Manovra, mobilitazione della Uil il 13 dicembre. Sit-in anche a Lecce davanti alla Prefettura

LECCE - Anche a Lecce la UIL è pronta alla mobilitazione contro la manovra di bilancio del Governo ritenuta “iniqua e non espansiva” e che non offre alcuna risposta alle rivendicazioni avanzate dal Sindacato. Per questo martedì 13 dicembre, dalle ore 11.30, davanti alla sede della Prefettura di Lecce in via XXV Luglio, e in concomitanza davanti alle sedi di tutte le Prefetture regionali, si terrà un sit-in di protesta del Sindacato, cui farà seguito la consegna di un documento al Prefetto con le proposte della UIL. La mobilitazione proseguirà il 20 dicembre con un presidio che si terrà davanti alla sede della Regione Puglia.

“Precariato e povertà dilagano, soprattutto nel Mezzogiorno, le diseguaglianze aumentano e nell’ipotesi di manovra presentata dall’Esecutivo non c’è traccia di vere politiche espansive in grado di contrastare queste emergenze”, sottolinea Mauro Fioretti, coordinatore territoriale della Uil di Lecce, che riassume così le ragioni della protesta: “Le misure paventate dal Governo non vanno nella direzione della stabilità e sono carenti di incentivi alla creazione di lavoro stabile e sano. Le nostre richieste di ridurre il cuneo fiscale a lavoratori dipendenti e pensionati, di detassare le tredicesime, gli aumenti contrattuali e la contrattazione di secondo livello, di valorizzare le pensioni (bloccate dal 2011) e di mettere in campo investimenti per l’occupazione giovanile e femminile non hanno trovato spazio nella manovra, che invece alza il tetto dei voucher, non destina risorse alle politiche attive del lavoro, non affronta davvero la questione di una riforma fiscale e dell’evasione, anzi per certi versi rischia di incentivarla con l’innalzamento del contante”.

Una proposta di manovra che, secondo la Uil, avrà ripercussioni anche sulla Puglia, territorio già falcidiato da numerose vertenze irrisolte, con centinaia di posti di lavoro a rischio nel settore industriale, la questione stabilizzazioni nella sanità e l’adeguamento dell’assistenza sanitaria alle esigenze dei cittadini, la formazione e il sistema scuola ancora troppo penalizzati. “Vertenze alle quali si aggiungono – evidenzia Fioretti - i tanti nodi irrisolti che riguardano la provincia di Lecce: dall’emergenza Xylella che ha messo in ginocchio l’olivicoltura salentina, ai tanti problemi del settore agricolo, dove il ripristino di uno strumento come quello dei voucher non farebbe altro che togliere diritti e tutele previsti e garantiti per i lavoratori e le lavoratrici del settore; sul fronte dei trasporti, pesano la mancanza di un sistema integrato di logistica ferro-gomma-mare, la mancata riapertura dello scalo di Surbo, oltre alla cronica carenza di collegamenti efficienti da e con l’aeroporto di Brindisi, il sogno della metropolitana di superficie che speriamo non resti tale, e i lavori di ammodernamento della SS 275 Maglie-Leuca ancora fermi al palo; in Sanità si aggrava il problema delle liste di attesa infinite e non mancano problemi legati alla gestione degli appalti delle mense ospedaliere, ma anche al riconoscimento dei premi Covid per gli operatori sanitari; ci sono poi vertenze “storiche” ancora aperte, come quella dei lavoratori di Alba Service, degli operatori delle Terme di Santa Cesarea e, nel comparto tessile, quella dei lavoratori di Tessitura del Salento a Melpignano; e ancora, nel settore metalmeccanico abbiamo 120 esuberi di Alcar Industrie, mentre lascia perplessi il passaggio a Inps Servizi degli addetti ai call center di Comdata senza rispetto della clausola sociale. Alla Regione Puglia – conclude il coordinatore Uil Lecce - chiederemo di moltiplicare l’impegno su questi fronti e al contempo di farsi portavoce autorevole delle istanze dei cittadini e delle cittadine di questa terra, che non può permettersi di perdere altro terreno da una prospettiva di crescita e di sviluppo”.

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