BARI - Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione (primo firmatario Luigi Caroli, il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro) per impegnare la Regione a fare protocolli d’intesa con le banche.
“I dati dell’indagine di Unioncamere e Infocamere sul bonus edilizia del 110% parlano chiari - si legge nella nota di FdI Puglia -: la misura in due anni (ottobre 2019-2021) ha fatto registrare un aumento dell’occupazione del 5.4% e la Puglia risulterebbe al terzo posto tra le regioni del Mezzogiorno d’Italia quanto a crescita del numero delle imprese del settore edilizio, + 2.102, pari al 4.8% di incremento nell’ultimo biennio. Purtroppo il risvolto della medaglia è che si è verificato un nuovo blocco della cessione dei crediti che sempre in numeri, in Italia, significano: 60mila imprese coinvolte, 150mila cantieri bloccati, un milione e mezzo di persone coinvolte, 100 miliardi di euro bloccati nei cassetti fiscali, un milione di posti di lavoro a rischio. Il blocco sta creando una crisi di liquidità per decine di migliaia di aziende italiane e rischia di fermare, conseguentemente, una parte rilevante dei cantieri edilizi. Che, si badi bene, non significa solo il fallimento dell’impresa, ma anche il rischio che molti imprenditori pur di salvare la propria attività possano pensare di ricorrere a forme illegali di approvvigionamento di denaro offerto da organizzazioni criminali. Si profilerebbe così, uno scenario di rischio usura dilagante, particolarmente esteso ed accentuato proprio nelle nostre regioni del Sud, dove ci sono territori economicamente più deboli".
“Per la nostra Puglia sarebbe davvero un grande danno visto che secondo ANCE Puglia, gli interventi per l'efficientamento energetico legati al superbonus 110% avrebbero inciso notevolmente sul PIL pugliese, infatti, il valore dei quasi 20mila interventi avviati in Puglia, fino al 30 settembre scorso, avrebbe inciso nella misura di ben oltre tre miliardi di euro, con un incremento del 23% rispetto al mese precedente".
“Come Fratelli d’Italia, perciò, abbiamo deciso di presentare una mozione al Consiglio regionale per coinvolgere la Regione Puglia nella possibile soluzione, considerato che il decreto aiuti-bis, del 9 agosto scorso, non inserisce la Regione tra i soggetti esclusi dalla possibilità di acquistare dalle banche crediti di imposta relativi ai cosiddetti bonus edilizi. Se così è vogliamo impegnare la Giunta regionale ad adottare, dopo aver valutato la consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello f 24, iniziative finalizzate alla stesura di accordi con uno o più istituti di credito, per l’acquisizione annuale di crediti relativi a bonus edilizi dagli istituti di credito (superbonus 110%, bonus facciate 90%, bonus efficientamento 65% e bonus ristrutturazione 50%) limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione con modello f24 nel corso dello stesso anno, di Irpef, contributi previdenziali dei dipendenti, iva, Irap e collaborazioni esterne.
“Non solo, ma anche a valutare di intraprendere iniziative volte alla creazione di un ‘sistema economico di prossimità ’, ossia a consentire ad aziende con capacità fiscale l’acquisizione di crediti relativi ai bonus edilizi, di altre aziende che hanno bisogno di monetizzare il proprio credito, grazie alla funzione di garanzia esercitata dalla Regione.
“E, infine, ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di istituire un organo di controllo sui costi e le speculazioni messe in atto sui costi adottati dai fornitori di materie prime utili all’espletamento delle condizioni necessarie per i lavori definiti dai bonus edilizi” conclude la nota di FdI Puglia.
“I dati dell’indagine di Unioncamere e Infocamere sul bonus edilizia del 110% parlano chiari - si legge nella nota di FdI Puglia -: la misura in due anni (ottobre 2019-2021) ha fatto registrare un aumento dell’occupazione del 5.4% e la Puglia risulterebbe al terzo posto tra le regioni del Mezzogiorno d’Italia quanto a crescita del numero delle imprese del settore edilizio, + 2.102, pari al 4.8% di incremento nell’ultimo biennio. Purtroppo il risvolto della medaglia è che si è verificato un nuovo blocco della cessione dei crediti che sempre in numeri, in Italia, significano: 60mila imprese coinvolte, 150mila cantieri bloccati, un milione e mezzo di persone coinvolte, 100 miliardi di euro bloccati nei cassetti fiscali, un milione di posti di lavoro a rischio. Il blocco sta creando una crisi di liquidità per decine di migliaia di aziende italiane e rischia di fermare, conseguentemente, una parte rilevante dei cantieri edilizi. Che, si badi bene, non significa solo il fallimento dell’impresa, ma anche il rischio che molti imprenditori pur di salvare la propria attività possano pensare di ricorrere a forme illegali di approvvigionamento di denaro offerto da organizzazioni criminali. Si profilerebbe così, uno scenario di rischio usura dilagante, particolarmente esteso ed accentuato proprio nelle nostre regioni del Sud, dove ci sono territori economicamente più deboli".
“Per la nostra Puglia sarebbe davvero un grande danno visto che secondo ANCE Puglia, gli interventi per l'efficientamento energetico legati al superbonus 110% avrebbero inciso notevolmente sul PIL pugliese, infatti, il valore dei quasi 20mila interventi avviati in Puglia, fino al 30 settembre scorso, avrebbe inciso nella misura di ben oltre tre miliardi di euro, con un incremento del 23% rispetto al mese precedente".
“Come Fratelli d’Italia, perciò, abbiamo deciso di presentare una mozione al Consiglio regionale per coinvolgere la Regione Puglia nella possibile soluzione, considerato che il decreto aiuti-bis, del 9 agosto scorso, non inserisce la Regione tra i soggetti esclusi dalla possibilità di acquistare dalle banche crediti di imposta relativi ai cosiddetti bonus edilizi. Se così è vogliamo impegnare la Giunta regionale ad adottare, dopo aver valutato la consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello f 24, iniziative finalizzate alla stesura di accordi con uno o più istituti di credito, per l’acquisizione annuale di crediti relativi a bonus edilizi dagli istituti di credito (superbonus 110%, bonus facciate 90%, bonus efficientamento 65% e bonus ristrutturazione 50%) limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione con modello f24 nel corso dello stesso anno, di Irpef, contributi previdenziali dei dipendenti, iva, Irap e collaborazioni esterne.
“Non solo, ma anche a valutare di intraprendere iniziative volte alla creazione di un ‘sistema economico di prossimità ’, ossia a consentire ad aziende con capacità fiscale l’acquisizione di crediti relativi ai bonus edilizi, di altre aziende che hanno bisogno di monetizzare il proprio credito, grazie alla funzione di garanzia esercitata dalla Regione.
“E, infine, ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di istituire un organo di controllo sui costi e le speculazioni messe in atto sui costi adottati dai fornitori di materie prime utili all’espletamento delle condizioni necessarie per i lavori definiti dai bonus edilizi” conclude la nota di FdI Puglia.
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