BARI - Domenica 16 ottobre 2022 nella splendida cornice storica di Castello Marchione a Conversano (secolare dimora degli Acquaviva d’Aragona) si è tenuta la settima edizione dell’ormai consolidato e apprezzato format “Invito a Corte”. Appuntamento annuale nella cartellonistica di eventi della città di Conversano che da anni porta in scena attraverso poesia, musica, teatro e danza inediti e significativi momenti storici della millenaria storia di Conversano, della Puglia e di tutto il Meridione.
Il primo appuntamento ha avuto luogo il 15 luglio del 2014 col titolo “Concerto di Corte - Paolo Finoglio, il pittore di corte di Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona”, poi dal 2017 col nome di “Invito a Corte” l’evento ha approfondito sempre più molte prospettive culturali e aspetti storici riguardanti la casata Acquaviva d’Aragona. Un evento che ad ogni edizione si arricchisce di raffinati particolari riscuotendo, di anno in anno, un crescente apprezzamento del sempre numeroso pubblico e diventando un vero “unicum” degli spettacoli storici regionali tanto da ottenere in più occasioni il patrocinio del Mibac (Ministero per i beni e attività culturali), la collaborazione di tante associazioni ed enti del territorio ed il conferimento, nel 2019, del Premio Regionale A.N.A.S. Puglia. Da diversi anni l ‘evento e’ presentato e condotto con grande maestria dal noto giornalista e scrittore Michele Cristallo.
Abbiamo così incontrato gli organizzatori: l’ideatrice Santa Fizzarotti Selvaggi, tra l’altro autrice dei testi, adattati dalla regista Angela Campanella e il presidente dell’Associazione culturale Incontri Giancarlo Liuzzi per un approfondimento su “Invito a Corte”.
Chiediamo all’ideatrice dell’evento, e autrice dei testi, Santa Fizzarotti Selvaggi:
Da dove scaturisce la sua idea di dare vita ad un evento così particolare e così amato dalpubblico?
Il Castello di Marchione ha avuto la fortuna di godere dell’alto profilo del principe Fabio Tomacelli Filomarino e della Madre Donna Giulia Acquaviva D’Aragona che hanno amato questa storica dimora e il parco meraviglioso che la circonda, tanto da darle, accanto all’antica vocazione terriera, una solida e densa cornice culturale che rispettasse il ruolo di mecenati delle arti. Qualità che, accanto al valore militare e cavalleresco, ha caratterizzato la dinastia. Io ho colto questa peculiarità nel principe Fabio, ultimo conte di Conversano, e ultimo rappresentante della dinastia, e dal primo incontro con Don Fabio nel 1977 ho ritenuto importante continuare la sua opera, con la collaborazione dell’avvocato Giovanni Ramunni e di Angela Campanella, che come me avevano colto la bellezza di Marchione come luogo per ricostruzioni storiche di prestigio, aperte al pubblico.
Quali tematiche ha portato in scena l’evento nel corso del tempo?
Abbiamo scelto di dar voce a tutte le arti, mettendo in scena poesia, musica, teatro e danza in un unico connubio che potesse rappresentare al meglio l’atmosfera storica e culturale delle corti rinascimentali e seicentesche. Come “ primum movens dello spettacolo per tutte le edizioni la scelta ha privilegiato il conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona. Il famoso conte, per alcuni aspetti forse anche leggendari, famigerato, ma anche quello che più di altri ha contribuito a rendere la città di Conversano un autentico faro culturale. Merito probabilmente anche della moglie Isabella Filomarino, donna risoluta e intransigente, ma anche molto sensibile alle arti. La presenza del Conte a Conversano fu molto sporadica e la contessa Isabella seppe governare la Contea in assenza del marito e arricchire la città di opere pittoriche, in particolare quelle del pittore napoletano Paolo Finoglio. Al lavoro artistico del Finoglio, in particolare alle 10 tele ispirate alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, sono state dedicate le prime edizioni di “Invito a corte” e non solo poiché sin dal 1979 mi sono occupata della inedita lettura e rilettura delle opere del Finoglio e del poema del Tasso, ravvisando, insieme alla restauratrice Titti Matera de Bellis, un probabile autoritratto del Finoglio nella tela del “Martirio di Olindo e Sofronia.”
