BARI - Questo pomeriggio, alle ore 17, nel Castello di Ceglie del Campo (in piazza Castello 5), sarà presentato il progetto “Alla riscoperta del patrimonio archeologico del MUnicipio IV”, promosso dalla Pro Loco del Municipio IV.
A illustrarne gli obiettivi saranno Davide Falco, dottore di ricerca e docente a contratto di Archeologia classica presso il Dipartimento ArCoD del Politecnico di Bari, Grazia Albergo, presidente del Municipio IV del Comune di Bari e Rocco De Adessis, presidente della Pro Loco dello stesso Municipio.
Non tutti i baresi conoscono la ricchezza del patrimonio archeologico esistente in particolare a Ceglie del Campo. Il nome (Κελία; sulle monete: Καιλίνων) è di origine greca ed è probabilmente collegato con la ellenizzazione del luogo, pur non derivando dalla fondazione di una vera colonia greca. Dall'antica necropoli provengono ori, bronzi e oggetti in terracotta, insieme a vasellame figurato che include importanti prodotti in stile attico del V sec. a.C. e splendide anfore àpule del IV e III sec. a.C. Molti dei pezzi più pregiati provenienti dalle necropoli sono stati acquistati ed esposti a Berlino, Boston, Bari, Napoli e Taranto. Dal III secolo a.C. l’antica Ceglie, insieme a molti altri centri, gravitò nell’orbita di Roma. Tracce della frequentazione romana sono ancora visibili nelle murature del castello di età normanna che con la sua mole caratterizza ancora il centro storico di Ceglie del Campo.
Il territorio del Municipio IV conserva perciò le tracce di una ricchezza che chiede di essere riportata alla luce, mappata, catalogata, valorizzata e fatta conoscere al pubblico, ed è questo l’obiettivo principale del progetto.
A illustrarne gli obiettivi saranno Davide Falco, dottore di ricerca e docente a contratto di Archeologia classica presso il Dipartimento ArCoD del Politecnico di Bari, Grazia Albergo, presidente del Municipio IV del Comune di Bari e Rocco De Adessis, presidente della Pro Loco dello stesso Municipio.
Non tutti i baresi conoscono la ricchezza del patrimonio archeologico esistente in particolare a Ceglie del Campo. Il nome (Κελία; sulle monete: Καιλίνων) è di origine greca ed è probabilmente collegato con la ellenizzazione del luogo, pur non derivando dalla fondazione di una vera colonia greca. Dall'antica necropoli provengono ori, bronzi e oggetti in terracotta, insieme a vasellame figurato che include importanti prodotti in stile attico del V sec. a.C. e splendide anfore àpule del IV e III sec. a.C. Molti dei pezzi più pregiati provenienti dalle necropoli sono stati acquistati ed esposti a Berlino, Boston, Bari, Napoli e Taranto. Dal III secolo a.C. l’antica Ceglie, insieme a molti altri centri, gravitò nell’orbita di Roma. Tracce della frequentazione romana sono ancora visibili nelle murature del castello di età normanna che con la sua mole caratterizza ancora il centro storico di Ceglie del Campo.
Il territorio del Municipio IV conserva perciò le tracce di una ricchezza che chiede di essere riportata alla luce, mappata, catalogata, valorizzata e fatta conoscere al pubblico, ed è questo l’obiettivo principale del progetto.