Bari. Incontro 'Impariamo dal Sud. Lezioni di sviluppo all’Italia' di Lino Patruno: interventi di Santa Fizzarotti Selvaggi e del prof. Filippo Maria Boscia


BARI - Riportiamo qui di seguito gli interventi integrali della prof.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi e del prof. Filippo Maria Boscia in occasione della presentazione del libro del dott. Lino Patruno nella sala delle conferenze de "La Madonnina Life § Care". L’incontro è stato organizzato dalla Sezione di Bari dell’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus con il patrocinio di numerose Associazioni ed Enti quali: AMCI nazionale, CIF provinciale, Rotary Sud, Comunità greca di Bari, La Madonnina Life & Care, Associazione culturale Incontri.

Lino Patruno ha raccontato in modo estremamente vivace e puntuale come il Sud sia un grande esempio di resilienza. Lo scrittore, convinto moderno meridionalista, ben fuori da quel clima del primo Novecento è un cercatore di verità e afferma che "l’Italia deve prendere lezioni dall’incredibile capacità del Sud di fare il più col meno, di crescere nonostante tutto". Un Sud straordinario in tutti i sensi a cominciare dalla tutela degli affetti per finire con la scoperta dell’alta tecnologia con aziende ai primi posti nel mondo.

Intervento di Santa Fizzarotti Selvaggi

Saluto tutti i presenti. Grata innanzitutto al Dr Alberto Nerini e Presidente de la Madonnina Life and Care per l’ospitalità in un luogo capace di accogliere senza rifiutare ma con "l’intelligere" di comprendere i disagi dell’essere umano.
Grazie a Filippo Maria Boscia. Presidente Nazionale AMCI e a tutti coloro che hanno patrocinato l’evento. Grazie a Giancarlo Liuzzi per aver accettato l’invito a presentare questo incontro. E certo non per ultimo ma in primis un benvenuto a Lino Patruno già direttore de "La Gazzetta del Mezzogiorno", scrittore di grande acutezza e coraggio che ci racconterà la forte pregnanza del nostro Sud nel mondo. Saluto il Presidente della Comunità Greca di Bari Dott. Gianni Grittani, convinto assertore del ruolo culturale e civile della Magna Grecia: non a caso, e dopo l'incendio di Atene, con la Comunità greca di Bari l’Associazione crocerossine d’Italia Onlus sezione di Bari ha sottoscritto un Atto di gemellaggio come lo ha sottoscritto con la sezione di Palermo dell’ Associazione crocerossine d’Italia Onlus in nome del grande illuminato Imperatore Federico II che amò Puglia e Sicilia.
L’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus è una realtà estesa su tutto il territorio nazionale fondata da Mila Brachetti Peretti con un gruppo di donne e II.VV ora non in servizio. L’Associazione è aperta a tutti coloro che intendono contribuire allo sviluppo e approfondimento di una più attenta coscienza nei confronti di coloro che sono in stato di disagio, nord o sud che sia, ovest o est che sia. Responsabile della Sezione di Bari è Grazia Andidero, con la quale saluto tutti i soci e le socie, in modo particolare grate, per la loro costante collaborazione, siamo ad Eleonora Attimonelli, Angela Brescia, Rita Caldarola, Adriana De Serio, Angela Campanella, Natalia Bartoli, Rosalba Manfredi, Domenica Girasoli sempre disponibili in ogni momento della vita associativa.
"Imparate dal Sud …..lezione di sviluppo all’Italia", è il titolo del libro di Lino Patruno edito da Magenes.
Sono 357 pagine intense, sorprendenti che aprono scenari inaspettati e che forniscono l’immagine di un Sud per un verso fortemente imprenditoriale e per l’altro oggetto di divario.