Nelle edizioni successive siamo sempre stati attenti a ricercare momenti inediti della millenaria storia del Meridione, luogo dove si parlava a differenza di altri dove ancora si balbettava , cercando di realizzare spettacoli unici e di grande interesse storico- culturale. Abbiamo dato spazio alla vita della raffinata pittrice Artemisia Gentileschi e alle sue note opere: Susanna e i vecchioni, Giuditta che decapita Oloferne e l'Autoritratto come Allegoria della pittura. Così come ad alcuni episodi posti in molteplici scene dedicate ai primi conti di Conversano che hanno preceduto il conte Giangirolamo a cominciare dal normanno Goffredo e con particolare riferimento ai conti del periodo successivo normanno-svevo.
Abbiamo raccontando preziosi momenti della straordinaria storia di Puglia tra miti e leggende con particolare attenzione alle figure femminili, da Cassandra, che secondo il mito e una tragedia di Licofrone ebbe a rifugiarsi presso il lago di Salpi a Paulina Busa che curo’ i feriti della ben nota battaglia di Canne, a Donna Peppina Bassi, monaca, passando per la poco conosciuta vita di Otacilia Secundilla, giovane patrizia romana vissuta a Rudiae e alla quale si deve l’anfiteatro, come da epigrafe.
Nella sesta edizione abbiamo scelto alcuni dei personaggi di maggior rilievo appartenenti alla casata Acquaviva d’ Aragona. Giulio Antonio Acquaviva, annoverato fra gli eroi delle tragiche giornate di Otranto e la figura del beato Rodolfo Acquaviva d’Aragona, gesuita, morto martire a Cuncolim in India.Molte notizie di queste ricerche sono state inserite e pubblicate nel volume “Frammenti di un Mosaico” (Fides edizioni) e nel libro “Per amore della nostra Terra” (LB edizioni) entrambi di chi scrive e di Angela Campanella .
Quest’anno abbiamo dedicato l’evento ai “Segreti della Musica”. L’inedito dell’edizione 2022 è rappresentato dalle composizioni musicali di Mario Andrea Acquaviva d’ Aragona, spartiti di cui sono venuta casualmente a conoscenza e per tale ritrovamento e ricerca sono grata a Michele Forte, uno dei proprietari dell’antica dimora. Grati siamo all’ Amministrazione Comunale di Conversano e al suo Signor Sindaco Avvocato. Giuseppe Lovascio: con il supporto dell’Amministrazione comunale abbiamo prodotto un CD musicale dal titolo “Nei Segreti della Musica – in loda degli Acquaviva d’ Aragona” con cinque brani dell’Acquaviva d’Aragona e la lettura di alcuni versi della “ Gerusalemme Liberata”. Abbiamo poi presentato il CD “Guardami nel cuore” di Giuseppe Cionfoli con testi di chi scrive.
Non è’ mai mancata una esposizione di opere pittoriche nella sala centrale del Castello : tra i pittori ai quali sono grata non posso non ricordare il raffinato e plastico artista Giuseppe Marinelli da me sempre apprezzato e seguito, al quale si deve anche la presenza del “ falco” in ricordo della passione di Federico II , e per l’edizione 2022 il pittore Albert Metasani con le sue soffuse opere quali metafora della ricerca dell’identità .
Le ricerche storiche e la regia degli spettacoli portano la “firma” di Angela Campanella, alla quale chiediamo:
Ogni anno vengono portati in scena momenti inediti della storia di Conversano e del meridione. Alle spalle della rappresentazione teatrale si percepisce una grande e approfondita ricerca storica. Ce ne parli
Si certo, è un lavoro di ricerca che occupa quasi tutto l’anno. Per ogni edizione cerchiamo di partire da una precisa tematica che faccia da filo conduttore a tutto l’evento. Da qui insieme a Santa e a Giancarlo facciamo un viaggio nel tempo a ritroso tra libri e studi approfonditi cercando di scovare i momenti meno conosciuti e le connessioni storiche tra le varie epoche che poi vengono messe in scena cercando di dar voce il più delle volte ai personaggi e alle vicende di cui nessuno ha mai parlato. C’è una grande attenzione nell’elaborazione dei testi che devono essere di facile ricezione dal pubblico ma conservare comunque il fascino linguistico dell’epoca , e non solo , a cui fanno riferimento. Stessa cosa per le musiche che vengono eseguite, molte volte sono brani che non sono mai stati eseguiti dal vivo e che spesso abbiamo anche rielaborato con diversi strumenti musicali così come le letture sceniche che collegano i vari quadri teatrali. Il tutto viene poi arricchito da intermezzi di danza e dai raffinati costumi di scena per creare un’unica scenografia sospesa nel tempo.
