Donno (M5S): “Sottoposte al Ministro Patuanelli le istanze degli agricoltori salentini. Auspichiamo risposte immediate”

BARI - “La presenza in Puglia del ministro Patuanelli è stata l’occasione per sottoporgli due istanze particolarmente sentite nella provincia di Lecce, ovvero la richiesta di una deroga della OCM olio per le Organizzazioni di operatori  (OP) olivicole che si trovano nelle zone colpite dalla Xylella fastidiosa e la  revisione della metodologia per identificazione delle ‘aree svantaggiate’ approvata con il Decreto Ministeriale  6277/2020, che ha determinato l'esclusione di diversi comuni della Regione Puglia colpiti dall'avanzare della Xylella fastidiosa. Temi di cui mi sto interessando da mesi e su cui auspichiamo risposte immediate”. Lo dichiarano il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili e il coordinatore regionale del M5S Puglia Leonardo Donno

“La nuova OCM olio - continuano Casili e Donno - ovvero l’organizzazione comune di mercato, che consente ai produttori di poter accedere agli aiuti da parte dell’Unione Europea, basa l’ammissibilità all’aiuto soltanto sul valore della produzione commercializzata di olio, non tenendo in alcun modo presente il valore sociale, ambientale e paesaggistico dell’ulivo nella nostra terra. Secondo quanto  contenuto nel regolamento UE dei Piani Strategici l'assistenza finanziaria dell'Unione prevede un aiuto ad hoc a sostegno dei Piani operativi delle OP. e A.O.P, pari al 30 % del valore della loro produzione commercializzata per il biennio 2023 e 2024, per ridursi al 15 % nel 2025 e 2026 e al 10 % dal 2027. Una impostazione che non tiene conto della realtà che vivono le organizzazioni di Operatori olivicole in Salento, che non riescono a garantire la commercializzazione dell’olio a causa della Xylella. È necessario per questo, nei prossimi regolamenti attuativi, una norma in deroga per le OP nelle zone colpite dalla batteriosi, in modo da lasciare invariato quando assegnato negli ultimi cinque anni di programmazione. Per quanto riguarda i  criteri biofisici  proposti dalla Commissione Europea - spiegano i pentastellati - per l’identificazione delle aree svantaggiate, è necessario che vengano valutati tenendo conto delle analisi di contesto. Le nostre aziende agricole scontano una drammatica situazione socioeconomica che in passato costituiva un parametro determinante per la identificazione delle aree svantaggiate. La rigida applicazione dei numeri rischia di precludere alle aziende agricole l'accesso a numerosi benefici in materia di sostegni all'agricoltura e la possibilità di partecipare a bandi per ottenere contributi specifici. Parliamo di territori flagellati dalla Xylella fastidiosa, che senza i benefici derivanti dall’identificazione di ‘aree svantaggiate’ rischiano il tracollo. In un momento come questo è necessario fare il massimo per sostenere i nostri produttori, altrimenti rischiamo che il comparto agricolo non riesca a sopravvivere alla crisi”.

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