Washington, inaugurata la mostra di De Nittis


WASHINGTON - “Una Puglia sempre più internazionale si propone al mondo intero non solo come richiestissima meta turistica e territorio fertile per grandi investimenti economici, ma per la bellezza della sua arte, incredibilmente raccontata dai quadri di Giuseppe De Nittis”, così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato l’inaugurazione a Washington DC della mostra “An Italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis”.

Il vip tour in anteprima, il ricevimento dell’Ambasciatrice d’Italia a Washington e l’incontro con i trustee - fra ieri e oggi - hanno dato il via nella capitale degli Stati Uniti d’America all’evento internazionale presso The Phillips Collection con l’apertura al grande pubblico fissata per domani sabato 12 novembre.

“Per la Regione Puglia – ha dichiarato Emiliano - è un motivo di orgoglio essere al fianco di The Phillips Collection per realizzare un progetto prestigioso e fortemente connesso agli investimenti realizzati in tutti questi anni dalla Regione in ambito culturale; un impegno strategico dal punto di vista sociale, economico e formativo. In questo momento, non posso che provare felicità, emozione e orgoglio per questo grande risultato, ottenuto grazie al lavoro di squadra tra Regione, Comune, Ambasciata, Soprintendenza in sinergia con i privati”.

“Trovo significativo che il primo museo d’arte moderna degli Stati Uniti abbia deciso di ospitare un’esposizione su Giuseppe De Nittis, nel quadro della collaborazione tra l’Italia e gli Stati Uniti e dell’incessante lavoro di entrambi i Paesi per rafforzare il nostro legame attraverso l’arte e la cultura” ha sottolineato Mariangela Zappia, Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti dove il crescente interesse verso l’artista barlettano verrà alimentato anche dalla pubblicazione del primo catalogo in lingua inglese a cura del curatore della mostra Prof. Renato Miracco.

“The Phillips, sin dalla sua fondazione, è sempre stato un museo che ha ispirato innovazione e confronto sui temi dell’arte a livello globale. Dunque, è il posto giusto per la prima mostra americana dedicata a Giuseppe De Nittis, artista che ha rappresentato una figura centrale negli sconvolgimenti estetici ed istituzionali del mondo artistico parigino negli anni ’70 dell’Ottocento, ovvero i primi anni dell’impressionismo”, ha sottolineato la direttrice di The Phillips Collection Dorothy Kosinski.

Il sogno americano si traduce nell’inizio di un nuovo “viaggio” per De Nittis che, da quando arrivò a Parigi come giovanissimo artista pronto a sbocciare, ha proseguito inarrestabile la sua crescita. Proprio la donazione di numerose opere di De Nittis alla sua città Natale, Barletta in Puglia, da parte della moglie Léontine, rimasta vedova a causa della prematura morte del marito a soli 38 anni, si è tramutata nell’inizio di una nuova vita per l’impressionista italiano a Parigi.

Una nuova vita, dunque, per De Nittis e la sua Arte che già per gli impressionisti francesi - da Degas a Manet - aveva rappresentato un faro guida e una fonte di ispirazione. Un nuovo percorso iniziato quattro anni fa con il nuovo allestimento della Pinacoteca De Nittis a Palazzo della Marra a Barletta. Il curatore professor Renato Miracco, storico e critico d’arte, ha poi messo insieme studiosi italiani e statunitensi per una rilettura internazionale di De Nittis, e, con il suo travolgente entusiasmo, ha pienamente convinto con il Comune di Barletta, con la Pinacoteca De Nittis, la Regione Puglia, con la Fondazione Pascali e l’Agenzia Pugliapromozione, la Soprintendenza delle Belle Arti.

In attesa che domani, sabato 12 novembre, le porte della Phillips Collection si aprano al grande pubblico, il mondo internazionale dell’arte guarda con particolare attenzione a ciò che sta accadendo a Washington. Non è una metafora, poiché un quinto delle opere in mostra è arrivato – dopo un lavoro di tessitura internazionale durato anni – da New York, Parigi, Chicago, Boston e da collezioni private di tutto il mondo. L’esposizione di The Phillips Collection raccoglie nella capitale americana ben 73 opere di cui 60 a firma De Nittis provenienti non solo da Barletta ma anche da 15 Istituzioni Museali quali il Metropolitan di New York, a Parigi il Louvre, il Petit Palais ed il Museo della Storia Carnavalet, L’Art Institute di Chicago, Il Fine Art Museum di Boston accompagnate opere di collezione privata e da raffronti con opere di Edgar Degas, Edouard Manet, Gustave Caillebotte. Tutto ciò proietta De Nittis, ed insieme a lui Barletta e la Puglia, verso nuovi orizzonti espositivi e culturali, turistici ed economici, nelle istituzioni Museali di provenienza ed anche in Giappone, visto che l’impressionista dedicò attenzione e sue opere – presenti in mostra – anche alla cultura nipponica.

La delegazione che sta accompagnando l’evento dedicato a De Nittis a Washington ed è impegnata nello sviluppo di nuove opportunità è composta da: Grazia Di Bari consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia, Cosimo Cannito sindaco di Barletta, Oronzo Cilli assessore comunale alla Cultura e al Turismo e Giuseppe Germano assessore comunale al Bilancio, Savino Filannino dirigente Settore Cultura Comune di Barletta, Aldo Patruno direttore del Dipartimento Cultura Turismo della Regione Puglia e per il ministero della Cultura Anita Guarnieri soprintendente BAT – Foggia.

