La prima italiana di 'Go, Friend, Go' al 63° Festival dei Popoli: il "gioco" della rotta balcanica raccontata dai pugliesi Licchelli, Lorusso e Settembrini


FIRENZE - La “rotta balcanica”, percorsa ogni anno da migliaia di persone in fuga dai paesi mediorientali per raggiungere il cuore dell’Europa: è questo il focus al centro di “Go, Friend, Go” dei registi pugliesi Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini. Il documentario è in programma per il concorso italiano al 63° Festival dei Popoli e sarà proiettato in prima nazionale venerdì 11 novembre, presso il cinema Spazio Alfieri (via dell’Ulivo, 8) a Firenze, in prima nazionale.

Ogni anno migliaia di persone cercano di raggiungere l'Europa per sfuggire a guerre, ristrettezze economiche o disastri ambientali. Molte seguono la cosiddetta rotta balcanica, tentando di attraversare via terra, confine dopo confine, tutti i paesi dell'area balcanica, camminando tra boschi, fiumi e montagne, o nascondendosi sotto camion e treni merci. Il più delle volte vengono fermate dalla polizia di confine, che le rimanda indietro con la forza, costringendole a ricominciare da capo il loro viaggio, come in un terribile gioco. Il film, ambientato tra Patrasso in Grecia, Šid in Serbia, Bihać in Bosnia e Trieste in Italia, unisce insieme frammenti di storie e luoghi, utilizzando diverse tecniche narrative (osservazione, animazione, found footage) e si presenta come un viaggio esperienziale, che invita lo spettatore a immedesimarsi nella dimensione di sofferenza e speranza di chi vive in una sorta di limbo, creato dalle politiche migratorie europee.

Come si legge tra le note di regia: “In questo film - girato in circa due anni lungo i confini di Grecia, Serbia, Bosnia e Italia - raccontiamo l'esperienza della migrazione lungo la rotta balcanica e del game per raggiungere l'Europa. La migrazione, però, non compare mai in modo diretto: emerge come una traccia o un segno nella quotidianità e nel racconto delle persone in viaggio, mostrate mentre si riposano dopo una lunga camminata nei boschi, si riparano dalla pioggia, si curano le ferite provocate dalla violenza della polizia o si ritrovano per scambiarsi cibo, acqua o compagnia, per ricevere e creare solidarietà. Il film intende, quindi, aprire uno squarcio su una realtà cruda e dolorosa, sottrarla al silenzio e all'indifferenza mediatica, ma soprattutto riaffermare un’umanità esclusa e negata da un contesto in cui, attraverso la violenza sistematica e l’umiliazione fine a se stessa, si ambisce alla disumanizzazione dell’individuo”.

Gabriele Licchelli (1993), Francesco Lorusso (1993), Andrea Settembrini (1991) nascono a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce. Si trasferiscono a Torino, dove dal 2018 lavorano come autori, registi e montatori e fondano insieme la casa di produzione Broga Doite Film. Insieme dirigono e producono "Anche gli uomini hanno fame", co-prodotto da Fondazione AAMOD e Broga Doite Film in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà, presentato in anteprima a IDFA 2019 e poi selezionato in numerosi festival nazionali e internazionali. Hanno lavorato nelle precedenti esperienze nell'ambito del cinema della migrazione con Arca Hotel (2017), selezionato al 58. Festival dei Popoli e distribuito nel 2019 su GuideDoc. Hanno, inoltre, collaborato alla realizzazione di "Il fiore in bocca" (2021), diretto da Andrea Settembrini e Valeria Civardi, presentato a "Doc at Work Campus" al 59. Festival dei Popoli e selezionato in diversi festival, tra cui Ischia Film Festival e CinemAmbiente Torino.

La 63° edizione è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua. L'immagine del festival è stata realizzata da Simone Montagnani, Fristudio, Firenze.

Festival dei Popoli | info@festivaldeipopoli.org. Abbonamenti: 50 euro abbonamento completo, 35 ridotto; 10 euro giornaliero (7 ridotto). Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).