Il tema di quest’anno era: i segreti della musica. Quale racconto artistico nel corso dell’evento è stato imbastito sui compositori musicali pugliesi?
Il racconto è partito dal sacerdote Smaragdo, rettore nel IX secolo della chiesa bizantina di san Martino, in Bari Vecchia. Uomo probo e generoso si è conquistato il suo spazio nella Storia della Musica per essere stato con molta probabilità il primo maestro di cappella. Smaragdo si dedicava infatti all’insegnamento del Canto ai ragazzi anticipando quelle che diventeranno le più note Scholae cantorumdella Basilica di san Nicola e delle Chiese e Basiliche di Terra di Bari, compresa quella di Conversano.
È qui che opera il maestro di cappella Ignazio Candela, figlio d’arte, cioè del maestro Giuseppe. Nell’Archivio Capitolare di Conversano sono conservati responsori del maestro Candela e il Miserere, tuttora cantato a Conversano nella processione del Venerdì Santo. Grazie al musicologo conversanese Claudio Ermogene Del Medico che ci ha fornito gli spartiti originali siamo riusciti a portare al pubblico dell’evento un responsorio e il Miserere. Apprezzata l’esecuzione dei maestri Adriana De Serio al pianoforte e Antonio Mancuso del gruppo musicale “I Menestrelli del 2000 “ al flauto che hanno restituito con gli strumenti le sonorità vocali delle composizioni originali.
La musica sacra toccava la corte di Giangirolamo II nel XVII secolo come dimostrano testimonianze come quella del Gioia che racconta di un viaggio della duchessa Filomarino a Bitonto alla Festa del Crocifisso accompagnata dai cantori della Cattedrale. Ma certo non mancò di allietare i saloni della corte conversanese la musica profana, come quella dei madrigali. Ma l’espressione musicale che finì con il caratterizzare la città al di fuori delle mura fu la creazione delle bande, sempre su ispirazione del maestro Candela. Nel XX secolo le bande hanno operato con successo a Conversano conservando il grande valore di questa preziosa istituzione. Attualmente a Conversano operano due sodalizi artistici: il Concerto Bandistico afferente all’Associazione Culturale Musicale – Centro Studi Giuseppe Piantoni e la Grande Orchestra di Fiati “Gioacchino Ligonzo” diretta dal conversanese Angelo Schirinzi.
Importante spazio è stato dato alle composizioni del genere romanze da salotto di Mario Andrea Acquaviva d’ Aragona, più conosciuto con il solo nome Andrea, figlio di un senatore del Regno d’Italia e di Alexandrina Obrescoff, figlia dell’Ambasciatore russo. Andrea aveva una sorella Sofia, Entrambi crebbero in un ambiente raffinato e colto. Il salotto di Alexandra Alexandrovna Obreskov nel palazzo di famiglia di Giulianova è uno dei più noti e considerato alla stregua di quelli di Parigi.
L’organizzazione del “format” fa capo dal 2014 all’Associazione Culturale Incontri, dinamica e poliedrica realtà associativa che si occupa di organizzazione di eventi culturali, scientifici e artistici e della promozione del territorio, parte attiva di progetti comunali e reti di associazioni cittadine. Chiediamo al presidente dell’associazione, Giancarlo Liuzzi:
Come nasce il format Invito a Corte e come si evolve l’organizzazione dello stesso di anno in anno?
Il format, come già detto, è nato e cresciuto sulla scia dei tanti eventi che da sempre al Castello di Marchione venivano organizzati da Santa Fizzarotti Selvaggi e Angela Campanella insieme con i mai dimenticati Giovanni Ramunni e con il principe Fabio Tomacelli Filomarino. Era il 2003 quando partecipai al primo concerto, curato da Santa e da Giovanni Ramunni, in ricordo dell’appena scomparso don Fabio e da allora sia la magica atmosfera del Castello che la ricchezza culturale dell’evento mi colpirono particolarmente. Nel 2014 con l’Associazione culturale Incontri abbiamo cercato di aprire maggiormente le porte del Castello di Marchione al vasto pubblico creando il vero e proprio format “Invito a Corte”, abbiamo scelto di dare un nome identitario allo spettacolo che potesse distinguerlo e renderlo appunto unico. Stessa cosa fatta per il tema conduttore di ogni anno: dallo studio grafico del logo così come la ricerca del titolo che deve essere sempre di impatto, incuriosire e restare impresso nella memoria. Di anno in anno abbiamo cercato nuove collaborazioni tra le tante Associazioni ed Enti del territorio creando una grande rete di studio che, anche durante il resto dell’anno, resta operativo in attività di ricerca sulla storia, sui costumi, sull’arte e sulle tracce indelebili nel lungo percorso culturale di Conversano, della Puglia, del Meridione e dell’intero territorio nazionale .
