Al Teatro Orfeo il 'funk' raccontato alle scuole
TARANTO - Da James Brown a Michael Jackson, da Aretha Franklin a Amy Winehouse, da Stevie Wonder a Lionel Richie. Sono alcuni dei grandi nomi che faranno da colonna sonora a “Afro American sound”. Giovedì 13 ottobre alle 10.30 al Teatro Orfeo, primo appuntamento sul funk, un viaggio musicale attraverso i diversi generi e stili musicali (funk, soul, blues) indirizzato alle Scuole medie e superiori: “Afro – American sound”. Insieme con un ensemble dell’Orchestra della Magna Grecia diretto da Massimo Zanotti, Elena Giardina (voce) e Gabriele Bolognesi (sax). Ospite il critico musicale Pierfrancesco Pacoda. La rassegna è promossa dall’Orchestra della Magna Grecia, dal Comune di Taranto e dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Regione Puglia. Ingresso libero.
Il progetto, dal carattere divulgativo, si articola in tre spettacoli che raccontano la storia della black music afroamericana, presentando arrangiamenti originali creati per brass band e voce, e intervallando l’esecuzione musicale con la narrazione parlata. Protagonista di tutti gli appuntamenti della rassegna è l’Orchestra della Magna Grecia, affiancata di volta in volta da una cantante. A fare da filo conduttore lo storytelling di Pierfrancesco Pacoda, per immergere il pubblico in quella scena culturale e musicale che ha avuto il suo massimo sviluppo dalla metà del Novecento, rivoluzionando il linguaggio e il mercato musicale contemporaneo.
Il via con la “Funk night”. Il funk è il suono della danza e dell’Africa che invade definitivamente le metropoli, “colonizza” il rock, si fa torrida colonna sonora dei ghetti che reclamano la loro poetica bellezza, fa nascere linguaggi musicali che diventano stili di vita come l’hip hop, seduce i grandi interpreti dell’avanguardia rock, unisce per sempre il centro e la periferia. Firma gli arrangiamenti della serata il Maestro Massimo Zanotti, per riascoltare insieme alla voce di Elena Giardina pagine come Good Times, Virtual Insanity e Papa’s Got a Brand New Bag.
Prossimo appuntamento della rassegna con la “Blues night”, dedicata all'incredibile impatto che il blues ha avuto sulla musica contemporanea. Il tour inglese di Bo Diddley insieme ai Rolling Stones aprì la mente a una generazione di artisti che, passando per quei fraseggi, fecero nascere il beat e tutti i suoni che ne derivarono; mentre nella patria del blues, personalità come Jimi Hendrix riaccendevano la fiamma del tribalismo, portando questa musica sui palchi della ribellione. La direzione e le trascrizioni originali sono affidate questa volta a Massimo Morganti, per ripercorrere brani come Crossroad Blues, Red House e Baby Please Don’t Go.
Il progetto, dal carattere divulgativo, si articola in tre spettacoli che raccontano la storia della black music afroamericana, presentando arrangiamenti originali creati per brass band e voce, e intervallando l’esecuzione musicale con la narrazione parlata. Protagonista di tutti gli appuntamenti della rassegna è l’Orchestra della Magna Grecia, affiancata di volta in volta da una cantante. A fare da filo conduttore lo storytelling di Pierfrancesco Pacoda, per immergere il pubblico in quella scena culturale e musicale che ha avuto il suo massimo sviluppo dalla metà del Novecento, rivoluzionando il linguaggio e il mercato musicale contemporaneo.
Il via con la “Funk night”. Il funk è il suono della danza e dell’Africa che invade definitivamente le metropoli, “colonizza” il rock, si fa torrida colonna sonora dei ghetti che reclamano la loro poetica bellezza, fa nascere linguaggi musicali che diventano stili di vita come l’hip hop, seduce i grandi interpreti dell’avanguardia rock, unisce per sempre il centro e la periferia. Firma gli arrangiamenti della serata il Maestro Massimo Zanotti, per riascoltare insieme alla voce di Elena Giardina pagine come Good Times, Virtual Insanity e Papa’s Got a Brand New Bag.
Prossimo appuntamento della rassegna con la “Blues night”, dedicata all'incredibile impatto che il blues ha avuto sulla musica contemporanea. Il tour inglese di Bo Diddley insieme ai Rolling Stones aprì la mente a una generazione di artisti che, passando per quei fraseggi, fecero nascere il beat e tutti i suoni che ne derivarono; mentre nella patria del blues, personalità come Jimi Hendrix riaccendevano la fiamma del tribalismo, portando questa musica sui palchi della ribellione. La direzione e le trascrizioni originali sono affidate questa volta a Massimo Morganti, per ripercorrere brani come Crossroad Blues, Red House e Baby Please Don’t Go.