TARANTO - Momenti di tensione al consiglio di fabbrica dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto organizzato da Fiom, Uilm e Usb per fare il punto sulla vertenza.
I lavoratori hanno occupato per alcune decine di minuti la Ss7 in corrispondenza della direzione aziendale.
Si sono registrati scontri tra vigilanti e lavoratori che hanno coinvolto anche rappresentanti sindacali con il lancio di fumogeni, urla e spintoni.
Durante il parapiglia Francesco Rizzo dell'esecutivo confederale Usb è caduto per terra, riportando traumi alle costole. Il sindacalista ha poi accusato un malore ed è stato portato in ospedale.
“La tensione sociale cresce e il Governo è assolutamente immobile, spettatore di una situazione che si fa sempre più complessa sotto ogni punto di vista. Non possiamo tollerare che si diano altri 680 milioni per coprire le perdite di una gestione totalmente indifferente alle sorti dei lavoratori e della città. Riequilibrare la governance e mettere lo stabilimento di Taranto sulla strada della completa decarbonizzazione è una priorità assoluta. L’inerzia del Governo Meloni invece porta a episodi come quello di oggi e nuovi disordini. Si intervenga prima che tutta la situazione sfugga di mano. Lo Stato torni a fare lo Stato”. Lo dichiara Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Solidarietà ai lavoratori ex ilva, impegnati in queste ore in una dura vertenza, trascesa anche in momenti di disordine, all'interno della fabbrica. Esprimo la mia vicinanza a Francesco Rizzo del sindacato Usb, che ho raggiunto in ospedale dove si trova per le cure, a seguito di un malore durante gli scontri, per constatare personalmente le sue condizioni". Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva.
"La tensione dentro la fabbrica, ha raggiunto livelli altissimi e rischia di esplodere senza un intervento tempestivo del Governo, che dia prospettive reali e strutturali ai lavoratori ed alle loro famiglie - prosegue Stellato -. Le soluzioni prospettate in queste ore, unite all'attesa ormai insostenibile, hanno avuto l'effetto di inasprire la protesta, prodotto tensioni sociali e scontri. La città e i lavoratori attendono dal nuovo Governo risposte non più rinviabili. Lo Stato eserciti il suo ruolo di garanzia e fermi l'escalation di tensione, prima che sia troppo tardi. Come pure il Parlamento intervenga con una legge speciale per Taranto, al fine di affrontare definitivamente la questione dei lavoratori esposti all'amianto e dei cosiddetti lavori usuranti".