Italia, Malta, Cipro e Grecia - i Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo - definiscono "increscioso e deludente" il mancato rispetto degli accordi sulla ricollocazione dei migranti. Lo si apprende in una nota congiunta dei paesi.
"Purtroppo - si apprende nella nota -, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari".
Il meccanismo, proseguono, si è dimostrato "lento" per alleviare la pressione sui Paesi "di prima linea".
Italia, Malta, Cipro e Grecia invitano le ong a "rispettare" la "cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue". "Ogni Stato - si legge nella nota - deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera". I quattro Paesi, inoltre, ritengono "urgente e necessaria" una discussione sul coordinamento delle Ong nel rispetto delle convenzioni internazionali". "Tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali", conclude la nota invitando l'Ue ad adottare le misure per avviare la discussione.
"Purtroppo - si apprende nella nota -, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari".
Il meccanismo, proseguono, si è dimostrato "lento" per alleviare la pressione sui Paesi "di prima linea".
Italia, Malta, Cipro e Grecia invitano le ong a "rispettare" la "cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue". "Ogni Stato - si legge nella nota - deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera". I quattro Paesi, inoltre, ritengono "urgente e necessaria" una discussione sul coordinamento delle Ong nel rispetto delle convenzioni internazionali". "Tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali", conclude la nota invitando l'Ue ad adottare le misure per avviare la discussione.