ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA) - Acquaviva delle Fonti inaugura in musica il nuovo anno e lo fa con il più classico degli
appuntamenti: il Concerto di Capodanno del Festival Opera de Mari, andato in
scena ieri nel teatro Luciani.
Sul palco, illuminato per l’occasione dalle luminarie installate dall’artista Angelo Pagone per celebrare non solo simbolicamente il ritorno alla luce dopo anni di buio, l’Orchestra Festival Opera de Mari diretta dal M° Giuseppe Bini ha fatto il suo ingresso sulle note del Can Can di Offenbach e ha proseguito un percorso musicale eseguendo alcuni fra i brani più rappresentativi della tradizione classica. Dall’Ouverture di Strauss al più celebre tra i balletti, il Valzer da Il lago dei cigni di Tchaikovsky: agli spettatori è stata offerta una performance in stile romantico, nel solco del repertorio internazionale dei grandi concerti classici.
Ma l’appuntamento, alla sua settima edizione - la prima nel rinnovato Luciani dopo circa quarant’anni di inattività del teatro - è stato anche un omaggio all’opera lirica e a una delle sue massime esponenti, il soprano Maria Callas, simbolo indiscusso del canto lirico degli anni ’50 e ’60, non a caso definita ‘la Divina’, nel centenario della sua nascita. La soprano Natalizia Carone ha eseguito magistralmente un’aria dalla Louise, opera del compositore Gustave Charpentier, il mezzosoprano Antonella Colaianni e il baritono Carlo Provenzano hanno interpretato rispettivamente due diverse arie dalla Carmen di Bizet, il tenore Nico Franchini è stato il protagonista di Questa o quella dal Rigoletto di Verdi.
Questi e molti altri i brani che, in una sapiente alternanza tra il canonico programma di valzer e polka e la musica lirica, hanno accompagnato i tanti spettatori fino alla conclusione della serata, affidata a due brani eseguiti dai quattro solisti e dall’Orchestra: il quartetto vocale Bella figlia dell’amore dal Rigoletto, considerato uno dei quartetti più celebri di tutta l'opera lirica, e la dolcissima romanza Tu che m’hai preso il cuor, versione in italiano dall’operetta Il paese del sorriso di Franz Lehar.
Irrinunciabili, poi, i bis richiesti a gran voce dal pubblico: la scelta, in questo caso, è ricaduta sul più augurale fra i ‘brindisi’ per il nuovo anno, Libiamo ne' lieti calici da La Traviata e sulla immancabile Radetzky Marsch di Strauss sr. con la quale viene concluso abitualmente anche il concerto di Capodanno più celebre al mondo, quello di Vienna. Una esecuzione musicale ma anche un viaggio immaginario e fantastico che ha condotto lo spettatore dai cabaret parigini della belle epoque, all’atmosfera della taverna del porto nella immaginaria città di Cantabreda, nel nord della Spagna, passando per le ambientazioni viennesi di Strauss e per i paesaggi italiani di Verdi.
Uno spettacolo che ha coinvolto e appassionato i partecipanti puntando sul repertorio sinfonico dei concerti di Capodanno e sulle voci della lirica a impreziosire la performance musicale, ma anche una causa benefica: quella che gli organizzatori, in collaborazione con i volontari della onlus “Piccoli così”, hanno sposato già in passato e rinnovato con il concerto di Capodanno. Il ricavato della Lotteria di Solidarietà collegata al concerto sarà impiegato, infatti, per l’acquisto di un Veinsite, un sistema altamente tecnologico che permette di individuare più facilmente il reticolato venoso dei neonati, evitando ai piccoli pazienti ricoverati molte sofferenze, da installare presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Miulli di Acquaviva.
Al termine della serata, nelle parole degli organizzatori e del sindaco, Davide Carlucci, l’auspicio che il teatro Luciani continui a ‘risplendere di luce propria’ con grandi eventi di qualità ed il commosso ricordo di Austacio Busto, il vicesindaco di Acquaviva delle Fonti scomparso prematuramente circa un anno fa.
Il Concerto di Capodanno acquavivese ha dato anche avvio agli appuntamenti del Festival Opera de Mari che, nel 2023, spegne le dieci candeline. Per l’importante traguardo raggiunto, gli organizzatori hanno fatto sapere che il programma degli eventi sarà ricco e articolato e comprenderà eventi musicali celebrativi unici e suggestivi.
