Bari, 36enne ucraino in fuga dalla guerra salvato all’Oncologico
BARI - E' stato provvidenziale il trapianto di cellule staminali eseguito nei giorni scorsi nel reparto di ematologia dell’Istituto Tumori di Bari ad un cittadino ucraino di 36 anni, affetto da linfoma di Hodgkin. Il paziente, proveniente da Kharkiv, è arrivato a Bari lo scorso marzo, qualche settimana dopo lo scoppio della guerra.
“Non una destinazione casuale”, spiega a riguardo il direttore generale dell’istituto oncologico barese, Alessandro Delle Donne. “Il nostro Istituto, infatti, rientra fra gli 11 centri italiani della Fondazione Italiana Linfomi che stanno fornendo supporto ai pazienti ucraini con tumori del sangue. A questi, si aggiungono poi decine e decine di pazienti oncologici ucraini che abbiamo preso in cura questi mesi”.
Nel reparto di ematologia, il paziente ucraino 36enne ha incontrato una sua connazionale, Tetiana Skrypets, ematologa, ricercatrice dell’Istituto Tumori, in prima linea per l’assistenza, l’orientamento e la presa in carico dei cittadini ucraini in cura a Bari.
“Il paziente, giovanissimo, con un bambino di appena 2 anni, è arrivato qui con una malattia molto aggressiva, una recidiva tardiva di un linfoma che aveva curato già tre anni prima – spiega la ricercatrice -. Ha dovuto lasciare Kiev perché, all’inizio del conflitto, molto ospedali erano stati bombardati, era difficile trovare i farmaci, in particolare i chemioterapici, mentre il suo tipo di tumore richiedeva un’assistenza specifica”.