Bari, premiato il centro cefalee del Policlinico per i percorsi dedicati alle donne
BARI - Ogni anno vengono effettuate circa 3000 prestazioni e vengono prescritte terapie farmacologiche innovative come la tossina botulinica, gli anticorpi monoclonali, la neurostimolazione non invasiva, la dieta chetogenica e il blocco del nervo occipitale.
Il Centro Cefalee del Policlinico di Bari ha ottenuto un importante riconoscimento per il percorso interno dedicato alla gestione dell’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna dalla Fondazione Onda. Un progetto che nasce in risposta a uno scenario che vede l’emicrania fortemente caratterizzata come patologia di genere, riguardando principalmente le donne in età giovane-adulta, che sviluppano forme più severe rispetto agli uomini, manifestando livelli più elevati di disabilità e un maggior numero di patologie collegate.
L’emicrania in Italia colpisce 6 milioni di persone, di cui 4 milioni sono donne. In età adulta, tra la pubertà e la menopausa, ne soffre più di 1 donna su 4 (il 27 per cento). Percentuali in media con quelle riscontrate tra i pazienti del Centro Cefalee del Policlinico di Bari, di cui è responsabile la dottoressa Maria Pia Prudenzano.
Ogni anno vengono effettuate circa 3000 prestazioni tra visita specialistiche, Day Service e somministrazione di farmaci ospedalieri. Il Centro è particolarmente attento alle esigenze delle donne con cefalea e si avvale della collaborazione di diverse figure professionali tra cui un nutrizionista ed uno psicologo e di numerosi specialisti tra cui terapisti del dolore, endocrinologi e ginecologi.
Tra le terapie farmacologiche innovative prescritte dal Centro per curare le forme più complesse di emicrania ci sono la tossina botulinica, gli anticorpi monoclonali, la neurostimolazione non invasiva, la dieta chetogenica e il blocco del nervo occipitale.
Il Centro Cefalee del Policlinico di Bari ha ottenuto un importante riconoscimento per il percorso interno dedicato alla gestione dell’emicrania nelle diverse fasi di vita della donna dalla Fondazione Onda. Un progetto che nasce in risposta a uno scenario che vede l’emicrania fortemente caratterizzata come patologia di genere, riguardando principalmente le donne in età giovane-adulta, che sviluppano forme più severe rispetto agli uomini, manifestando livelli più elevati di disabilità e un maggior numero di patologie collegate.
L’emicrania in Italia colpisce 6 milioni di persone, di cui 4 milioni sono donne. In età adulta, tra la pubertà e la menopausa, ne soffre più di 1 donna su 4 (il 27 per cento). Percentuali in media con quelle riscontrate tra i pazienti del Centro Cefalee del Policlinico di Bari, di cui è responsabile la dottoressa Maria Pia Prudenzano.
Ogni anno vengono effettuate circa 3000 prestazioni tra visita specialistiche, Day Service e somministrazione di farmaci ospedalieri. Il Centro è particolarmente attento alle esigenze delle donne con cefalea e si avvale della collaborazione di diverse figure professionali tra cui un nutrizionista ed uno psicologo e di numerosi specialisti tra cui terapisti del dolore, endocrinologi e ginecologi.
Tra le terapie farmacologiche innovative prescritte dal Centro per curare le forme più complesse di emicrania ci sono la tossina botulinica, gli anticorpi monoclonali, la neurostimolazione non invasiva, la dieta chetogenica e il blocco del nervo occipitale.