Esiste questo divario e lo confermo in quel mare magnum di stereotipi di cui a volte siamo stati fautori. E’ interessante notar, come scrive, G. Galasso che il termine "meridionalista" nella lingua italiana non era contemplato prima del 1937. Meridionalismo è coevo o secondo alcuni risale al 1950. Ma Galasso fa notare che il termine "meridionalismo" risale al 1864 per la questione del brigantaggio che avrebbe posto a rischio il nascente stato italiano. La questione dunque non era avulsa dal più generale contesto italiano. Non a caso Giovanni Verga guardò con sospetto l’industrializzazione in atto a spese del Mezzogiorno.
E Lino Patruno pone in relazione estremamente dialettica e con limpido sguardo critico il fervore del Sud con l’avidità del nord.
A volte mi viene l’idea, data la mia formazione psicoanalitica, che il Sud non è solo peculiarità italiana, esiste infatti un Sud in tutti i Paesi del mondo, Sud per alcuni aspetti sfruttati, come accaduto e accade spesso per l’altra metà del cielo …A volte mi viene la fantasia forse tutta freudiana che il Sud, in genere, rappresenti le "parti meno nobili" dell’essere umano, in modo particolare femminile, come se la persona non fosse un unicum, e come se non fossero proprio quelle parti a generare e rinnovare il mondo ….Una sorta di rappresentazione della propria immagine corporea proiettata all’esterno, per alcuni ancora subdolamente alimentata da una sorta di forma repressiva, al di là di una apparente libertà, uno svilimento assoluto trasferito in modo maligno al Sud. Un Sud da sfruttare o malamente mantenere, da dominare come se fosse un essere percepito in stato di sudditanza, non tenendo conto o peggio volutamente scotomizzando la grande forza vitale e creativa del Sud. D’altra parte per secoli e ancor oggi si è negata la creatività femminile nelle Arti.
Ne sanno qualcosa le artiste e non certo le donne che si occupano delle cosiddette se pur meravigliose arti femminili, da me definite arti del silenzio.
Con Lino Patruno si tratta di un nuovo meridionalismo che tende alla forte presa di coscienza di ciò che veramente si è o si è in grado di progettare e produrre.
Personalmente mi sono sempre sentita di appartenere alla Terra: ho sempre rifiutato l’idea di un Sud piagnone, da zavorra, bisognoso di assistenzialismo paternalistico che lo pone in condizioni di subalternità. Siamo ben capaci di produrre invenzioni geniali e creative, rimboccandoci come sempre le maniche senza tema di smentita. Un popolo di formiche operose, citando Tommaso Fiore. Noi tutti siamo ponte tra Europa e Mediterraneo e Paesi altri.
Già: l’Europa…E’ proprio il mito a raccontare che Europa era una principessa di cui padre Zeus si innamorò: Zeus la raggiunse sulle rive dell’Asia minore in sembianze di un bianco toro e le si stese ai piedi. Europa pensando fosse mansueto gli salì sul dorso. Zeus la rapì attraversando il mare e trasportandola a Gortina, vicino Cnosso, sull’isola di Creta, dove l’amò sotto un platano. Ecco, Europa, l’idea di Europa, nasce nel centro del Mediterraneo orientale, nell’isola che molti definiscono "l’ombelico del mondo" E come non ricordare che, proprio sulle sponde del Mediterraneo, nel 1259 a.C., fu stipulato per iscritto il primo trattato di pace dell’Umanità, noto come trattato di Kadesh? Un trattato che rispettava i diritti umani che evidentemente non sono mai stati negoziabili. Ma la novità è che il trattato fu firmato anche da una donna. Più precisamente, dato che all’epoca non esistevano le firme, sul trattato appose il proprio sigillo personale la Regina degli Ittiti, Puduhepa, oltre al Faraone e all’Imperatore degli Ittiti. La regina Puduhepa contribuì in maniera determinante ai negoziati di pace, alla formulazione delle norme che avrebbero regolato i rapporti tra i due Stati e, fra queste, alle garanzie sul rispetto dei diritti umani ben 3.278 anni fa. Oggi evidentemente qualcosa ha infranto ogni confine e in nome di Sua Maestà l’economia, del dio Quattrino tutti indistintamente fanno e si fanno del male. Per non dire poi che quando al Sud, nei Paesi del Mediterraneo si parlava in altri luoghi si balbettava. E come si sa dal grande Lev Semënovič Vygotskij, psicologo e pedagogista russo , definito il Mozart della psicologia, lo sviluppo del pensiero è condizionato dal contesto sociale, dalla cultura e da uno strumento straordinario proprio dell’essere umano: il linguaggio. L’intuizione approfondita in Pensiero e linguaggio consiste nella relazione profonda tra il linguaggio come tale, il discorso (sia interno sia orale) e il pensiero che può esistere senza lingua, ma non nella modalità creativa e con un livello più elevato.