Grazia Di Bari, consigliera delegata per le politiche culturali: “La mostra di De Nittis a Washington deve essere assolutamente un punto di partenza per la Puglia e per l'Italia. Questa mostra è stata possibile grazie alla collaborazione di 15 musei sparsi nel mondo che hanno concesso le proprie opere e fatto in modo che si potesse ottenere questo meraviglioso risultato. Adesso dobbiamo sfruttare al meglio questa opportunità e dare la possibilità alla nostra Regione, attraverso le opere d’arte, come i meravigliosi quadri di De Nittis, di raccontare cos’è la nostra Puglia, la nostra cultura e la ricchezza”.

Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione del territorio della Regione Puglia: “Siamo di fronte all’esplosione di un Grandissimo di Puglia: GiuseppeDe Nittis. Negli Stati Uniti comincia un percorso di ri-apertura della nostra regione al mondo. Prima verso Italia ed Europa, ora verso gli Stati Uniti, attraverso un’operazione di dialogo straordinario tra De Nittis e gli impressionisti europei, tra De Nittis e i collezionisti internazionali. Un dialogo fecondo che conferma il valore delle politiche culturali regionali e trova maggior significato nella circostanza che il curatore di questa straordinaria mostra è anche il curatore della Pinacoteca De Nittis a Barletta: una sintesi perfetta e non casuale”.

Renato Miracco, curatore della mostra e della Pinacoteca De Nittis di Barletta: “Questo è solo l’inizio di un lungo percorso in cui vorrei allineare tutti quanti per una riscoperta, riscrittura e rivalutazione di De Nittis al giorno d’oggi”.

Anita Guarnieri, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province Barletta-Andria-Trani e Foggia: “Il Ministero della Cultura, in particolare la Soprintendenza dei Beni culturali della Provincia di Barletta Andria Trani e Foggia, ha avviato un’attività importante per l'accompagnamento e per il trasferimento delle opere all'estero. Quindi una grande responsabilità, legata soprattutto ai rischi che operazioni di questo genere di solito comportano. È stato molto importante il lavoro di collaborazione con il Comune di Barletta, con la Regione, ma anche e soprattutto con la Phillips Collection, sia prima dell'organizzazione della mostra, sia in questi giorni quando, giunti a Washington, abbiamo messo a punto un vero e proprio controllo di ogni singolo pezzo e di ogni singolo opera di De Nittis”.

Cosimo Cannito, sindaco del Comune di Barletta: “Siamo a Washington dove si incontrano i De Nittis di tutto il mondo, provenienti da collezioni private e musei internazionali. Contestualmente abbiamo a Barletta il Palazzo della Marra che espone quadri di De Nittis mai esposti in precedenza. Pertanto invito tutti i barlettani, per primi, tutti i pugliesi e coloro che amano l’arte impressionistica, a visitare la nostra città e il De Nittis non ancora conosciuto”.

Oronzo Cilli, assessore alla Cultura del Comune di Barletta: “C'è un grande lavoro di una squadra amministrativa che ha iniziato nel 2019 questo percorso che ci porta oggi a coronare un sogno: quello di vedere il nostro Giuseppe De Nittis ammirato e a incantare il pubblico americano e, speriamo, non solo quello americano”.

LA MOSTRA

• La mostra raccoglie 74 opere di cui 60 a firma De Nittis provenienti da 15 Istituzioni Museali come il Metropolitan di New York, a Parigi il Louvre, il Petit Palais ed il Museo della Storia Carnavalet, L’Art Institute di Chicago, Il Fine Art Museum di Boston accompagnate da 14 opere di collezione privata e da raffronti con opere di Edgar Degas, Edouard Manet, Gustave Caillebotte.

• De Nittis è, per la prima volta, protagonista di una mostra negli USA. Inoltre a De Nittis, per la prima volta, sarà dedicato un catalogo di oltre 250 pagine stampato in lingua inglese con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Culturale Italiano a Washington D.C.

• L’evento internazionale, che congiunge con un ponte ideale la Puglia a Washington D.C., ha richiesto quattro anni di lavoro ed è frutto di un mirabile esempio di collaborazione fra privati ed istituzioni pubbliche.

La mostra, che vanta l’Alto Patronato del Ministero Italiano della Cultura, nasce in collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Provincia BAT (Barletta Andria TranI) con la Città di Barletta (Puglia) e la Pinacoteca De Nittis a Barletta (che conserva la grande donazione avvenuta nel 1914 di più di 136 opere da parte della moglie dell’artista), con il sostegno della Regione Puglia e della Fondazione Pino Pascali, in collaborazione con ARET (Agenzia Regionale del Turismo) Pugliapromozione.

Nel catalogo in inglese - oltre ai saggi del prof. Renato Miracco, storico e critico d’arte, curatore della mostra – ci sono i saggi di Robert Jensen (professore d’Arte all’Università del Kentucky) e Marina Ferretti Bocquillon (già Direttrice scientifica del Musée des Impressionismes di Giverny, Francia).

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