Roma, prestigioso riconoscimento per la sanità digitale pugliese nella sede dell’Ambasciata del Belgio


ROMA - La Regione Puglia ha ricevuto il premio “Innovazione in Sanità Digitale” organizzato da Agenas – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari - e da SICS – editore di Quotidiano Sanità e Popular Science per la piattaforma regionale di telemedicina COReHealth.

Il premio si inseriva nell’evento bilaterale Belgio-Italia “Building Biotech Bridge” del 23 novembre 2022 avente ad oggetto i modelli di sviluppo delle biotecnologie di entrambi i Paesi e le opportunità di cooperazione.

Padrone di casa dell’evento che si è tenuto nella prima serata di martedì 22 novembre è stato Pierre-Emmanuel De Baew, ambasciatore del Belgio in Italia, e sul palco si sono alternati rappresentanti istituzionali e del biotech più avanzato dei due Paesi.

A ritirare il riconoscimento c’era Giovanni Gorgoni, DG di AReSS Puglia, presso cui è stata sviluppata ed è in esercizio la piattaforma di telemedicina.

“Non è solo il riconoscimento alla pur avanzata esperienza di telemedicina ma anche ad un percorso più complesso che vuole fare della Regione Puglia una frontiera altrettanto avanzata di trasformazione digitale dei servizi per la salute – sottolinea il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano –. E non è un caso se già all’inizio di quest’anno questa nostra vivacità era stata fattivamente riconosciuta dal Governo con il ruolo di Regione capofila insieme alla Lombardia per la realizzazione delle infrastrutture regionali di telemedicina. Nell’estate del 2020 autorizzammo con lungimiranza l’istituzione della Centrale regionale e ora, con la disponibilità dei fondi PNRR e del nuovissimo asse FESR, siamo in condizione di alzare l’asticella per un approccio di salute globale”.

“La progettualità, premiata oggi per la quarta volta, si aggiunge a un set di iniziative di sanità digitale già avviate e altre in partenza in Puglia che andranno a comporre nei prossimi mesi una strategia integrata di trasformazione digitale – dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Rocco Palese – e include il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico, la Cartella Clinica Elettronica, i sistemi informativi della prevenzione, degli screening e delle realizzazioni territoriali previste dal PNRR come la digitalizzazione di Case della Comunità e delle Centrali Operative Territoriali”.

Per il direttore del dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro: “È utile pianificare e programmare con attenzione questa fase di cambiamento del sistema sanitario nazionale. Con la telemedicina proveremo nell’immediato a limitare il disagio derivante dalla grande carenza di risorse finanziarie e medici. Abbiamo costituito una cabina di regia coordinata dal direttore del dipartimento salute, dal direttore generale ARESS che insieme agli specialisti delle due strutture disegneranno un nuovo modello di salute e sanità.”

La piattaforma per la telemedicina di Regione Puglia è entrata in esercizio a ottobre 2021 e a maggio ha attivato la prima linea assistenziale per le pazienti con tumore al seno. Ormai abilitata su tutte e 13 le Breast Unit della Regione e sui 18 Centri di Orientamento Oncologico ha reclutato negli ultimi quattro mesi già 1.800 pazienti e si appresta dal prossimo anno ad attivare le linee assistenziali per altre quattro patologie oncologiche, due patologie rare e quattro croniche. Le attività vanno in parallelo con quelle di cooperazione iniziate a marzo scorso con Ministeri, Agenas e Lombardia per le imminenti gare per le piattaforme e i dispositivi di telemedicina di tutta Italia.

Il riconoscimento a Regione Puglia è stato consegnato dal direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, che ha selezionato sei esperienze innovative in tutta Italia che stanno precorrendo i tempi e le fasi della telemedicina nazionale che verrà.

“Il premio ci inorgoglisce ma ci ricorda l’onere di essere un laboratorio vivo sulla telemedicina - tiene a precisare il DG di AReSS Puglia, Giovanni Gorgoni - dalle cui realizzazioni, errori e correzioni trarranno utilità altre Regioni nell’ambito del colossale investimento PNRR da un miliardo di euro. L’esperienza di COReHealth non nasce per caso e non è opera di un solo soggetto. È il punto di arrivo di sforzi e progetti sequenziali cominciati nel 2018 e che hanno saputo mettere insieme più fonti di investimento e competenze di partnership variegate tra pubblico e privato”.