Ho letto con grande interesse il libro di Patruno e ho molto riflettuto, quasi rinascendo a me stessa come dalla citazione di Neruda in apertura. Un Sud capace di insegnare a tutti, per esempio, il senso pieno del trascendere la stessa natura umana. Pensate che durante la sanguinosa battaglia di Canne (2 agosto del 216 a C) in cui "giacque quasi tutto l’esercito romano" come racconta Tito Livio in "Historiae ab Urbe condita, XXII, 46 – 52)" una donna di Canosa, certa Matrona Paulina Busa, cominciò a curare tutti i feriti di qualsiasi appartenenza. Una lezione di grande civiltà che si fonda sulla consapevolezza dell’essere tutti fratelli, non come Caino che però in qualche modo fu segnato per non essere perseguitato: Un principio quello di Busa di neutralità. Una neutralità e una equità che come si evince dal libro di Patruno non ancora emergono nei confronti del Sud da parte delle grandi lobby e poteri forti.
Coloro che credono davvero in tutto ciò che Patruno afferma (e io per prima) hanno il compito di illuminare le forze inconsce, e non,che sottendono la Storia dell’Uomo, tutti i Sud del mondo, per facilitare lo sviluppo di una nuova coscienza planetaria. È fondamentale, dunque, ricostruire un ponte fra gli eventi della storia e l’humanitas: il terreno fecondo dell’incontro, fra esseri umani, fra un Io e un Tu.
La solidarietà e non già l’assistenzialismo, infatti, si nutre di humanitas, vale a dire della condivisione, di un fare efficace, del formare, del creare e nascere insieme all’Altro: una "poiesis" tramite il rispetto delle "terre della creatività condivisa" che genera la luce del mondo all’interno della quale ognuno cerca se stesso. Ed è così che qualcosa cambierà. Vale a dire che il domani non sarà pensato come futurum, cioè come un divenire programmato del presente, come continuità secondo la cosiddetta ragione, ma come adventus … Un’epoca di avvento: l’accadere trasformativo totalmente innovativo.

Intervento del prof. Filippo Maria Boscia

Oggi siamo stati invitati ad una lezione particolare: la lezione di sviluppo all’Italia, con la partecipazione di un docente di eccezione: Lino Patruno! La lezione ci è necessaria!
Proprio in questo momento è una lezione obbligatoria, indispensabile, affinché si proclami una volta per tutte che il Sud non è secondo a nessuno.
Lino Patruno, impegnato con intensa assiduità a non nascondere la storia e le sue verità e dar risalto non solo alle voci del Sud ma alle tante azioni e agli innumerevoli impegni di quegli uomini del Sud, coerentemente rimasti al Sud, nati e rinati nel Sud, da loro stessi reso produttivo, dà voce a tutte le mirabili azioni, fatte di sangue e sudore, realizzate in quel Sud intelligente, che dalla mia nascita ad oggi conosco, riconosco e assolutamente stimo.
