è cambiare il nostro approccio quotidiano alla mobilità, scegliendo di compiere a piedi, in bici e in bus tutti quei brevi tragitti che troppo spesso per cattiva abitudine facciamo in auto e per i quali invece non ce n’è nessun reale bisogno. Andare a piedi e in bici è più salutare e fa bene al pianeta”.
Sono diversi i “quadri” che compongono il maxi-murale di LeccePedala, lungo ben 120 metri. Ad iniziare da Sant’Oronzo e Sant’Irene, felici in bicicletta, disegnati da Frank Lucignolo mentre stanno pedalando in campagna: “Uno stimolo alle persone a uscire dal centro abitato e vivere la natura, andando oltre la città”, dice l’artista. A far da contraltare ai santi cittadini c’è in primo piano uno straordinario volto di Margherita Hack, ritratto da Chekos art, ovvero la scienza che sceglie una vita in bicicletta.
C’è poi la coloratissima scena rappresentata da Hoppn, con le bici sempre presenti e la comunità di LeccePedala: “Tutti insieme”, dice, “possiamo cambiare il mondo in meglio”. Simon De Filippi punta sull’idea di lentezza: “La bici”, spiega, “non solo serve a spostarsi in città ma anche a scoprire il paesaggio naturale della campagna”. Mentre Leocifero con le sue creature fantastiche costruisce la “ciclabile azienda onirica”, con i ciclisti che trasformano il mondo in una visione poetica. La coloratissima firma di LeccePedala, rigorosamente in giallorosso, infine, è affidata alla Crew Cmr. A coordinare l’intera operazione artistica Ania e Chekos art di 167/B Street.
Un grazie speciale dagli attivisti di LeccePedala va al principale sostenitore del crowdfunding ovvero l’Associazione Keplero, ma anche a Civica, Wwf Salento, Sartoria degli Spiriti, Fiab Maglie - il Ciclone, Salento Bici Tour, Azienda agricola biologica Entula, Museo Ferroviario della Puglia, Cpk Lecce, Fiab Lecce Cicloamici, www.salento.bike e ai tanti cittadini che hanno dato il loro contributo. Si ringrazia infine Ferservizi, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, per aver messo a disposizione il muro su cui è realizzato il murale.
L’obiettivo dell’operazione “Pedali a colori” è fotografare in questo nuovo murale la gioia di andare in bicicletta, una scelta di mobilità attiva che giorno dopo giorno compiono molti leccesi, consapevoli della necessità di limitare l’uso delle auto che soffocano nell’inquinamento e nel traffico caos la vita sociale della città. “Strappare la città dal traffico caos per restituire spazio alle persone”, spiegano Adriana De Carlo e Andrea Alba, portavoce di LeppePedala, “è una strada obbligata se vogliamo riequilibrare la nostra vita quotidiana e assicurare un futuro dignitoso ai nostri figli. Molto è stato fatto per realizzare a Lecce una rete di percorsi e piste ciclabili e molto resta ancora da fare, ma la vera sfida è cambiare il nostro approccio quotidiano alla mobilità, scegliendo di compiere a piedi, in bici e in bus tutti quei brevi tragitti che troppo spesso per cattiva abitudine facciamo in auto e per i quali invece non ce n’è nessun reale bisogno. Andare a piedi e in bici è più salutare e fa bene al pianeta”.
Sono diversi i “quadri” che compongono il maxi-murale di LeccePedala, lungo ben 120 metri. Ad iniziare da Sant’Oronzo e Sant’Irene, felici in bicicletta, disegnati da Frank Lucignolo mentre stanno pedalando in campagna: “Uno stimolo alle persone a uscire dal centro abitato e vivere la natura, andando oltre la città”, dice l’artista. A far da contraltare ai santi cittadini c’è in primo piano uno straordinario volto di Margherita Hack, ritratto da Chekos art, ovvero la scienza che sceglie una vita in bicicletta.
C’è poi la coloratissima scena rappresentata da Hoppn, con le bici sempre presenti e la comunità di LeccePedala: “Tutti insieme”, dice, “possiamo cambiare il mondo in meglio”. Simon De Filippi punta sull’idea di lentezza: “La bici”, spiega, “non solo serve a spostarsi in città ma anche a scoprire il paesaggio naturale della campagna”. Mentre Leocifero con le sue creature fantastiche costruisce la “ciclabile azienda onirica”, con i ciclisti che trasformano il mondo in una visione poetica. La coloratissima firma di LeccePedala, rigorosamente in giallorosso, infine, è affidata alla Crew Cmr. A coordinare l’intera operazione artistica Ania e Chekos art di 167/B Street.
Un grazie speciale dagli attivisti di LeccePedala va al principale sostenitore del crowdfunding ovvero l’Associazione Keplero, ma anche a Civica, Wwf Salento, Sartoria degli Spiriti, Fiab Maglie - il Ciclone, Salento Bici Tour, Azienda agricola biologica Entula, Museo Ferroviario della Puglia, Cpk Lecce, Fiab Lecce Cicloamici, www.salento.bike e ai tanti cittadini che hanno dato il loro contributo. Si ringrazia infine Ferservizi, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, per aver messo a disposizione il muro su cui è realizzato il murale.