Un terzo dell'Ucraina al buio

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KIEV - Non si placano i raid russi su tutta l’Ucraina. Prese di mira le infrastrutture civili, soprattutto le reti elettriche, che hanno lasciato un terzo Paese al buio. Infatti, oltre mille città sono rimaste senza corrente elettrica. Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nelle sue dichiarazioni al Parlamento europeo di Strasburgo ha dichiarato che privare le famiglie dell’elettricità e del riscaldamento in vista dell’inverno è un atto di puro terrore.

Il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha comunicato il ripristino dell’alimentazione elettrica nella centrale nucleare di Zaporizhzhia grazie alla linea operativa da settecentocinquanta kilovolt ancora in funzione. Nonostante ciò, le ripetute interruzioni dovute agli ultimi tre blackout in dieci giorni, mostrano quanto precaria resti la sicurezza della più grande centrale nucleare europea. Nelle ultime ventiquattro ore, l’Aiea ha registrato l’esplosione di quattro mine nei pressi dell’impianto.

Nella notte, nella regione meridionale di Mykolaiv, le truppe di Kiev hanno abbattuto dodici droni russi Shahed-136 di fabbricazione iraniana. Undici sono stati distrutti dalla difesa aerea e un altro dalle forze della Guardia Nazionale. I militari ucraini hanno rivelato che i dispositivi migliori per abbattere i droni, i quali hanno provocato la morte di quattro civili, sono i sistemi di artiglieria contraerea come alcuni tra i più avanzati carrarmati.

Nel frattempo, le autorità ucraine stanno cercando di evacuare i civili dalla regione nordorientale di Kharkiv, dove gli occupanti hanno lanciato una nuova offensiva. Con la riconquista del villaggio di Gorobyeyka, Mosca ha annunciato il primo progresso russo in questi territori da settembre, dopo la controffensiva ucraina attuata in questa provincia. (Antonio Bottalico)

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