BARI - Infertilità maschile e femminile: la Giunta regionale ha deciso di intervenire, istituendo un Tavolo tecnico regionale per la prevenzione, diagnosi e cura dell’infertilità”. L’obiettivo è di creare una rete di diagnosi e cura.
“Molto spesso – spiega l’assessore alla Sanità, Rocco Palese - l'infertilità legata a problematiche riproduttive viene diagnosticata molto tardi, quando anche le possibili cure risulterebbero inefficaci. Quindi uno degli ambiti di intervento privilegiati da parte della Rete sarà rappresentato dalla prevenzione dell'infertilità, potenziando l'offerta rivolta alla valutazione della capacità riproduttiva di giovani coppie e singoli soggetti, utilizzando strategie d'intervento definite per i diversi target. Oggi il rapido evolversi delle conoscenze scientifiche, lo sviluppo di tecniche diagnostiche sempre più complesse e raffinate ha radicalmente mutato lo scenario terapeutico dell'infertilità, nello specifico la diagnosi e la terapia della sterilità di coppia hanno subito negli ultimi anni miglioramenti consistenti con un incremento significativo delle percentuali di successo, riconducibile ad approcci avanzati di diagnostica per immagini, all'introduzione di nuove tecniche chirurgiche e di ulteriori possibilità di intervento farmacologico. Laddove le tecniche mediche e chirurgiche per il ripristino della fertilità femminile o maschile non portino ad un concepimento spontaneo, si ricorre infine a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita”.
Si definirà allora – secondo la delibera approvata ieri - una rete che fornisca risposte qualificate inserite all'interno del percorso a tutela della fertilità, con interventi di prevenzione e diagnosi precoce, per curare le malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, quando possibile, per ripristinare la fertilità naturale o adottare l'approccio corretto per poter ottenere la gravidanza.
L’approccio alla problematica sarà di tipo multidisciplinare e specifico sulle diverse tematiche che ruotano intorno all’infertilità, nonché alla procreazione medicalmente assistita.
Per questo, la rete individua gli ambulatori specialistici, i consultori e i Centri di PMA (Procreazione medicalmente assistita) che assicurino risposte appropriate di tipo informativo e 13 screening sulla capacità riproduttiva che indirizzano, con specifici percorsi codificati all'interno della rete, le persone con un problema di infertilità ai Centri per l'infertilità maschile o ai Centri di PMA di I livello o di II/III livello a seconda delle necessità.
All’interno della rete si individueranno inoltre i Centri per l'Oncofertilità.
La Rete assicura dunque un maggiore coordinamento tra i vari specialisti che concorrono al processo di prevenzione e cura dell'infertilità: ginecologi, andrologi, genetisti, infettivologi, oncologi, ecc., con l'obiettivo di rendere più omogeneo e appropriato l'intero percorso. La rete proporrà la promozione della tutela della fertilità maschile e femminile con indicazioni sugli stili di vita sani, il contrasto alle malattie ed infezioni trasmesse per via sessuale e la pianificazione familiare e potenziando e valorizzando le attività consultoriali. Quindi si avvierà una campagna specifica di comunicazione e sensibilizzazione in materia
Al tavolo per costituire la rete, coordinato dal direttore del Dipartimento salute, parteciperanno, oltre agli esperti che saranno eventualmente chiamati, i dirigenti del Dipartimento salute, i rappresentanti delle Società scientifiche, i direttori dei Centri PMA pubblici e privati, maggiormente rappresentativi, una rappresentanza ristretta del Comitato Percorso Nascita Regionale (C.P.N.R.), il direttore Area Epidemiologia e Care Intelligence di A.Re.S.S. il direttore Area Innovazione Sociale, Sanitaria e di Sistema di A.Re.S.S. , medici o altre figure professionali, con esperienza in materia, in particolare in ostetricia e ginecologia, andrologia, genetica, infettivologia, oncologia, nonché in discipline necessarie alla prevenzione e al trattamento dell’infertilità, i coordinatori delle Reti maggiormente coinvolti in materia e i rappresentanti della Medicina Generale e della Pediatria.