Questa lezione è assolutamente non rinviabile, in un momento in cui si discutono progetti di autonomia differenziata e disegni di legge che vogliono essere innovativi. Mille e mille appunti, 357 pagine fitte, quelle scritte da Lino Patruno per riaffermare che il Sud è in grado e lo sarà sempre di impegnarsi e di sfoggiare tutta la sua luce, tutto il suo calore, tutta la sua nascosta bellezza.
Spesso ci si trova di fronte a divergenti immagini di una medesima realtà, che alcuni raccontano con pessimismo e altri con ottimismo.
I pessimisti, con atteggiamenti, forti, costanti e con sistematici atti di sfiducia, presentano posizioni speculative, sempre corrispondenti ad una visione negativa e dolorosa del mondo: sono tanti, tutti oppositori, nei confronti di una realtà e di una vita che sono la bellissima metafora del grembo materno che partorisce e alleva ma che loro sono sempre disposti a far abortire o a togliere di mezzo.
Con argomentate riflessioni e mai con apodittiche affermazioni, gli ottimisti mostrano sincera disposizione psicologica a prevedere e a giudicare favorevolmente il corso degli eventi e a considerare la realtà nel suo lato migliore. L’ottimista, con motivazioni concrete, guarda da vicino il problema, non illude, crea opportunità traendole anche dalle difficoltà. E se l’ottimista è quello che guarda gli occhi e l’intelligenza delle persone, il pessimista è quello che guarda in obliquo o guarda soltanto i piedi, incapace di procedere speditamente, lamentandosi del fatto che le rose hanno spine pungenti, crea difficoltà, sente puzza dove invece ci sono profumi e rose profumate.
Personalmente mi dichiaro ottimista e sono molto felice che le spine abbiano trovato ospitalità nelle rose e poiché conosco la storia del Sud e quel patrimonio impressionante di interessi scientifici, storici, artistici, culturali, che esprimono fascino e danno coraggio alla nostra esistenza e al nostro essere "NEL SUD E PER IL SUD".
Allora, proprio per questi motivi l’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus, in Bari e in Puglia nelle persone carismatiche di Santa Fizzarotti Selvaggi e di Grazia Andidero, e con la cooperazione di tutti gli altri loghi, che non sono soltanto loghi, ma vogliono essere luoghi di operosità, ha posto fretta di presentare questa opera che va letta, riletta e sottolineata e oggi lo possiamo fare con Lino Patruno, che può condurci nei minimi particolari delle singole, sintetiche analisi, facendoci conoscere i protagonisti e i campioni che con mille e mille risorse spiegano anche come fare ad ottenere di più con il meno.
Roba da copertina? Cose imprenditoriali? No! Realtà tutte nate laddove la fabbrica è per l’uomo e non il contrario e laddove il sabato è per l’uomo e non il contrario. Possiamo e dobbiamo dimostrare a tutti la falsità di quanti maliziosamente inventano le due "Italie" quando l’Italia è unica. E a chi dice che il Sud è la palla al piede, io rispondo che senza palla non si parte così come senza palla non partirà mai il calcio di inizio. Siamo nella partita nella quale si combatte il futuro: il grido che proviene dagli spalti è "ci vuole più Sud e non meno Sud in Italia!" E questo, sia per l’indispensabile sviluppo, sia per migliorare le condizioni di vita in Italia.
L’Europa può rappresentare la nostra salvezza e diventare garante della questione meridionale? Gli orgogliosi del Sud vogliono riscoprire la verità e respingere pregiudizi! Il lavoro di Patruno offre documentazione che parla dei fatti. Attraverso questi fatti possiamo frenare quella follia collettiva che alimenta odi, conflitti e contrasti tra Nord e Sud? Possiamo porre rimedio a queste iniquità?
L’incontro di stasera ci aiuterà. Chi voglia immergersi nel grande mare di notizie e di verità nel volume di Lino Patruno troverà informazioni preziose per ripensare il Sud non in una ideologica disinformazione ma nel fattivo ed intelligente impegno di chi ha il coraggio di dire la verità.