BARI - Questa mattina gli assessori ai Lavori pubblici e al Patrimonio, Giuseppe Galasso e Vito Lacoppola, assieme al presidente di “Agebeo e amici di Vincenzo” Michele Farina, ad alcuni rappresentanti della Regione Puglia, ai tecnici comunali e ai membri dell’associazione, ha effettuato un sopralluogo nel “Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo” per verificare lo stato dei lavori della struttura di accoglienza destinata ai piccoli pazienti oncologici e alle loro famiglie, che sorge in via Camillo Rosalba su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia.
Sono quasi terminati gli impianti nelle otto unità immobiliari riservate all’accoglienza degli ospiti: nei prossimi mesi saranno montati gli infissi, stesi gli intonaci e installati i pannelli dell’impianto fotovoltaico. Restano da completare, invece, gli impianti e le sistemazioni esterne relative ai due immobili che saranno adibiti a spazi per la riabilitazione psicologica e l’amministrazione. Inoltre, sono in via di perfezionamento le procedure relative ad alcuni aspetti espropriativi utili a consentire gli allacci dei sottoservizi alla rete pubblica su via Camillo Rosalba, a causa della presenza di una piccola porzione di terreno di proprietà privata tra l’arteria stradale e il villaggio.
“I lavori, dopo la ripresa del cantiere lo scorso mese di maggio, procedono speditamente - ha dichiarato Giuseppe Galasso -. Contiamo di terminare tutti gli interventi entro la prossima primavera e, quindi, di inaugurare il villaggio non appena saranno completati gli allestimenti degli arredi interni a cura di Agebeo. Ad ogni modo, d’accordo con Michele Farina, organizzeremo il 14 marzo un evento commemorativo per ricordare Vincenzo nel giorno del suo compleanno”.
“Stamattina abbiamo potuto verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori del Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo che sorgerà su un terreno confiscato alle mafie - ha proseguito Vito Lacoppola -. Ancora una volta possiamo affermare di aver operato con coerenza e lungimiranza nell’ambito di una strategia che vede una progressiva restituzione di questi beni alla comunità. Il progetto di Agebeo, poi, è particolarmente meritevole e sarà di grande supporto alle famiglie e i loro bambini impegnati nella lotta contro la malattia. Siamo fiduciosi che si possa tagliare il nastro entro la prossima primavera, magari con un evento aperto a tutte le realtà del territorio che quotidianamente si occupano di queste tematiche”.
Il Villaggio dell’accoglienza Trenta ore per la vita per Agebeo
Il progetto del Villaggio nasce nel solco di una collaborazione sviluppata negli anni tra il Comune di Bari e l’Associazione di volontariato AGEBEO & Amici di Vincenzo onlus, fondata a Bari, nel 1990, da un gruppo di genitori che hanno vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della lotta contro la leucemia e il tumore infantile. L’associazione, in qualità di affidataria del Comune, nel 2007, di un appartamento confiscato alle mafie, in Via Tommaso Fiore, è diventata progressivamente un punto di riferimento per l’accoglienza dei familiari dei piccoli pazienti oncologici a Bari, provenienti dal territorio regionale o da altre parti di Italia, costretti ad affrontare una lunga e onerosa permanenza presso il capoluogo.
Contestualmente, nel 2016, l’associazione, partecipando a un avviso pubblico del Comune di Bari, ha ottenuto in concessione un terreno confiscato alle mafie in zona Policlinico, nel triangolo che ospita il Policlinico, l’ospedale Giovanni Paolo II (ex Cotugno) e le cliniche private Anthea e La Madonnina, con il vincolo di realizzarvi il Villaggio di accoglienza per le famiglie dei piccoli pazienti oncologici e dei presidi di carattere psicologico, socio-sanitari e riabilitativi, per i piccoli pazienti.
Nel tempo intercorso tra la concessione del terreno al 2018, AGEBEO, grazie a un’intensa attività di fund raising su scala locale e nazionale (donazioni di privati, sponsorizzazioni ed erogazioni liberali) e al sostegno finanziario di Trenta Ore per la Vita onlus, è riuscita a sviluppare il progetto tecnico esecutivo per il Villaggio e a realizzare circa il 50% delle opere previste, per un valore totale di circa 500mila euro.
Di qui, la scelta del Comune di Bari, in qualità di proprietario del suolo, di partecipare all’avviso regionale sul riutilizzo dei beni confiscati, candidando il progetto di completamento della struttura, in partnership con AGEBEO, e di garantire un cofinanziamento pari a 710mila euro, legato al finanziamento regionale di 1 milione di euro, nell’ambito dell’avviso “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato: strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile” a valere sul POR Puglia 2014-2020.
L’intervento prevede il completamento del Villaggio, che si compone di dieci moduli, su un unico livello, dei quali otto da destinare ad abitazione e gli altri due ad amministrazione e riabilitazione psicologica.
Ciascuna unità abitativa, di circa 50 mq è dotata di camera da letto, zona soggiorno/pranzo/cucina e bagno con doccia e può ospitare fino a quattro persone.
A garanzia dell’autosostenibilità energetica del villaggio, gli uffici tecnici comunali, estensori del progetto, hanno previsto degli impianti alimentati da fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
Una volta completato, il Villaggio dell’accoglienza costituirà una vera e propria eccellenza sul fronte dell’ospitalità pubblica sanitaria per il Mezzogiorno e l’intero territorio nazionale, oltre che un esempio virtuoso di riutilizzo sociale di un bene confiscato, in coerenza con gli obiettivi della Legge 109/1996 e s.m.i. e della L.R. n. 14/2019, che prevedono che la restituzione dei beni alla collettività custodisca un valore simbolico per la comunità e rappresenti un’opportunità di riqualificazione culturale, urbana e sociale, creando nuove opportunità di lavoro.
La governance di candidatura prevede, inoltre, la gestione senza scopo di lucro della struttura da parte dell’associazione di volontariato AGEBEO & AMICI DI VINCENZO ONLUS, che resterà il concessionario dell’area.