LECCE - In queste ore i Carabinieri e le Fiamme gialle stanno notificando provvedimenti restrittivi a carico di amministratori e imprenditori ad Otranto, in provincia di Lecce. L’inchiesta ha avuto spunto da un’indagine dei carabinieri su alcuni casi di presunta corruzione e si è poi intrecciata con una indagine recente della Guardia di Finanza, denominata ‘Re Artù’, su presunti intrecci tra politica e sanità . Le misure cautelari sono firmate dal gip Cinzia Vergine su richiesta del procuratore aggiunto Valeria Elsa Mignone.
Arrestati i fratelli Pierpaolo e Luciano Cariddi, rispettivamente sindaco ed ex sindaco di Otranto. Ai domiciliari uno degli imprenditori più noti del Salento, Roberto De Santis, insieme al presidente provinciale di Federalberghi Raffaele De Santis.
In tutto sono coinvolte nell’inchiesta 60 persone. Rispondono, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità , delle accuse di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, di atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea. Tra gli indagati compare anche l’ex assessore regionale al Welfare, Totò Ruggeri, già ai domiciliari nell’ambito dell’operazione 'Re Artù'.
Ai domiciliari sono finite altre sei persone, dirigenti e funzionari comunali. I militari hanno anche notificato i sequestri di immobili e di denaro, comprese strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche e diverse unità immobiliari che sarebbero stati illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.
In tutto sono coinvolte nell’inchiesta 60 persone. Rispondono, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità , delle accuse di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, di atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea. Tra gli indagati compare anche l’ex assessore regionale al Welfare, Totò Ruggeri, già ai domiciliari nell’ambito dell’operazione 'Re Artù'.
Ai domiciliari sono finite altre sei persone, dirigenti e funzionari comunali. I militari hanno anche notificato i sequestri di immobili e di denaro, comprese strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche e diverse unità immobiliari che sarebbero stati illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.