Puglia: approvata all’unanimità la mozione di solidarietà e vicinanza alle donne iraniane

BARI - Il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta a farsi portavoce: presso l’Ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran, della ferma e unanime condanna per l'assassinio delle donne iraniane e per la grave negazione, da parte delle autorità iraniane, dei diritti civili e umani; presso il Governo nazionale in carica, nonché ministro degli Esteri, da un lato affinché esorti I'UE e i suoi Stati membri a utilizzare ogni dialogo con le autorità iraniane per la cessazione immediata della violenta repressione delle proteste e la liberazione incondizionata di tutte le persone arrestate per aver esercitato il diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, nonché per chiedere un'indagine indipendente sulla morte di Mahsa Jina Amini e delle altre vittime manifestanti e sollecitare il ripristino dell'accesso a Internet e ai canali di comunicazione; dall’altro affinché presso tutte le sedi interessate siano promosse azioni comuni di sensibilizzazione della Comunità internazionale finalizzate a stigmatizzare e contrastare tali crimini.

La mozione ha riunito due mozioni, quella che vede come prima firmataria la Presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, insieme alle consigliere Lucia Parchitelli e Debora Ciliento, e quella presentata dalla Lega.

“I fatti gravissimi che si consumano in Iran - ha commentato la Presidente - richiedono una presa di posizione durissima, ed è quello che abbiamo voluto fare oggi approvando all’unanimità una mozione che impegna la Giunta regionale a farsi portavoce del messaggio che nessuno può e deve morire per un velo male indossato o per aver rivendicato le libertà inviolabili di espressione o di dissenso, che questo comportamento va condannato oggi e sempre, in Iran come in Afganistan e in qualunque altro posto del mondo in cui non sono rispettati i diritti civili e umani. Non ci sono libertà che una volta conquistate possano essere date per scontate, per questo è fondamentale che ciascuna e ciascuno di noi sia impegnato quotidianamente nella difesa di quei principi che nel nostro Paese sono la base stessa della nostra democrazia. Siamo e resteremo vicino alle donne iraniane, con le Università stiamo lavorando per rafforzare i corridoi universitari, perché, ad oggi, istruzione e salute sono le uniche ragioni per cui è consentito allontanarsi dall’Iran, ma lo sforzo deve essere soprattutto quello di aiutarle a restare, accanto alle loro famiglie, nelle loro case, nelle loro Università. E invece è notizia fresca di ieri quella dell’atleta Niloufar Mardani: ha vinto e raggiunto il gradino più alto del podio, ma lo ha fatto senza hijab, motivo per il quale il ministero dello Sport iraniano ha prontamente risposto che l’atleta avrebbe partecipato alla gara senza autorizzazione. Ma le donne e i giovani non si fermano, come potrebbero adesso che hanno gettato i semi per la loro libertà?”.