Sul palco, illuminato per l’occasione dalle luminarie installate dall’artista Angelo Pagone per celebrare non solo simbolicamente il ritorno alla luce dopo anni di buio, l’Orchestra Festival Opera de Mari diretta dal M° Giuseppe Bini ha fatto il suo ingresso sulle note del Can Can di Offenbach e ha proseguito un percorso musicale eseguendo alcuni fra i brani più rappresentativi della tradizione classica. Dall’Ouverture di Strauss al più celebre tra i balletti, il Valzer da Il lago dei cigni di Tchaikovsky: agli spettatori è stata offerta una performance in stile romantico, nel solco del repertorio internazionale dei grandi concerti classici.
Ma l’appuntamento, alla sua settima edizione - la prima nel rinnovato Luciani dopo circa quarant’anni di inattività del teatro - è stato anche un omaggio all’opera lirica e a una delle sue massime esponenti, il soprano Maria Callas, simbolo indiscusso del canto lirico degli anni ’50 e ’60, non a caso definita ‘la Divina’, nel centenario della sua nascita. La soprano Natalizia Carone ha eseguito magistralmente un’aria dalla Louise, opera del compositore Gustave Charpentier, il mezzosoprano Antonella Colaianni e il baritono Carlo Provenzano hanno interpretato rispettivamente due diverse arie dalla Carmen di Bizet, il tenore Nico Franchini è stato il protagonista di Questa o quella dal Rigoletto di Verdi.
Questi e molti altri i brani che, in una sapiente alternanza tra il canonico programma di valzer e polka e la musica lirica, hanno accompagnato i tanti spettatori fino alla conclusione della serata, affidata a due brani eseguiti dai quattro solisti e dall’Orchestra: il quartetto vocale Bella figlia dell’amore dal Rigoletto, considerato uno dei quartetti più celebri di tutta l'opera lirica, e la dolcissima romanza Tu che m’hai preso il cuor, versione in italiano dall’operetta Il paese del sorriso di Franz Lehar.
Irrinunciabili, poi, i bis richiesti a gran voce dal pubblico: la scelta, in questo caso, è ricaduta sul più augurale fra i ‘brindisi’ per il nuovo anno, Libiamo ne' lieti calici da La Traviata e sulla immancabile Radetzky Marsch di Strauss sr. con la quale viene concluso abitualmente anche il concerto di Capodanno più celebre al mondo, quello di Vienna. Una esecuzione musicale ma anche un viaggio immaginario e fantastico che ha condotto lo spettatore dai cabaret parigini della belle epoque, all’atmosfera della taverna del porto nella immaginaria città di Cantabreda, nel nord della Spagna, passando per le ambientazioni viennesi di Strauss e per i paesaggi italiani di Verdi.
Uno spettacolo che ha coinvolto e appassionato i partecipanti puntando sul repertorio sinfonico dei concerti di Capodanno e sulle voci della lirica a impreziosire la performance musicale, ma anche una causa benefica: quella che gli organizzatori, in collaborazione con i volontari della onlus “Piccoli così”, hanno sposato già in passato e rinnovato con il concerto di Capodanno. Il ricavato della Lotteria di Solidarietà collegata al concerto sarà impiegato, infatti, per l’acquisto di un Veinsite, un sistema altamente tecnologico che permette di individuare più facilmente il reticolato venoso dei neonati, evitando ai piccoli pazienti ricoverati molte sofferenze, da installare presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Miulli di Acquaviva.
Al termine della serata, nelle parole degli organizzatori e del sindaco, Davide Carlucci, l’auspicio che il teatro Luciani continui a ‘risplendere di luce propria’ con grandi eventi di qualità ed il commosso ricordo di Austacio Busto, il vicesindaco di Acquaviva delle Fonti scomparso prematuramente circa un anno fa.
Il Concerto di Capodanno acquavivese ha dato anche avvio agli appuntamenti del Festival Opera de Mari che, nel 2023, spegne le dieci candeline. Per l’importante traguardo raggiunto, gli organizzatori hanno fatto sapere che il programma degli eventi sarà ricco e articolato e comprenderà eventi musicali celebrativi unici e suggestivi.