2 dicembre '43, l'inferno sul porto di Bari


NICOLA ZUCCARO
- Alle ore 19.30 di giovedì 2 dicembre 1943, 105 bombardieri Junkers Ju 88 appartenenti alla Luftwaffe (l'aviazione militare tedesca) bombardano le navi da trasporto ancorate alla fonda del porto di Bari. 

Lo scopo dell'attacco aereo era quello di rendere inagibile lo stesso, dove affluiva la maggior parte dei rifornimenti per le truppe dell'Ottava Armata Britannica e per le basi aeree angloamericane presenti nella provincia di Foggia. Otto navi cargo furono gravemente danneggiate, mentre quelle affondate furono 17 e per la gran parte appartenenti al naviglio britannico e americano. 

Durante l'attacco tedesco venne colpita la nave statunitense John Harvey che trasportava un'importante carico di bombe all'iprite e dalla quale fuoriuscirono per alcuni giorni una grande quantità di sostanze tossiche che contaminarono le acque del porto, i militari e i civili operanti nell'area portuale. 

Non poche furono le bombe inesplose e che, successivamente ritrovate nei fondali, causarono l'inoperatività del porto per 3 settimane. Esso tornò in piena efficienza nel febbraio 1944.