Abbiamo ormai consolidato un ottimo gruppo di ricerca musicale così come un dinamico e ampio gruppo teatrale che lavorano parallelamente all’organizzazione. Attraverso una buona campagna pubblicitaria e di promozione abbiamo riscosso un sempre crescente aumento di pubblico di ogni età sino a raggiungere le quasi 900 presenze in loco nel 2019 e oltre 5000 visualizzazioni della diretta streaming dell’evento. Sono dei risultati incredibili e che fanno capire quanto il pubblico voglia essere partecipe di una visione turistico-culturale dei beni, della tradizione e della storia del luogo. Abbiamo più volte organizzato anche una piccola fiera che precede l’evento con espositori locali di prodotti naturali e di artigianato artistico, tipici della tradizione pugliese, come lavori in pietra locale, in ferro, in legno, in cartapesta e altra merce espositiva di pregio. Durante l’evento vengono anche conferiti Tre premi: “Mediterraneo Federico II”, “Acquaviva d’Aragona” e “Donna Giulia Acquaviva d’Aragona” che nel corso degli anni hanno coinvolto grandi personalità di spicco della cultura, della scienza e della comunicazione arricchendo ulteriormente l’evento.
Tornando al tema di quest’anno, qual é “il segreto” del successo del format?
Non è mai facile rendere allettante per il pubblico la storia passata, il rischio è sempre di cadere nel banale o addirittura annoiare. “Invito a Corte” ha voluto cambiare questa visione, abbiamo “rinnovato ” il concetto di ricostruzione storica, rendendo anche i più complessi momenti della storia pugliese dei momenti teatrali fruibili da tutti. E quello che maggiormente richiama di “Invito a Corte “è sicuramente l’unicità dell’evento e cioè sia la maniera sempre nuova e creativa di unire le varie forme di arte in un unico momento teatrale così come la ricerca della parte inedita, la storia mai raccontata e come quest’anno, la musica mai eseguita. Il progetto di una playlist musicale con brani il risalenti all’800 era sicuramente un rischio, soprattutto in un’epoca in cui siamo giornalmente circondati da musica di ogni genere. Ma anche stavolta ci abbiamo messo il nostro e il cd-rom sta riscuotendo già grandi apprezzamenti, dimostrazione di quanto sia importante conoscere al meglio i “segreti” del passato per poter creare cose davvero nuove nel presente e nel futuro.
Abbiamo così incontrato gli organizzatori: l’ideatrice Santa Fizzarotti Selvaggi, tra l’altro autrice dei testi, adattati dalla regista Angela Campanella e il presidente dell’Associazione culturale Incontri Giancarlo Liuzzi per un approfondimento su “Invito a Corte”.
Santa Fizzarotti Selvaggi |
Da dove scaturisce la sua idea di dare vita ad un evento così particolare e così amato dalpubblico?
Il Castello di Marchione ha avuto la fortuna di godere dell’alto profilo del principe Fabio Tomacelli Filomarino e della Madre Donna Giulia Acquaviva D’Aragona che hanno amato questa storica dimora e il parco meraviglioso che la circonda, tanto da darle, accanto all’antica vocazione terriera, una solida e densa cornice culturale che rispettasse il ruolo di mecenati delle arti. Qualità che, accanto al valore militare e cavalleresco, ha caratterizzato la dinastia. Io ho colto questa peculiarità nel principe Fabio, ultimo conte di Conversano, e ultimo rappresentante della dinastia, e dal primo incontro con Don Fabio nel 1977 ho ritenuto importante continuare la sua opera, con la collaborazione dell’avvocato Giovanni Ramunni e di Angela Campanella, che come me avevano colto la bellezza di Marchione come luogo per ricostruzioni storiche di prestigio, aperte al pubblico.
