Santa Fizzarotti Selvaggi (intervista): "La creatività è la vera chiave del futuro che favorisce la libertà di pensiero"


BARI - Giovedì 10 novembre 2022 alle ore 19.30 presso il Salone delle Muse del Circolo Unione di Bari (Via Alberto Sordi n.7) si terrà il Concerto “La gioia di essere solidali con la musica, la poesia, la pittura” organizzato dalla Sezione di Bari dell’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus. L’incontro prevede l’esecuzione dei 24 preludi del compositore russo Sergei Vasilyevich Rachmaninoff nell’interpretazione del noto pianista Maurizio Zaccaria. Ideatrice di questo importante momento culturale e artistico della città di Bari è la poetessa e psicotereapeuta Santa Fizzarotti Selvaggi a cui rivolgiamo alcune domande:

Santa, ti occupi da tempo dei processi integrativi?

Si, da tanti anni e per molti anni. Negli anni Ottanta su Comando dell'allora Ministro alla Pubblica Istruzione, Franca Falcucci, date le mie competenze, mi sono occupata presso il Provveditorato agli Studi di Bari dell'Integrazione delle persone diversamente abili e dei processi inclusivi per gli immigrati e per le minoranze etniche migranti quali i "figli del vento", indicati comunemente come "Zingari". Ho anche curato molti video a tal proposito e per i vari progetti ho sempre collaborato con la Cattedra di Pedagogia della Facoltà di Filosofia, diretta in quel tempo dalla prof.ssa Franca Pinto . Ci si confrontava con altre Università e direi con gran parte degli Istituti scolastici . Abbiamo , credo fra i primi, organizzato i laboratori sensoriali, ispirandoci alla intuizione di una famosa mostra " Le mani guardano " organizzata al Beaubourg di Parigi. Ho ideato in seguito gli Ateliers creativi, guidati da famosi artisti , aperti ai bambini e adolescenti in stato di deprivazione culturale e disagio ne "La casa della Luna "in vico Fiscardi nella Città vecchia con la collaborazione amorevole di Grazia Andidero . Una struttura di holding in piena aderenza al pensiero di W.D. Winnicott e di M . Milner della grande Scuola Britannica di psicoanalisi. Esperienza durata oltre dieci anni e che poi in molti hanno emulato seguendo però altre linee .

Perché il sottotitolo del Concerto del 10 Novembre "La gioia di essere solidali con la musica, la poesia, la pittura?"

L’evento nella sua interezza è dedicato alla gioia della solidarietà, e dunque alla joie de vivre , alla relazione di aiuto , alla profonda riflessione sul senso della solidarietà oggi , ovvero sulla capacita ‘di non lasciar solo l’Altro nella disperazione, ma rendere più facile il passaggio dalla disperazione alla speranza al di là di confini, culture, etnie.

Non mi piace pensare in termini di " beneficenza " , termine logoro, desueto e per alcuni aspetti non rispettoso di chi trovasi in condizioni di difficoltà e pertanto più fragile e vulnerabile non solo per aspetti materiali bensì nel suo intimo sentire. A me e a coloro con le quali collaboro piace il senso del "Progetto" che non pone l’Altro in una posizione di subalternità; Progetto che contiene in sé la dinamica della innovazione e del cambiamento per una trasformazione. E’ assolutamente lontana da noi l’idea di sentirci salvatori di anime e liberatori di popoli: crediamo fortemente nella possibilità che la cultura , ovvero l’insieme delle esperienze umane ( dunque le culture ) possa strutturare "terre di mezzo" per un dialogo fecondo e foriero di reciproca conoscenza e approfondimenti per la costruzione di identità integrate per un nuovo volto dell’ Europa.

Al di là della tua professione di psicoterapeuta , scrittrice e critico d’ arte, sei la Vice presidente nazionale dell'Associazione Crocerossine d'Italia Onlus. Ci racconti di voi?

L’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus, fondata da donna Mila Brachetti Peretti, già Ispettrice Nazionale delle IIVV CRI, insieme ad un gruppo di donne dedite alla cura dell’altro, con la sua flessibilità e duttilità concettuale che la caratterizza non può non riflettere sul senso e significato di ciò che da anni teorizzo come costruzione delle “ terze terre” per dischiudere nuovi orizzonti di senso e conoscenza onde facilitare il radicamento dei valori umanitari nella pienezza della coscienza e della libertà.

In tal ottica si è ben consapevoli che co-creare, nascere insieme all’Altro a nuove esperienze, cercare le proprie radici simili e pur differenti genera la co-identità che confonde e fonde il Se’ con l’Altro da Se’ senza il timore dell’annientamento del Se’. La creatività, e con essa la conoscenza, a fronte di una realtà che tende a omologarsi, al pensiero unico e binario, determina lo sviluppo del libero pensiero nella sua complessità, facilitando la interconnessione delle relazioni in un discorso intersoggettivo in cui l’Uno si ritrova parte dell'Altro.

Questo diverso percorso favorisce la prospettiva interculturale scevra da pregiudizi etnocentrici. Dunque, i linguaggi espressivi, le “terze terre “, da non confondere con una produzione più o meno artistica , si giocano in una dimensione di sospensione del giudizio, dello spazio e del tempo aprendo la via di effettiva cooperazione internazionale che nulla ha a che vedere con modelli che appaiono superati se non addirittura lesivi della dignità delle persone , potenziando i percorsi formativi senza annientare codici e culture, bensì divenendo fonte di conoscenza per tutti, al di là di orizzonti e confini

Ti dispiace meglio chiarire questa idea delle “terze terre”?

