TERESA GENTILE - Vittorio Polito è uno scrittore che difende a spada tratta dialetto, valori, tradizioni, notizie positive e culturali della Puglia. Ha mille curiosità e un ben radicato amore per la baresità studiata sia nell’aspetto delle tradizioni popolari e sia indagata nella sua storia, in tante curiosità e soprattutto in proverbi atti a trarre proprio da essi energia per dar vita a un futuro umano e profumato di valori capaci di dare un senso speciale alla nostra vita.
Nei proverbi si rintracciano schegge preziosissime di saggezza popolare che per sedimentarsi hanno impiegato secoli, ma essi, purtroppo, oggi non sono conosciuti dalle nuove generazioni, attratte da altre suggestioni informatiche che non sempre tramandano saggezza, rispetto, amore per un lavoro creativo, ma portano tanta fragilità, incostanza, insofferenza a regole, abitudini dispersive, offuscamento di sogni e talenti e crescente propensione alla violenza, dovuta soprattutto alla prolungata esposizione a notizie negative. A volte si avverte la sensazione di sentirsi incompleti, irrealizzati, non in pace con noi stessi e con gli altri, tanto da far scattare la molla della violenza e non avvertire la barriera esistente tra il bene e il male.
Dopo il volume “Storie, curiosità e proverbi” (con prefazione del prof. Matteo Gelardi), Vittorio Polito è riuscito a rintracciare altre numerose storie e curiosità ed altri proverbi e per salvarli dall’oblio, li ha inseriti in un suo nuovo testo “Storie, Curiosità, Proverbi e… Arte” (WIP Edizioni), con prefazione di Nicola Triggiani, ordinario di Diritto Processuale Penale dell’Università di Bari, e postfazione di Marialuisa Sabato, una pittrice di fama internazionale.
Dopo il periodo pandemico, proprio di colori avevamo bisogno! E sono essi che, in modo splendido e immediato, attirano la nostra attenzione sin dalla copertina che riproduce “Il volto di Era”, opera mirabile di Marialuisa, quasi immergendoci in un magico ambiente sottomarino o caratterizzato da una natura in pieno rigoglio. Sfogliando le pagine siamo attratti anche da foto dello stesso Polito e da tante illustrazioni di Marialuisa. Grazie ad essi le emozioni accarezzano le nostre anime e in noi riaffiorano anche ricordi di persone anziane, che quando eravamo bambini citavano molti di tali proverbi che, nella loro stringatezza erano anche da noi facilmente assimilabili e con il passare del tempo, nelle varie stagioni della vita, ci hanno indotto alla riflessione sugli enigmi del vivere sociale e individuale, i complessi rapporti interpersonali e intergenerazionali e anche sulla opportunità di un rapporto mai violento o distruttivo con la natura. I proverbi, come per magia, si adattavano a tutte le situazioni tanto che ognuno di noi vi trovava la propria verità e la soluzione migliore per risolvere ogni problema e adottare comportamenti responsabili, pazienti, puntuali, operosi restando fedeli alla parola data, senza mai manifestarci rinunciatari, fragili, deboli, insicuri o seguaci di pseudo miti. A ciò si aggiunge lo stile discorsivo suadente e soprattutto coinvolgente di Polito. La sua scrittura rasserenante, dotta, scorrevole, semplice ma… profonda, ci guida amabilmente lungo itinerari ricchi di LUCE per ben 185 pagine, facendoci riflettere su 32 interessantissimi nuclei tematici che prendono il via dalle varie sfaccettature, partendo dall’Amore, indagato con proverbi e note d’arte e poi, seguendo lo stesso schema in successione alfabetica leggiamo pagine coinvolgenti, dotate di una descrizione precisa di persone, cose, animali, tradizioni popolari, problematiche familiari, notizie storiche e curiosità in cui vengono descritte sensazioni e delineati luoghi che noi lettori riusciamo a percepire e seguire come in un viaggio.
Davvero prezioso il contagio emozionale tra uno scrittore e una pittrice, entrambi volti ad attualizzare e tramandare ognuno con il proprio talento, tanti insegnamenti dei nostri avi che, se ricordati, potranno certamente aiutarci a tornare ad essere degni della nostra umanità modificando, sia pure in piccola parte, eventi in cui i posteri leggeranno la storia dell’attuale generazione.
Il volume, da non perdere, sarà presentato Martedì 13 dicembre, alle ore 17,30, presso la Libreria Roma di Bari, Piazza A. Moro, con gli interventi di Piero Ladisa, Marialuisa Sabato e Francesco Signorile.
Nei proverbi si rintracciano schegge preziosissime di saggezza popolare che per sedimentarsi hanno impiegato secoli, ma essi, purtroppo, oggi non sono conosciuti dalle nuove generazioni, attratte da altre suggestioni informatiche che non sempre tramandano saggezza, rispetto, amore per un lavoro creativo, ma portano tanta fragilità, incostanza, insofferenza a regole, abitudini dispersive, offuscamento di sogni e talenti e crescente propensione alla violenza, dovuta soprattutto alla prolungata esposizione a notizie negative. A volte si avverte la sensazione di sentirsi incompleti, irrealizzati, non in pace con noi stessi e con gli altri, tanto da far scattare la molla della violenza e non avvertire la barriera esistente tra il bene e il male.
Dopo il volume “Storie, curiosità e proverbi” (con prefazione del prof. Matteo Gelardi), Vittorio Polito è riuscito a rintracciare altre numerose storie e curiosità ed altri proverbi e per salvarli dall’oblio, li ha inseriti in un suo nuovo testo “Storie, Curiosità, Proverbi e… Arte” (WIP Edizioni), con prefazione di Nicola Triggiani, ordinario di Diritto Processuale Penale dell’Università di Bari, e postfazione di Marialuisa Sabato, una pittrice di fama internazionale.
Una delle illustrazioni di Marialuisa Sabato |
Davvero prezioso il contagio emozionale tra uno scrittore e una pittrice, entrambi volti ad attualizzare e tramandare ognuno con il proprio talento, tanti insegnamenti dei nostri avi che, se ricordati, potranno certamente aiutarci a tornare ad essere degni della nostra umanità modificando, sia pure in piccola parte, eventi in cui i posteri leggeranno la storia dell’attuale generazione.
Il volume, da non perdere, sarà presentato Martedì 13 dicembre, alle ore 17,30, presso la Libreria Roma di Bari, Piazza A. Moro, con gli interventi di Piero Ladisa, Marialuisa Sabato e Francesco Signorile.