Quali tematiche ha portato in scena l’evento nel corso del tempo?
Abbiamo scelto di dar voce a tutte le arti, mettendo in scena poesia, musica, teatro e danza in un unico connubio che potesse rappresentare al meglio l’atmosfera storica e culturale delle corti rinascimentali e seicentesche. Come “ primum movens dello spettacolo per tutte le edizioni la scelta ha privilegiato il conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona. Il famoso conte, per alcuni aspetti forse anche leggendari, famigerato, ma anche quello che più di altri ha contribuito a rendere la città di Conversano un autentico faro culturale. Merito probabilmente anche della moglie Isabella Filomarino, donna risoluta e intransigente, ma anche molto sensibile alle arti. La presenza del Conte a Conversano fu molto sporadica e la contessa Isabella seppe governare la Contea in assenza del marito e arricchire la città di opere pittoriche, in particolare quelle del pittore napoletano Paolo Finoglio. Al lavoro artistico del Finoglio, in particolare alle 10 tele ispirate alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, sono state dedicate le prime edizioni di “Invito a corte” e non solo poiché sin dal 1979 mi sono occupata della inedita lettura e rilettura delle opere del Finoglio e del poema del Tasso, ravvisando, insieme alla restauratrice Titti Matera de Bellis, un probabile autoritratto del Finoglio nella tela del “Martirio di Olindo e Sofronia.”
Danza protagonista a 'Invito a corte' |
Nelle edizioni successive siamo sempre stati attenti a ricercare momenti inediti della millenaria storia del Meridione, luogo dove si parlava a differenza di altri dove ancora si balbettava , cercando di realizzare spettacoli unici e di grande interesse storico- culturale. Abbiamo dato spazio alla vita della raffinata pittrice Artemisia Gentileschi e alle sue note opere: Susanna e i vecchioni, Giuditta che decapita Oloferne e l'Autoritratto come Allegoria della pittura. Così come ad alcuni episodi posti in molteplici scene dedicate ai primi conti di Conversano che hanno preceduto il conte Giangirolamo a cominciare dal normanno Goffredo e con particolare riferimento ai conti del periodo successivo normanno-svevo.
Abbiamo raccontando preziosi momenti della straordinaria storia di Puglia tra miti e leggende con particolare attenzione alle figure femminili, da Cassandra, che secondo il mito e una tragedia di Licofrone ebbe a rifugiarsi presso il lago di Salpi a Paulina Busa che curo’ i feriti della ben nota battaglia di Canne, a Donna Peppina Bassi, monaca, passando per la poco conosciuta vita di Otacilia Secundilla, giovane patrizia romana vissuta a Rudiae e alla quale si deve l’anfiteatro, come da epigrafe.
Nella sesta edizione abbiamo scelto alcuni dei personaggi di maggior rilievo appartenenti alla casata Acquaviva d’ Aragona. Giulio Antonio Acquaviva, annoverato fra gli eroi delle tragiche giornate di Otranto e la figura del beato Rodolfo Acquaviva d’Aragona, gesuita, morto martire a Cuncolim in India.Molte notizie di queste ricerche sono state inserite e pubblicate nel volume “Frammenti di un Mosaico” (Fides edizioni) e nel libro “Per amore della nostra Terra” (LB edizioni) entrambi di chi scrive e di Angela Campanella .
Quest’anno abbiamo dedicato l’evento ai “Segreti della Musica”. L’inedito dell’edizione 2022 è rappresentato dalle composizioni musicali di Mario Andrea Acquaviva d’ Aragona, spartiti di cui sono venuta casualmente a conoscenza e per tale ritrovamento e ricerca sono grata a Michele Forte, uno dei proprietari dell’antica dimora. Grati siamo all’ Amministrazione Comunale di Conversano e al suo Signor Sindaco Avvocato. Giuseppe Lovascio: con il supporto dell’Amministrazione comunale abbiamo prodotto un CD musicale dal titolo “Nei Segreti della Musica – in loda degli Acquaviva d’ Aragona” con cinque brani dell’Acquaviva d’Aragona e la lettura di alcuni versi della “ Gerusalemme Liberata”. Abbiamo poi presentato il CD “Guardami nel cuore” di Giuseppe Cionfoli con testi di chi scrive.