Nelle” terze terre” , come amo definirle, ciascuno può dare e ricevere in una dinamica di continuità di sé nella storia, senza traumi ma in un processo conoscitivo fondato sulla reciprocità e sulla effettiva integrazione . In questo svelamento di sé l’essere umano cerca e scopre “nuove terre”, e per questo mi piace pensare alle “terze terre”. Fra un limite e l’altro, tra “me e not-me”, tra identità e alterità prendono corpo luoghi transizionali all’interno dei quali i conflitti possono essere affrontati senza la radicalizzazione dei sentimenti, senza quelle ferite non più rimarginabili. Le ferite naturalmente si rimarginano, ma sono ben consapevole che a volte non sono rimarginabili: diventano in ogni caso il sigillo indelebile della nostra identità, basti pensare alle cicatrici che Ulisse mostrò alla nutrice Eubea, perché fosse riconosciuto.In ogni caso, però, le ferite possono essere lenite nella loro seppur bruciante realtà all’interno delle “terze terre”: una dimora psichica che si apre al mondo. 
Queste sono anche le “terre di quei valori umanitari “ per cui tutti possono avere diritto di cittadinanza, conoscere e riconoscersi all’interno della assoluta sospensione del giudizio e del pregiudizio, nella solidarietà asimmetrica tra estranei e dunque nella possibilità di provare insieme a costruire il mondo, a ri-creare il mondo. In queste “Terze terre “ la generosità si fa generatività.

E la creatività oggi nel mondo digitale?

La creatività è la chiave del futuro nella sua accezione di avvento trasformativo. La creatività è la vera risorsa di un percorso trasformativo in cui nuove forme di conoscenza possono generare anche nuove identità.

La musica dimostra che i simboli appartengono a tutti e che il processo di ibridazione diviene fonte di creatività. Ringrazio, a tal proposito, il noto pianista Maurizio Zaccaria per la sua generosità nell’aver donato questo Concerto: insieme alla musica abbiamo la poesia che Simonide di Iuli (Ceo) definisce la sorella maggiore delle tre arti ( Poesia Musica e Pittura )..Egli intuì che pittura e poesia sono inscindibilmente legate dando vita all’” ut pictura poesis ( Orazio) e che insieme, per molti aspetti che non sto a sottolineare, divengono musica , linguaggio universale . Ognuno di noi è una vibrazione sonora , una nota musicale e insieme noi tutti di qualsiasi continente formiamo il grande concerto dell’Universo. Di Simonide di Iuli ( Ceo) ci è giunto il verso fatale, tramite Plutarco:: «La pittura è una poesia muta e la poesia una pittura parlante». Dunque tutto è suono, pausa, armonia , melodia…

Ringrazio vivamente Giusy Petruzzelli che ha curato la esposizione di quattro giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti.

Ma ci sembra che tu conosca abbastanza le problematiche dell’Accademia di Belle Arti, oltre che di moltissimi artisti da te seguiti.

Ricordo ora non senza nostalgia di aver presieduto tale prestigiosa istituzione per 7 anni ( 1985 1991) . Anni di speranze, fervori, utopie: artisti che hanno partecipato alla Biennale di Venezia erano docenti nell’Accademia di Belle Arti di Bari : non posso non ricordare, fra i tanti validissimi artisti , Mimmo Conenna, Michele Depalma, Mario Colonna…

Da tutto il tuo lavoro e impegno culturale si evince che credi nell’amore. E’ vero ?

Certo centrali sono i sentimenti e gli affetti che attraversano il campo delle relazioni umane dando vita alla conoscenza, alle arti e alle scienze.

Attraverso le Arti è possibile senza effrazioni lo svelamento simbolico di parti di sé, dello sguardo consapevole dell’Altro, l’accoglienza quale disponibilità a farsi carico dell’Altro senza nulla chiedere in cambio, a stabilire il percorso identitario riferito ad un reciproco percorso trasformativo. Un viaggio da una condizione ad un'altra: l’esperienza della vita per tutti consiste nel sentirsi coautori nel percorsi trasformativi.

Accettare il proprio limite consente di accogliere il cambiamento, la mutazione, la trasformazione: l’apparire di quelle “terze terre” ,al di là di ogni mare, in cui è possibile vivere con la consapevolezza che tutto ha fine e con il senso di responsabilità che conoscere sé e gli altri significa imparare ad amare nella libertà e nel rispetto di tutti.

Dickinson dice: “Tutto imparammo dall’amore: alfabeto, parole, un capitolo, il libro possente…” Quell’amore nel senso evidentemente di Agape che sostiene i valori umanitari. Ma l’amore si dispiega nella libertà. E la libertà , nota Guttman, “ ha un'origine liquida, la radice greca lib, che condivide col desiderio, con la libido.”

Tutti desideriamo che lo sguardo amorevole dell’Altro possa attraversare il mare spesso tempestoso della nostra vita. E allora è come pensare di coniugare insieme le varie parti di sé e dell’Altro e poter così come in un rapporto d’amore “ inanellare il mondo”.

E infine in questa rete di amicizia e gioia per la condivisione di ideali e utopie grata sono a tutte le Socie e i Soci, a Grazia Andidero ( Responsabile della Sezione ) a Eleonora Attimonelli, Angela Brescia per la loro grande disponibilità, a Rita Caldarola, Natalia Bartoli, Domenica Girasoli, Michele Forte, Angela Campanella per la loro affettuosa vicinanza; per i Patrocini morali grata sono alle Istituzioni (Comune di Bari), Enti e prestigiose Associazioni e a coloro che le rappresentano quali: ’AMCI, Cif provinciale, Circolo Unione. Comunità greca di Bari, Rotary Sud, ONG Arc-en-ciel de la vie, Associazione Culturale Incontri.

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