Tumori: farmaci biologici per combattere il carcinoma

BARI - Il tumore più frequente nel sesso femminile è quello della mammella. Questa neoplasia è, infatti, la prima per incidenza nelle donne, con 48.000 casi l’anno in Italia, ma anche il primo per guaribilità, col 90% di sopravvivenza a 5 anni. Ciò è dovuto sia ai programmi di screening (la prevenzione dei tumori femminili è una delle priorità del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025), sia alla continua scoperta di nuovi farmaci. Di cura e ricerca scientifica si discuterà il 16/17 dicembre a Bari, ore 9.30, presso il Nikolaus Hotel, nell’ambito del meeting: “Novità terapeutiche nel carcinoma mammario per il 2023”. Evento promosso dagli esperti oncologi Vito Lorusso e Stefania Stucci.

FARMACI BIOLOGICI - “Il trattamento del carcinoma mammario, negli ultimi 10 anni, è radicalmente cambiato. Infatti, dalla disponibilità della sola chemioterapia e/o della ormonoterapia, si è passati all’utilizzo dei “farmaci biologici” che vanno ad integrare e, spesso, a sostituire la chemioterapia e la terapia ormonale. La chemioterapia, ad esempio, è stata notevolmente potenziata nelle pazienti HER2 positive con l’introduzione degli anticorpi monoclonali, e nuove molecole, più efficaci e meno tossiche, come l´Enhertu, il Tukysa, ed il Trodelvy (per le pazienti triplo negative) si stanno affacciando nel panorama terapeutico”, spiega Vito Lorusso, Direttore dell’Oncologia Medica IRCCS Giovanni Paolo II di Bari.

NUOVE ARMI - “Una delle caratteristiche dell’evento, è quella di offrire ai partecipanti anche una sintesi degli ultimi risultati del congresso mondiale sul carcinoma mammario che, come ogni anno, si è svolto a Sanantonio (Texas) nei primi giorni di dicembre. Il 2023, di fatto, promette buone speranze terapeutiche per i pazienti affetti da carcinoma della mammella, sia nella fase avanzata che in quella precoce. L’obiettivo della due giorni di studi - prosegue Lorusso - è quello di fornire un quadro esaustivo delle “nuove armi” della ricerca scientifica. Il tumore a più elevata incidenza nel sesso femminile, vede, proprio grazie a queste nuove molecole, ridurre drasticamente la percentuale di recidive e di mortalità nelle fasi precoci, ed un significativo prolungamento della sopravvivenza, con ottima qualità della vita, nelle fasi avanzate”.

GIOVANI TALENTI - “Noi giovani - aggiunge Stefania Stucci, responsabile dell’ambulatorio di oncologia “Breast Cancer Unit”, AOU Policlinico di Bari - crediamo nella nostra terra, e vogliamo offrire alle nostre pazienti, tutte le più importanti innovazioni in ambito terapeutico, esplorando anche nuove potenzialità attraverso la ricerca scientifica. Tale iniziativa mira dunque, non solo a fornire gli ultimi aggiornamenti per la cura del tumore della mammella, ma anche ad aggregare i giovani oncologi che, attraverso lo studio, l’esperienza e l’entusiasmo, proseguono con tenacia le orme dei maestri pugliesi”.