Coldiretti: a Natale arrivano 47 miliardi per le tredicesime

(Pixabay)
ROMA - Più di un italiano su tre (36%) che riceve la tredicesima quest’anno deve destinarla per la maggior parte al pagamento di bollette, mutui, rate e tasse come l’Imu in scadenza. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia però che una percentuale quasi analoga (35%) la userà per le spese di Natale.

L‘appuntamento con la tredicesima per un importo stimato in circa 47 miliardi di euro – sottolinea la Coldiretti – aiuta i 34 milioni di italiani ad affrontare i forti rincari determinati dai costi energetici ma coincide anche con il saldo dell’Imu che rappresenta una componente importante del peso fiscale di fine anno. Da segnalare peraltro – continua la Coldiretti – che quest’anno appena il 25% puo’ destinarla al risparmio di fronte alle incertezze sul futuro mentre il restante 4% ha altri programmi.

Complessivamente la spesa degli italiani per i regali di Natale sarà quest’anno di 177 euro a testa, in calo del 7% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente della crisi economica, con l’aumento dell’inflazione e i rincari in bolletta. Gli italiani per una maggioranza del 42% conterranno il budget sotto la soglia dei 100 euro, mentre il 30% arriverà fino a 200 euro – sostiene Coldiretti – e un altro 15% si spingerà a 300 euro. Ma c’è anche un 8% che spenderà tra 300 e 500 euro, un 2% che arriverà a 1000 e una ristrettissima minoranza dell’1% che supererà i 2000 euro. Gli altri non hanno ancora deciso quanto spendere.

Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e soprattutto l’enogastronomia anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione. Da segnalare – conclude la Coldiretti – la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale e garantire maggiori opportunità di lavoro.

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