VITTORIO POLITO - Un interessante libro di Antonello Bellomo e Antonietta Pistone “Il comportamento magico” (WIP edizioni) illustra in una sintesi storico-filosofica e psicologica il fenomeno magico, inteso come tecnica di affidamento e di salvezza, che parte dalla definizione di “magia” che, a sua volta, si trasforma in magia bianca, verde, grigia, rossa, nera e blu.
Il termine magia deriva dal greco ‘magheia’, che significa scienza, saggezza. I “magi”, ad esempio, erano antichi sacerdoti persiani. Anche il Nuovo Testamento parla di maghi e magia: i Magi, che secondo il racconto di Matteo, si recano alla ricerca del Bambino Gesù guidati dalla stella, non sono però maghi nell’accezione moderna del termine, ma piuttosto scienziati o sapienti.
La magia è l’arte di dominare le forze occulte della natura e sottoporle al proprio potere. Essa è stata oggetto in varie culture e in diversi periodi storici di valutazioni opposte, ora considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità civili e religiose. Nel pensiero greco antico, il termine indicava sia la teologia dei sacerdoti persiani, sia il complesso di teorie e pratiche collegate a realtà diverse da quelle oggetto della scienza filosofico-razionale. Ai maghi, sacerdoti dell’antica religione persiana, erano attribuite doti di astrologi, indovini e stregoni. La magia è un fenomeno abbastanza diffuso nel mondo. In Italia c’è ancora chi timoroso e fiducioso si rivolge a maghi e fattucchiere per ottenere amuleti e portafortuna, oggetti che dovrebbero avere la prerogativa di allontanare la ‘iella’, la sfortuna o il malocchio.
I “comportamenti magici” esprimono tradizioni, usi, costumi, ma anche pregiudizi delle popolazioni, costituendo delle vare e proprie tecniche di sopravvivenza dei popoli, anche stati patologici.
Lo studio condotto da Antonello Bellomo, professore ordinario di Psichiatria presso l’Università di Foggia, e da Antonietta Pistone, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo “Marconi” della stessa città, portano all’attenzione dei lettori, moltissimi argomenti sulla materia: si parla di mitologia, storia, stregoneria, astrologia, magia e stregoneria nelle fiabe, pensiero filosofico e scientifico, ecc. Si parla anche del delicato rapporto tra magia e psicopatologia e del contributo della psicoanalisi e psicopatologia alla comprensione del “comportamento magico”.
Il testo di cui si parla può considerarsi un testo attuale che si propone al lettore attraverso suggestioni originali e nuove, presentato da due studiosi che hanno al loro attivo numerose pubblicazioni e testi scientifici. Ricordo per Antonello Bellomo “Il virus della mente” della WIP edizioni, la cui presentazione è della stessa Antonietta Pistone, autrice anch’essa di testi su vari argomenti, tra i quali, “Le sfide del futuro” e “Il filosofo e la città” (Ed. Petite Plaisance).
Il termine magia deriva dal greco ‘magheia’, che significa scienza, saggezza. I “magi”, ad esempio, erano antichi sacerdoti persiani. Anche il Nuovo Testamento parla di maghi e magia: i Magi, che secondo il racconto di Matteo, si recano alla ricerca del Bambino Gesù guidati dalla stella, non sono però maghi nell’accezione moderna del termine, ma piuttosto scienziati o sapienti.
La magia è l’arte di dominare le forze occulte della natura e sottoporle al proprio potere. Essa è stata oggetto in varie culture e in diversi periodi storici di valutazioni opposte, ora considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità civili e religiose. Nel pensiero greco antico, il termine indicava sia la teologia dei sacerdoti persiani, sia il complesso di teorie e pratiche collegate a realtà diverse da quelle oggetto della scienza filosofico-razionale. Ai maghi, sacerdoti dell’antica religione persiana, erano attribuite doti di astrologi, indovini e stregoni. La magia è un fenomeno abbastanza diffuso nel mondo. In Italia c’è ancora chi timoroso e fiducioso si rivolge a maghi e fattucchiere per ottenere amuleti e portafortuna, oggetti che dovrebbero avere la prerogativa di allontanare la ‘iella’, la sfortuna o il malocchio.
I “comportamenti magici” esprimono tradizioni, usi, costumi, ma anche pregiudizi delle popolazioni, costituendo delle vare e proprie tecniche di sopravvivenza dei popoli, anche stati patologici.
Lo studio condotto da Antonello Bellomo, professore ordinario di Psichiatria presso l’Università di Foggia, e da Antonietta Pistone, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo “Marconi” della stessa città, portano all’attenzione dei lettori, moltissimi argomenti sulla materia: si parla di mitologia, storia, stregoneria, astrologia, magia e stregoneria nelle fiabe, pensiero filosofico e scientifico, ecc. Si parla anche del delicato rapporto tra magia e psicopatologia e del contributo della psicoanalisi e psicopatologia alla comprensione del “comportamento magico”.
Il testo di cui si parla può considerarsi un testo attuale che si propone al lettore attraverso suggestioni originali e nuove, presentato da due studiosi che hanno al loro attivo numerose pubblicazioni e testi scientifici. Ricordo per Antonello Bellomo “Il virus della mente” della WIP edizioni, la cui presentazione è della stessa Antonietta Pistone, autrice anch’essa di testi su vari argomenti, tra i quali, “Le sfide del futuro” e “Il filosofo e la città” (Ed. Petite Plaisance).