Screening tumori al colon, il Gruppo Con Emiliano: “Non possiamo fingere di non conoscere i limiti imposti dalla contabilità pubblica”
BARI - “A breve - come diceva “qualcuno” - il governo regionale sarà incolpato anche delle guerre puniche”, ovvero di qualsiasi cosa, anche quando non c’è responsabilità alcuna da potergli addebitare". Così in una nota il Gruppo consiliare Con Emiliano.
"La prevenzione - prosegue - è alla base delle politiche sanitarie della Giunta regionale pugliese e la decisione del Governo di impugnare la legge regionale n.14/2022 sul potenziamento dell’attività di screening del tumore al colon è avvertita da tutti noi come un’ingiustizia. Ergo, accusare di “complicità” la Giunta è altrettanto ingiusto, a tratti stucchevole tanto è evidente il tentativo di raggiungere sempre l’acme dei toni più esasperati, senza offrire un buon servizio alla comunità. Il Governo regionale e l’assessore alla Sanità Palese hanno da subito sposato la legge, cogliendone la portata e le ricadute benefiche sulla salute della popolazione. Ma i numeri, per qualcuno, non contano. Eppure, ci sono quelli vincolanti del Piano di rientro sanitario: una morsa, una tenaglia che in alcuni casi, come questo, ci priva dello spazio di manovra nelle scelte sanitarie. Ma come ha già avuto modo di evidenziare l’assessore Palese, così come hanno fatto altre regioni, anche la Puglia chiederà al Governo e ai Ministeri competenti l’esatta definizione del nuovo Piano Oncologico Nazionale 2022 – 2027, attualmente al vaglio dell’esecutivo, per ottenere una ridefinizione dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei rispettivi fondi per sostenerli. La salute pubblica non ha prezzo, ma poiché siamo rappresentanti istituzionali non possiamo fingere di non conoscere i limiti imposti dalla contabilità pubblica, non sarebbe serio. Ma non ci arrendiamo e centreremo l’obiettivo, con rigore e serietà, percorrendo la strada per garantire il potenziamento dello screening senza incorrere in cartellini rossi da Roma”, conclude la nota di Con Emiliano.
"La prevenzione - prosegue - è alla base delle politiche sanitarie della Giunta regionale pugliese e la decisione del Governo di impugnare la legge regionale n.14/2022 sul potenziamento dell’attività di screening del tumore al colon è avvertita da tutti noi come un’ingiustizia. Ergo, accusare di “complicità” la Giunta è altrettanto ingiusto, a tratti stucchevole tanto è evidente il tentativo di raggiungere sempre l’acme dei toni più esasperati, senza offrire un buon servizio alla comunità. Il Governo regionale e l’assessore alla Sanità Palese hanno da subito sposato la legge, cogliendone la portata e le ricadute benefiche sulla salute della popolazione. Ma i numeri, per qualcuno, non contano. Eppure, ci sono quelli vincolanti del Piano di rientro sanitario: una morsa, una tenaglia che in alcuni casi, come questo, ci priva dello spazio di manovra nelle scelte sanitarie. Ma come ha già avuto modo di evidenziare l’assessore Palese, così come hanno fatto altre regioni, anche la Puglia chiederà al Governo e ai Ministeri competenti l’esatta definizione del nuovo Piano Oncologico Nazionale 2022 – 2027, attualmente al vaglio dell’esecutivo, per ottenere una ridefinizione dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei rispettivi fondi per sostenerli. La salute pubblica non ha prezzo, ma poiché siamo rappresentanti istituzionali non possiamo fingere di non conoscere i limiti imposti dalla contabilità pubblica, non sarebbe serio. Ma non ci arrendiamo e centreremo l’obiettivo, con rigore e serietà, percorrendo la strada per garantire il potenziamento dello screening senza incorrere in cartellini rossi da Roma”, conclude la nota di Con Emiliano.