Bari, nuovo Parco della Giustizia: riflettori sul progetto di Atelier(s) Alfonso Femia
credits: Af517&Diorama |
BARI - Sorgerà nell’area delle ex Casermette del quartiere Carrassi il nuovo Parco della Giustizia di Bari, progettato secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l’obiettivo di rigenerare una porzione consistente della città.
Saranno realizzate le sedi dei tribunali e della Procura penale e un parco, che impegnerà il 75 per cento dell’intera area di progetto. Molto più di un “polmone verde”, vera e propria anima della metamorfosi, il Parco è destinato a essere luogo di aggregazione intergenerazionale, profondamente mediterraneo e coerente con l’identità barese.
Esito di un concorso indetto dall’Agenzia del Demanio, il progetto rivela un’assoluta coincidenza di visione tra i committenti e il raggruppamento vincitore del bando – Atelier(s) Alfonso Femia mandataria, Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia - sul significato contemporaneo di dimensione urbana.
GENEROSITÀ E RESPONSABILITÀ, BINOMIO CHIAVE DI PROGETTO
Bari, sponda d’oriente del Mediterraneo, si estende sulla linea di costa e penetra all’interno, vera e propria città-territorio. Il rapporto tra costruito e natura – per molte parti perso - deve essere ricomposto per ristabilire l’equilibrio urbano.
Culturalmente e professionalmente attento alla profonda mutazione sociale e dei comportamenti che comunità e individui stanno vivendo, Atelier(s) Alfonso Femia sottolinea, in quest’opera, l’impegno verso la formulazione di paradigmi progettuali aggiornati e coerenti alla trasformazione globale. La progettazione si orienta verso la realizzazione di ecosistemi funzionali sia alle differenti esigenze della comunità, sia agli input sempre più pressanti indotti dal cambiamento climatico. È una vera e propria sfida per l’architettura che deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e la generosità delle proprie intenzioni come motore delle mutazioni urbane. Proprio in quest’ottica si è privilegiato come atto fondativo del progetto, la realizzazione di un grande parco urbano che ospiterà gli edifici della Giustizia, permettendo di creare un importante corridoio verde che collegherà l’area a margine di Bari sino al centro della città e al mare. Secondo Alfonso Femia “Intervenire a Bari, città-territorio, invita a rovesciare i canoni metodologici correnti e a formulare un atto progettuale generoso e responsabile. Mitigare e addomesticare le cesure e i tagli infrastrutturali che hanno separato brani di città, creando segregazione, sono obiettivi primari.”
Il Parco della Giustizia è uno dei quattro siti (insieme all’ex Caserme Milano e Capozzi, all’ex Ospedale Militare Bonomo e all’ex Caserma Magrone) sui quali l’Agenzia del Demanio sta promuovendo una strategia urbana di riqualificazione che sostiene la continuità degli spazi verdi, un approccio innovativo per rispondere alle sfide ambientali, migliorare la qualità dell’aria e rendere la città più vivibile, secondo i criteri di sostenibilità delle città europee. Le aree verdi a integrazione degli interventi contribuiranno con più di 24 ettari di superficie alla revisione di Bari in chiave eco- sostenibile.
Tra i siti verrà potenziato e, in alcuni casi, costruito una connessione sia simbolica, sia materiale attraverso la predisposizione di corridoi verdi e piste ciclabili. Non ultimo, la razionalizzazione funzionale allevierà il Demanio delle locazioni passive – circa 20 milioni di euro – risorse che potranno alimentare altri interventi.
IL LUOGO E IL PROGETTO
Un costruito eterogeno con fronti compatti alternati a spazi aperti ed edifici di altezza contenuta, edilizia economica e popolare a media e alta densità, affiancati a residenze unifamiliari: questo è lo scenario di riferimento, infrastrutturato da una rete viabilistica nata “per pezzi”, a servizio delle diverse lottizzazioni.
In questo senso, Il Parco della Giustizia è un progetto di ri-unione e correlazione di parti frammentate della città.
Armonizzare gli obiettivi architettonici, urbanistici e paesaggistici mettendoli in relazione, non solo con l’intorno costruito, ma con la città nel suo insieme, è fondamentale per far emergere l’intelligenza territoriale e per riattribuire valore all’area complessiva.
L’innesto di nuove funzioni si alimenta dall’analisi delle potenzialità, ma anche dei desideri locali. Il progetto mette in evidenza le convergenze tra gli item progettuali e le singolarità locali con i contenuti sociali e geo-culturali e con le aspettativi di un social impact positivo. La prima azione progettuale è la creazione del Parco Verde, coerente con la necessità di incrementare il processo di forestazione urbana, di arricchire e integrare la biodiversità locale e di creare un grande spazio pubblico all’interno della città, fulcro e attrazione del nuovo quartiere e ponte verso le aree di prossimità.
In questo originale contesto si innesta il costruito, il “Nuovo Polo giudiziario”, non semplice sede amministrativa della Giustizia, ma elemento catalizzatore e trainante di un quartiere “attivo”, dotato di servizi e spazi attrezzati all’aperto per tutti i fruitori.
I percorsi ciclo-pedonali tra nord e sud del quartiere costituiscono una sorta di porta di accesso alle aree funzionali pensate per gli edifici della giustizia.
Su una superficie complessiva di quasi 150mila metri quadrati impegnata dalle casermette esistenti, l’edificio per il nuovo tribunale si svilupperà su 37mila metri quadrati.
La superficie verde del Parco sarà di 105mila metri quadrati con una porzione di 7500 metri quadrati dedicata a un lago artificiale.
L’estensione dell’area piantumata è, in realtà, ancora più ampia, considerando le coperture e le corti a verde: natura e costruito si bilanciano in un rapporto in cui la presenza della vegetazione impegnerà la quasi totalità della superficie di progetto.
Nel recupero di aree degradate, sicurezza e accessibilità sono elementi essenziale per creare le
condizioni di una frequentazione serena, a garanzia del successo del processo di rigenerazione.
L’investimento nell’infrastrutturazione tecnologica destinata sia agli spazi edificati, sia alle aree
verdi, consentirà di soddisfare queste esigenze e di attuare un intenso piano di eventi culturali.
Il mix di azioni consolida il valore Bari futura, non slogan, ma reale possibilità di riscatto per alcune
aree e di rilancio per l’intera città.