“Molto spesso – spiega l’assessore alla Sanità, Rocco Palese - l'infertilità legata a problematiche riproduttive viene diagnosticata molto tardi, quando anche le possibili cure risulterebbero inefficaci. Quindi uno degli ambiti di intervento privilegiati da parte della Rete sarà rappresentato dalla prevenzione dell'infertilità, potenziando l'offerta rivolta alla valutazione della capacità riproduttiva di giovani coppie e singoli soggetti, utilizzando strategie d'intervento definite per i diversi target. Oggi il rapido evolversi delle conoscenze scientifiche, lo sviluppo di tecniche diagnostiche sempre più complesse e raffinate ha radicalmente mutato lo scenario terapeutico dell'infertilità, nello specifico la diagnosi e la terapia della sterilità di coppia hanno subito negli ultimi anni miglioramenti consistenti con un incremento significativo delle percentuali di successo, riconducibile ad approcci avanzati di diagnostica per immagini, all'introduzione di nuove tecniche chirurgiche e di ulteriori possibilità di intervento farmacologico. Laddove le tecniche mediche e chirurgiche per il ripristino della fertilità femminile o maschile non portino ad un concepimento spontaneo, si ricorre infine a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita”.
Si definirà allora – secondo la delibera approvata ieri - una rete che fornisca risposte qualificate inserite all'interno del percorso a tutela della fertilità, con interventi di prevenzione e diagnosi precoce, per curare le malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, quando possibile, per ripristinare la fertilità naturale o adottare l'approccio corretto per poter ottenere la gravidanza.
L’approccio alla problematica sarà di tipo multidisciplinare e specifico sulle diverse tematiche che ruotano intorno all’infertilità, nonché alla procreazione medicalmente assistita.
Per questo, la rete individua gli ambulatori specialistici, i consultori e i Centri di PMA (Procreazione medicalmente assistita) che assicurino risposte appropriate di tipo informativo e 13 screening sulla capacità riproduttiva che indirizzano, con specifici percorsi codificati all'interno della rete, le persone con un problema di infertilità ai Centri per l'infertilità maschile o ai Centri di PMA di I livello o di II/III livello a seconda delle necessità.
All’interno della rete si individueranno inoltre i Centri per l'Oncofertilità.
La Rete assicura dunque un maggiore coordinamento tra i vari specialisti che concorrono al processo di prevenzione e cura dell'infertilità: ginecologi, andrologi, genetisti, infettivologi, oncologi, ecc., con l'obiettivo di rendere più omogeneo e appropriato l'intero percorso. La rete proporrà la promozione della tutela della fertilità maschile e femminile con indicazioni sugli stili di vita sani, il contrasto alle malattie ed infezioni trasmesse per via sessuale e la pianificazione familiare e potenziando e valorizzando le attività consultoriali. Quindi si avvierà una campagna specifica di comunicazione e sensibilizzazione in materia
Al tavolo per costituire la rete, coordinato dal direttore del Dipartimento salute, parteciperanno, oltre agli esperti che saranno eventualmente chiamati, i dirigenti del Dipartimento salute, i rappresentanti delle Società scientifiche, i direttori dei Centri PMA pubblici e privati, maggiormente rappresentativi, una rappresentanza ristretta del Comitato Percorso Nascita Regionale (C.P.N.R.), il direttore Area Epidemiologia e Care Intelligence di A.Re.S.S. il direttore Area Innovazione Sociale, Sanitaria e di Sistema di A.Re.S.S. , medici o altre figure professionali, con esperienza in materia, in particolare in ostetricia e ginecologia, andrologia, genetica, infettivologia, oncologia, nonché in discipline necessarie alla prevenzione e al trattamento dell’infertilità, i coordinatori delle Reti maggiormente coinvolti in materia e i rappresentanti della Medicina Generale e della Pediatria.