Bari, inchiesta sanità si conclude con la prescrizione di tutti i reati


BARI - Con la prescrizione dei reati si è concluso uno dei primi processi sulla sanità a Bari. Al centro dell'inchiesta Gianpaolo Tarantini, conosciuto come Gianpi, all'epoca noto come il re delle protesi, poi collegato al caso escort con la condanna nel 2007 in primo grado a 4 anni dell'ex premier Silvio Berlusconi. Secondo l'accusa, Tarantini era a capo di due associazioni per delinquere finalizzate a truccare gli appalti pubblici. 

Ieri la Corte d'Appello di Bari ha dichiarato la prescrizione di tutti i reati ai sei imputati: associazione per delinquere, peculato, falso e truffa. Oltre a Tarantini, tra gli imputati a cui sono stati prescritti tutti i reati, troviamo l'ex direttore generale dell'Asl di Bari, Lea Cosentino, l'ex capo degli appalti, Antonio Colella, e l'ex funzionario Michele Vaira, nonché la fisiatra Ilaria Tatò. Nel frattempo è deceduta la sesta persona, l'ortopedico Vittorio Patella.

La decisione del Tribunale prevede la revoca delle confische a carico di Patella e Tatò, all'epoca furono li sequestrati 50mila euro. Gli imputati, invece, sono chiamati a risarcire le parti civili, la Regione, l'Università e un'associazione e per Tatò e Tarantini anche il Policlinico di Bari. 

A condurre l'inchiesta il Nucleo di polizia tributaria della Finanza.