Marialuisa Sabato e Vittorio Polito |
I proverbi, com’è noto, hanno aperto le porte anche a veri e propri generi letterari, riconosciuti dalle numerose raccolte pervenute a noi dai “Proverbi di Salomone”, presenti nella Bibbia o da altri presenti nel testo “Le opere e i giorni” di Esiodo, il poeta più antico della Grecia. Le notizie, non leggendarie, che la tradizione antica ci ha conservato, sono desunte dai suoi scritti, specialmente dal poema citato.
Un pregevole valore aggiunto al lavoro dello scrittore è sottolineato dalla presentazione di Nicola Triggiani, professore ordinario di Diritto Processuale Penale dell’Università di Bari, che scrive: «Merito di Vittorio Polito è soprattutto quello di aver riscoperto degli elementi caratterizzanti della cultura popolare tradizionale che rischiano di essere ormai completamente dimenticati e risultano già del tutto sconosciuti alle ultime generazioni, che utilizzano ben altri linguaggi ed espressioni per comunicare (è sufficiente al riguardo sbirciare nel mondo dei social media, Instagram e Tik Tok in testa, per rendersi conto della distanza rispetto alla cultura tradizionale).»
I temi trattati? Abbracciano vari e stimolanti argomenti, per la precisione: amore, bicicletta, boia, caffè, Chiesa, cibo, cuore, estate, famiglia, guerra e pace, ladro, legge, lotto, maiale, male e bene, mare, marito, maschera, miracoli e magia, moglie, musica, Natale, oro e argento, pane, Pasqua, preghiera, proverbio, specchio, storia, torta, ventaglio, vita, estesi a tanti proverbi e curiosità ed anche a tanti scatti fotografici dello stesso autore.