Non è’ mai mancata una esposizione di opere pittoriche nella sala centrale del Castello : tra i pittori ai quali sono grata non posso non ricordare il raffinato e plastico artista Giuseppe Marinelli da me sempre apprezzato e seguito, al quale si deve anche la presenza del “ falco” in ricordo della passione di Federico II , e per l’edizione 2022 il pittore Albert Metasani con le sue soffuse opere quali metafora della ricerca dell’identità .
Le ricerche storiche e la regia degli spettacoli portano la “firma” di Angela Campanella, alla quale chiediamo:
Monica Sbisà |
Si certo, è un lavoro di ricerca che occupa quasi tutto l’anno. Per ogni edizione cerchiamo di partire da una precisa tematica che faccia da filo conduttore a tutto l’evento. Da qui insieme a Santa e a Giancarlo facciamo un viaggio nel tempo a ritroso tra libri e studi approfonditi cercando di scovare i momenti meno conosciuti e le connessioni storiche tra le varie epoche che poi vengono messe in scena cercando di dar voce il più delle volte ai personaggi e alle vicende di cui nessuno ha mai parlato. C’è una grande attenzione nell’elaborazione dei testi che devono essere di facile ricezione dal pubblico ma conservare comunque il fascino linguistico dell’epoca , e non solo , a cui fanno riferimento. Stessa cosa per le musiche che vengono eseguite, molte volte sono brani che non sono mai stati eseguiti dal vivo e che spesso abbiamo anche rielaborato con diversi strumenti musicali così come le letture sceniche che collegano i vari quadri teatrali. Il tutto viene poi arricchito da intermezzi di danza e dai raffinati costumi di scena per creare un’unica scenografia sospesa nel tempo.
La sala di Castello Marchione dove si è svolto l'evento |
Il racconto è partito dal sacerdote Smaragdo, rettore nel IX secolo della chiesa bizantina di san Martino, in Bari Vecchia. Uomo probo e generoso si è conquistato il suo spazio nella Storia della Musica per essere stato con molta probabilità il primo maestro di cappella. Smaragdo si dedicava infatti all’insegnamento del Canto ai ragazzi anticipando quelle che diventeranno le più note Scholae cantorumdella Basilica di san Nicola e delle Chiese e Basiliche di Terra di Bari, compresa quella di Conversano.
È qui che opera il maestro di cappella Ignazio Candela, figlio d’arte, cioè del maestro Giuseppe. Nell’Archivio Capitolare di Conversano sono conservati responsori del maestro Candela e il Miserere, tuttora cantato a Conversano nella processione del Venerdì Santo. Grazie al musicologo conversanese Claudio Ermogene Del Medico che ci ha fornito gli spartiti originali siamo riusciti a portare al pubblico dell’evento un responsorio e il Miserere. Apprezzata l’esecuzione dei maestri Adriana De Serio al pianoforte e Antonio Mancuso del gruppo musicale “I Menestrelli del 2000 “ al flauto che hanno restituito con gli strumenti le sonorità vocali delle composizioni originali.
La musica sacra toccava la corte di Giangirolamo II nel XVII secolo come dimostrano testimonianze come quella del Gioia che racconta di un viaggio della duchessa Filomarino a Bitonto alla Festa del Crocifisso accompagnata dai cantori della Cattedrale. Ma certo non mancò di allietare i saloni della corte conversanese la musica profana, come quella dei madrigali. Ma l’espressione musicale che finì con il caratterizzare la città al di fuori delle mura fu la creazione delle bande, sempre su ispirazione del maestro Candela. Nel XX secolo le bande hanno operato con successo a Conversano conservando il grande valore di questa preziosa istituzione. Attualmente a Conversano operano due sodalizi artistici: il Concerto Bandistico afferente all’Associazione Culturale Musicale – Centro Studi Giuseppe Piantoni e la Grande Orchestra di Fiati “Gioacchino Ligonzo” diretta dal conversanese Angelo Schirinzi.
Importante spazio è stato dato alle composizioni del genere romanze da salotto di Mario Andrea Acquaviva d’ Aragona, più conosciuto con il solo nome Andrea, figlio di un senatore del Regno d’Italia e di Alexandrina Obrescoff, figlia dell’Ambasciatore russo. Andrea aveva una sorella Sofia, Entrambi crebbero in un ambiente raffinato e colto. Il salotto di Alexandra Alexandrovna Obreskov nel palazzo di famiglia di Giulianova è uno dei più noti e considerato alla stregua di quelli di Parigi.
