La 'Maddalena' di Annalaura Giannelli 'vista' da Peňa Gallardo


FRANCESCO GRECO -
Lineamenti dolci, sensuale, morbida, mediterranea, ma al contempo composta e nobile: è la Maddalena “vista” dal grande pittore spagnolo Josè Maria Peňa Gallardo, ritrattista di fama mondiale, che ha immaginato e dato un volto alla protagonista del romanzo mistery “Il segreto della Maddalena” (Les Flaneurs, Bari, 2021), l'ultima opera della scrittrice pugliese Annalaura Giannelli.

Il maestro ha “incontrato” i romanzi della Giannelli in alcune occasioni in cui, negli anni scorsi, l’ICS (Istituto di Cultura Salentino, di cui la scrittrice è fondatrice e presidente) sono stati proposti in Spagna (anche presso importanti atenei). In particolare, “Viaggio in ombra” (Adda, Bari 2018), opera precedente della Giannelli, tradotto in spagnolo e fatto conoscere a quei lettori nel maggio scorso.

Che sarà presentato a Milano il 10 novembre (ore 18) in un evento esclusivo organizzato da MV & Partners di Lecce presso lo storico show room “Boffi Solferino” di Brera, nel contesto di Boffi Cucine incontra le eccellenze salentine (Main Sponsor Banca Mediolanum). L’artista interverrà con la moglie Marina.

Ispirata dalle intriganti pagine de “Il segreto della Maddalena”, romanzo ambientato nella Sicilia di oggi, accolto e lodato dalla critica come un “caso letterario”, amato da migliaia di lettori nel mondo (è giunto infatti alla quarta edizione), l’opera è stata donata da Gallardo alla scrittrice: “Un omaggio gradito quanto inaspettato – osserva emozionata Annalaura Giannelli, che è nota avvocato e consulente aziendale – è un’opera bellissima e di grande valore da ogni punto di vista, in grado di bucare la tela e arrivare al cuore di chi incantato la osserva”.

Il 12 novembre, sempre a Milano, “Il segreto della Maddalena” sarà proposto alla Casa delle Associazioni, una serata organizzata dall’ARP (l’associazione regionale dei pugliesi che vivono nel capoluogo Lombardo e che conta migliaia di iscritti). Personaggio fra i più controversi, sfuggenti, sfaccettati, Maria Maddalena è sempre in itinere in quanto a decodificazione. Da secoli si discute del suo rapporto col Cristo: di che natura fu? La Chiesa per secoli l’ha quasi bistrattata. Di recente l’attuale Pontefice l’ha “recuperata” facendone una “apostola”.

Gallardo metabolizza la “visione” del romanzo della scrittrice e la interpreta da par suo, cogliendone luci e ombre, sullo sfondo di una grande vitalità e di un cosciente protagonismo della donna forse destrutturante per la sua epoca e per tutto il Medioevo.

E’ stato il ritrovamento di alcuni manoscritti nel deserto di Nag Hammadi negli anni Quaranta del secolo scorso a offrire nuove password di accesso e lettura del personaggio.

Da lì è partita la Giannelli e le sue pagine hanno, ripetiamo, ispirato la sua opera. Il resto è stato deciso dalla grande sensibilità dell’artista andaluso. Classe 1966, Peňa Gallardo ha esposto in Spagna, Portogallo, Stati Uniti, Australia, Giappone e Italia. I suoi dipinti hanno formato parte di diverse mostre internazionali e alcune opere sono presenti in collezioni internazionali come la Collezione permanente del MEAM (Museo d'Arte Moderna di Barcellona) e Collezione Luis Bassat di Arte Contemporanea.

“Dopo aver letto il libro - afferma il ritrattista - sedotto dai personaggi che popolano le sue pagine, ho sentito il bisogno di approfondire la mia conoscenza sulla figura di Maria di Magdala, personaggio screditato dalla Storia e anche dall'iconografia artistica in molti momenti della Storia dell'arte. Ne sono stato affascinato ed è così nato l'impulso di contribuire in qualche modo a redimere la figura di Maddalena così come sta facendo Annalaura Giannelli sul fronte narrativo. Sorge quindi l'idea di trasferirla su tela cercando di dar vita a una Maddalena trascendente, dolce, sicura e nobile, fondamentale nella vita di Gesù di Nazareth. Il suo sguardo deciso attraversa la tela e parla con l'interlocutore, prende l'iniziativa, racconta la sua vita, si racconta. Dice cose che non si vedono, parla dell'essenza... e, per dirla con le parole di Andrej Lupo, l'abile detective frutto del genio letterario della stessa Giannelli “il nucleo delle cose non è mai visibile a prima vista”.

“Alcuni Artisti, come Josè Maria Peňa – aggiunge il critico d’arte Giorgio Gaggero - sono capaci di far affiorare sull'immagine dipinta una seconda realtà, più profonda, quasi cellulare, che appare sulla figura in un secondo schermo più ampio e più dilatato, che si sovrappone a quello convenzionale”.