TARANTO - Casartigiani Taranto esprime solidarietà alle imprese dell'indotto dell'ex Ilva e ai lavoratori che vivono ormai da giorni momenti di forte apprensione.
La mobilitazione, organizzata dai sindacati metalmeccanico, si è resa necessaria non solo in seguito alla decisione di Acciaierie D'Italia di sospendere in maniera unilaterale l'attività di 145 ditte che lavorano in appalto ma anche a causa della mancata partecipazione dell'azienda al confronto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
Lo stabilimento siderurgico di Taranto si è quindi fermato per dare un segnale forte e chiaro al Governo.
«Questo è un momento storico che può determinare il presente ed il futuro della città . Il Governo deve sapere che Taranto dice basta alle promesse ed ai ricatti. Lo Stato deve intervenire diventando socio di maggioranza, non ci sono alternative -commenta Giacinto Fallone referente di Casartigiani Taranto per la categoria degli autotrasportatori-. Se Arcelor Mittal non vorrà recedere dalle posizioni assunte e aprirà un contenzioso, mi auguro che la città mantenga la schiena dritta. Se vogliamo una Taranto salubre in cui non si debba vivere nell'incertezza, non si debbano fare sacrifici per curare malattie o rinunce perché lo stipendio in cassa integrazione è insufficiente, occorre agire con responsabilità . Noi di Casartigiani - conclude Fallone - siamo e saremo dalla parte di chi subisce da anni i soprusi dell'azienda. Taranto rischia un altro default sociale ed economico ma questa volta pretenderemo il rispetto che la città merita».