L’organizzazione del “format” fa capo dal 2014 all’Associazione Culturale Incontri, dinamica e poliedrica realtà associativa che si occupa di organizzazione di eventi culturali, scientifici e artistici e della promozione del territorio, parte attiva di progetti comunali e reti di associazioni cittadine. Chiediamo al presidente dell’associazione, Giancarlo Liuzzi:
Come nasce il format Invito a Corte e come si evolve l’organizzazione dello stesso di anno in anno?
Il format, come già detto, è nato e cresciuto sulla scia dei tanti eventi che da sempre al Castello di Marchione venivano organizzati da Santa Fizzarotti Selvaggi e Angela Campanella insieme con i mai dimenticati Giovanni Ramunni e con il principe Fabio Tomacelli Filomarino. Era il 2003 quando partecipai al primo concerto, curato da Santa e da Giovanni Ramunni, in ricordo dell’appena scomparso don Fabio e da allora sia la magica atmosfera del Castello che la ricchezza culturale dell’evento mi colpirono particolarmente. Nel 2014 con l’Associazione culturale Incontri abbiamo cercato di aprire maggiormente le porte del Castello di Marchione al vasto pubblico creando il vero e proprio format “Invito a Corte”, abbiamo scelto di dare un nome identitario allo spettacolo che potesse distinguerlo e renderlo appunto unico. Stessa cosa fatta per il tema conduttore di ogni anno: dallo studio grafico del logo così come la ricerca del titolo che deve essere sempre di impatto, incuriosire e restare impresso nella memoria. Di anno in anno abbiamo cercato nuove collaborazioni tra le tante Associazioni ed Enti del territorio creando una grande rete di studio che, anche durante il resto dell’anno, resta operativo in attività di ricerca sulla storia, sui costumi, sull’arte e sulle tracce indelebili nel lungo percorso culturale di Conversano, della Puglia, del Meridione e dell’intero territorio nazionale .
Abbiamo ormai consolidato un ottimo gruppo di ricerca musicale così come un dinamico e ampio gruppo teatrale che lavorano parallelamente all’organizzazione. Attraverso una buona campagna pubblicitaria e di promozione abbiamo riscosso un sempre crescente aumento di pubblico di ogni età sino a raggiungere le quasi 900 presenze in loco nel 2019 e oltre 5000 visualizzazioni della diretta streaming dell’evento. Sono dei risultati incredibili e che fanno capire quanto il pubblico voglia essere partecipe di una visione turistico-culturale dei beni, della tradizione e della storia del luogo. Abbiamo più volte organizzato anche una piccola fiera che precede l’evento con espositori locali di prodotti naturali e di artigianato artistico, tipici della tradizione pugliese, come lavori in pietra locale, in ferro, in legno, in cartapesta e altra merce espositiva di pregio. Durante l’evento vengono anche conferiti Tre premi: “Mediterraneo Federico II”, “Acquaviva d’Aragona” e “Donna Giulia Acquaviva d’Aragona” che nel corso degli anni hanno coinvolto grandi personalità di spicco della cultura, della scienza e della comunicazione arricchendo ulteriormente l’evento.
Giuseppe Cionfoli |
Tornando al tema di quest’anno, qual é “il segreto” del successo del format?
Non è mai facile rendere allettante per il pubblico la storia passata, il rischio è sempre di cadere nel banale o addirittura annoiare. “Invito a Corte” ha voluto cambiare questa visione, abbiamo “rinnovato ” il concetto di ricostruzione storica, rendendo anche i più complessi momenti della storia pugliese dei momenti teatrali fruibili da tutti. E quello che maggiormente richiama di “Invito a Corte “è sicuramente l’unicità dell’evento e cioè sia la maniera sempre nuova e creativa di unire le varie forme di arte in un unico momento teatrale così come la ricerca della parte inedita, la storia mai raccontata e come quest’anno, la musica mai eseguita. Il progetto di una playlist musicale con brani il risalenti all’800 era sicuramente un rischio, soprattutto in un’epoca in cui siamo giornalmente circondati da musica di ogni genere. Ma anche stavolta ci abbiamo messo il nostro e il cd-rom sta riscuotendo già grandi apprezzamenti, dimostrazione di quanto sia importante conoscere al meglio i “segreti” del passato per poter creare cose davvero nuove nel presente e nel futuro.